Hai bisogno di aiuto?
Skip to main content

Il fenomeno dell’incidentalità e le vittime della strada sono in allarmante aumento: una preoccupazione che sta investendo anche i vertici dello Stato, se è vero che il 7 febbraio 2018 il Capo della Polizia Franco Gabrielli, in qualità (anche) di Direttore Generale del Dipartimento di Pubblica Sicurezza del Ministero dell’Interno, ha inviato una circolare a prefetti, questori, commissari di Governo e ai dirigenti della Polizia Stradale, dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza. Nella nota, oltre ad analizzare i dati, ci si sofferma sulle possibili “strategie di prevenzione e di contrasto per il contenimento del fenomeno”.

La stima preliminare dell’incidentalità stradale del primo semestre del 2017 – pubblicata dall’Istat nel dicembre scorso – ha evidenziato, rispetto allo stesso periodo del 2016, una riduzione del numero di incidenti del 4% e di feriti del 5% ma, per converso, un allarmante incremento del numero dei morti del 7,5%” (da 1.510 vittime nel primo semestre 2016 a una stima di 1.623 per il primo semestre 2017) – esordisce Gabrielli – Secondo il dato di Polizia di Stato ed Arma dei Carabinieri, nel corso di tutto il 2017 si è registrata una diminuzione del 2,4% del numero complessivo degli incidenti stradali (da 76.052 del 2016 a 74.226 del 2017), come pure del 4,8% sia dei sinistri con lesioni alle persone (da 33.856 a 32.238) sia dei feriti (da 51.926 a 49.441). Contestualmente, però, il numero degli incidenti con esito mortale è aumentato dell’1,4% (da 1.547 a 1.569, più 22 incidenti) e, soprattutto, è cresciuto il numero delle vittime del 2.7% (da 1.665 a 1.710, più 45 morti)”.

Qualora l’Istat confermasse per l’intera annualità – come normalmente avviene – la tendenza del dato di Polizia di Stato ed Arma dei Carabinieri (che insieme rilevano circa un terzo degli incidenti con conseguenze alle persone ed una percentuale ancora maggiore di quelli mortali), si evidenzierebbe come la mortalità sulle strade abbia assunto, dopo un ininterrotto trend positivo durato oltre un decennio (dal 2001 al 2014 le vittime sono passate da 7.096 a 3.381), un andamento altalenante, con una prima negativa inversione di tendenza nel 2015 (3.428 morti), una nuova diminuzione di vittime nel 2016 (3.283) e, con molta probabilità, un nuovo aumento delle stesse nel 2017 – aggiunge il Capo della Polizia, che anticipa numeri ancora più allarmanti per il primo periodo di quest’anno – Nel 2018 – sempre secondo le rilevazioni di Polizia di Stato ed Arma dei Carabinieri – il fenomeno infortunistico è proseguito all’insegna di un ulteriore aggravamento. Aumentano in modo sensibile, infatti, tanto il numero delle vittime quanto quello delle persone ferite. A testimoniare la gravità del fenomeno (poiché l’entità degli effetti presenta una elevata alea) c’è l’incremento degli incidenti stradali che hanno determinato le accennate conseguenze: aumentano, infatti, tanto gli incidenti mortali quanto quelli con feriti, sia sulla viabilità autostradale sia su quella ordinaria”.

Secondo i numeri contenuti nella circolare, dal primo al 21 gennaio del 2018 gli incidenti totali sono passati dai 3.608 a 3.710 (+102), quelli mortali da 65 a 84 (+19), quelli con feriti da 1.438 a 1.529 (+91), mentre le vittime sono salite da 82 a 97 (+15) ed i feriti da 2.290 a 2.467 (+177). E questo nonostante il 20 gennaio del 2016 fossero morte ben 16 vittime a seguito del solo, tragico incidente ad un autobus di giovani ungheresi in A/4 nei pressi di Verona.

Tale andamento dell’incidentalità stradale, oltre ad allontanare sensibilmente il raggiungimento dell’obbiettivo del dimezzamento delle vittime entro il 2020 fissato dall’Unione Europea, desta forte preoccupazione – prosegue il Direttore Generale della Pubblica Sicurezza – Appare ineludibile, per imprimere una decisa inversione di tendenza, una rinnovata analisi del fenomeno infortunistico che consenta di studiare la distribuzione degli incidenti sul territorio, in ragione dei diversi contesti di viabilità interessata – autostradale, ordinaria ed urbana – come pure le relative cause. A tal fine ci si potrà avvalere del patrimonio di esperienze maturato dall’Osservatorio per il monitoraggio degli incidenti stradali e, in seno allo stesso, del ruolo di consulenza specialistica della Specialità Polizia Stradale della Polizia di Stato, come peraltro indicato nella Direttiva del 21 luglio 20175 del sig. Ministro dell’Interno. La puntuale mappatura dei sinistri stradali in ambito provinciale, corredata da una approfondita analisi delle relative cause, potrà indirizzare le conseguenti strategie di contenimento del fenomeno infortunistico, sia sotto il profilo della prevenzione che del contrasto delle più pericolose condotte alla guida, come specificato nella richiamata Direttiva”.

Particolare importanza, anche in funzione meramente dissuasiva di comportamenti alla guida illeciti o imprudenti, assume il coordinamento e la pianificazione di impiego di tutte le risorse disponibili sul territorio, affinché la presenza delle Forze di polizia e delle polizie locali, nei punti della viabilità risultati a maggior rischio di incidenti, possa essere garantita in maniera diffusa e, pertanto, percepita dalla cittadinanza – conclude la circolare – L’efficacia della pianificazione concreta dei servizi di controllo, secondo il modello della richiamata Direttiva, potrà poi essere utilmente incrementata attuando, oltre alla già prevista raccolta dei dati statistici relativi agli esiti, una successiva verifica della effettiva esecuzione dei servizi in conformità a quanto pianificato, al fine di evitare dispendio di risorse con conseguente perdita di efficacia dell’azione di controllo. Anche lo sviluppo di nuove strategie di comunicazione, che si aggiungano alle collaudate iniziative di formazione e di educazione alla legalità, può rivestire notevole importanza per far percepire alla cittadinanza la gravità del fenomeno, anche attingendo ad esperienze maturate in occasione di incidenti stradali che nelle singole realtà locali possano aver avuto una vasta eco. Da ultimo, le iniziative adottate e le migliori pratiche consolidate a livello locale potranno essere comunicate a questo Dipartimento, anche al fine di fornire utili orientamenti per la realizzazione – a livello nazionale – di campagne di prevenzione della mortalità sulle strade”.

Scritto da:

Dott. Nicola De Rossi

Vedi profilo →

Categoria:

Blog Senza categoria

Condividi

Affidati a
Studio3A

Nessun anticipo spese, pagamento solo a risarcimento avvenuto.

Contattaci

Articoli correlati


Skip to content