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Hai paura di viaggiare per gli attentati? Temi che il posto scelto per trascorrere qualche giorno di riposo possa essere preso di mira da kamikaze e malintenzionati? Il governo ti consiglia di restare a casa? La compagnia aerea ti deve rimborsare il biglietto. A dirlo è una recente sentenza del giudice di pace di Torino, la numero 505/2016, che ha accolto le istanze di una passeggera.

La storia. Nell’autunno 2014 si sarebbe dovuta recare a Istanbul con il marito; erano le settimane delle dimostrazioni dell’Isis, delle proteste della minoranza curda e di altri scontri per la guerra in Siria e il livello di rischio si alzò di molto. All’ultimo momento la donna decise di lasciare perdere, mossa anche dagli appelli del Ministero degli Esteri dell’Italia, che sconsigliò di recarsi in Turchia. Solo in quel momento la turista chiese alla compagnia aerea di riavere l’intera somma ma si sentì rispondere che solo una parte le sarebbe dovuta.

Allora decise di andare per le vie legali: la rinuncia alla vacanza, infatti, fu figlia solo della situazione interna del Paese e della preoccupazione per l’incolumità sua e del consorte.

Il giudice ha accolto le istanze della passeggera, imponendo alla compagnia aerea d’informare il cliente dell’assenza di rimborso del tagliando di viaggio in fase di acquisto, cosa che non era stata fatta: non dare le giuste notizie, è considerato vessatorio.

Scritto da:

Dott. Nicola De Rossi

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