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Cinture di sicurezza obbligatorie

L’Europa si mobilita con frequenti controlli

Da lunedì 11 settembre 2017 è scattata la “Seatbelt”, una campagna straordinaria di controlli sul corretto utilizzo delle cinture di sicurezza in tutti quanti i Paesi dell’Unione Europea. L’obiettivo dell’iniziativa è ovviamente quello di ridurre il numero delle vittime della strada e dei sinistri stradali.

Il controllo capillare durerà fino al 17 settembre e sarà un’operazione congiunta programmata dal Tispol, il network europeo delle polizie stradali, nato nel 1996 e al quale aderiscono tutti gli stati membri della Ue, oltre a Svizzera e Norvegia, con la Serbia come osservatore, e il nostro Paese ne ha la presidenza dal mese di ottobre 2016.

In Italia, dalla Direzione Centrale per la Polizia Stradale fanno sapere che sono stati predisposti specifici controlli sull’intero territorio nazionale, in particolar modo sulle autostrade e le grandi strade di comunicazione. Per tutta la settimana saranno monitorati il corretto utilizzo, da parte di conducenti e passeggeri dei veicoli a motore, delle cinture di sicurezza e dei sistemi di ritenuta, con particolare riguardo ai seggiolini omologati per bambini.

Una campagna di sensibilizzazione quanto mai opportuna per il nostro Paese, dove l’utilizzo da parte degli utenti della strada di questo fondamentale strumento salva-vita trova ancora molte, troppe resistenze.

Da una recente indagine sull’uso delle cinture di sicurezza da parte degli italiani, emerge che e il 20%, cioè uno su cinque, dichiara di non allacciarle abitualmente quando è in automobile. Stesso discorso – anzi molto peggio – per le cinture di sicurezza posteriori: in questo caso il 52% degli italiani non le utilizza, con punte del 60% nelle aree del centro Italia e a Roma in particolare.

Secondo la ricerca, il mancato utilizzo di questo dispositivo sui sedili posteriori è l’infrazione più diffusa tra gli italiani in auto, seguita anche dal mancato rispetto dei limiti di velocità e dalla guida distratta. Il segnale acustico che induce ad allacciare le cinture, presente oggi nella maggior parte dei veicoli, è considerato utile dall’87 per cento degli intervistati, ma una persona su 3 lo disattiverebbe se ne avesse la possibilità.


L’obbligo dell’utilizzo delle cinture di sicurezza è entrato in vigore nel 1988 e, dal 2006, è stato esteso a tutte le categorie e tipologie di veicoli, compresi pullman turistici e camion. Eppure, un italiano su tre non conosce le sanzioni in cui rischia di incorrere se non le utilizza correttamente e oltre il 70% non sa che, nel caso in cui questa infrazione venga sanzionata almeno due volte nell’arco di due anni, si incorre nella sospensione della patente da 15 giorni a due mesi.

Scritto da:

Dott. Nicola De Rossi

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