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La Cassazione ha già stabilito, con sentenza n. 4893/2015, che condurre una bicicletta dopo aver alzato troppo il gomito configura il reato di guida in stato di ebbrezza, ma con il singolare caso successo nei giorni scorso nel Canavese, in Piemonte, si va ancora oltre: protagonista della vicenda, infatti, un cavaliere, nel senso letterale del termine, cioè il “conducente” di un cavallo.

L’uomo, un quarantacinquenne, era stato notato mentre zigzagava pericolosamente in sella al suo destriero, per le strade di San Bernardo d’Ivrea, da alcuni passanti, che hanno allertato le forze dell’ordine. Quando gli agenti della polizia locale sono arrivati, peraltro, hanno trovato il fantino per terra: evidentemente non aveva neppure assicurato a dovere la sella al dorso dell’animale e, una volta a trotto, è stato disarcionato. I vigili hanno recuperato cavaliere e cavallo, multando il primo e riportando al maneggio il secondo. Il quarantacinquenne è stato quindi sottoposto all’alcoltest che ha confermato lo stato di ubriachezza e questo gli è costato non solo una denuncia per “guida” in stato di ebbrezza, ma anche la segnalazione alla prefettura per la sospensione della patente di guida.

Del resto, il cavallo è un mezzo di trasporto e come tale viene trattato dal Codice della Strada, il quale disciplina il transito sulle strade di pedoni, veicoli e anche animali.

 

Scritto da:

Dott. Nicola De Rossi

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