Il costo per assicurare la macchina in Italia resta il più alto d’Europa.
Da quanto emerge dal bollettino statistico pubblicato dall’Ivass, l’Istituto di Vigilanza sulle Assicurazioni, il 6 aprile 2019, per monitorare l’andamento dei prezzi effettivi per la garanzia Rc auto nel quarto trimestre del 2018, il premio medio effettivamente pagato per i contratti stipulati o rinnovati nel periodo in questione è stato pari a ben 415 euro: il 50 per cento degli assicurati paga meno di 372 euro, il 90 per cento meno di 641 euro e solo il 10 per cento meno di 235 euro.
Indice
Prezzi invariati
Nel 2018 i prezzi si sono praticamente stabilizzati: su base annua, infatti, le variazioni sono prive di significatività (-0,5 per cento). Alla stabilizzazione ha contribuito l’incremento della percentuale di sconto (+ 2 per cento su base annua), che ha compensato l’aumento della tariffa, che nel 2018 ha registrato un incremento del 2 per cento.
Il prezzo pagato per la copertura R.c.auto, infatti, si scompone in premio netto, imposte e contributo per il servizio sanitario nazionale. Il premio netto o imponibile include il premio puro (destinato alla copertura del rischio), le provvigioni di acquisizione, le spese di gestione e il profitto dell’impresa.
L’imposta sulla r.c. auto è un tributo provinciale determinato secondo un’aliquota fissata annualmente dalle province in misura compresa tra il 9 e il 16 per cento.
Il contributo al Servizio Sanitario Nazionale si determina sul premio imponibile nella misura del 10,5 per cento. Inoltre, le compagnie versano annualmente un contributo al Fondo Garanzia Vittime della Strada determinato, mediante Decreto, dal Ministero dello Sviluppo Economico e pari, attualmente, al 2,5 per cento del premio netto o imponibile. Questo contributo incide quindi, in modo indiretto, sul premio pagato.
Riassumendo, i 415 euro del premio pagato si suddividono in 52 euro di imposte, 34 di contributo al Servizio Sanitario Nazionale e 329 euro – sempre tanti – di premio netto (di cui 8 sono destinati al Fondo Garanzia Vittime della Strada). L’effetto combinato della diminuzione del premio e dell’aumento delle aliquote ha determinato un incremento del peso percentuale della fiscalità sul premio pagato (da 12,1 a 12,5 per cento).
L’aliquota d’imposta media sulla r.c. auto, stabile rispetto allo scorso anno, è pari al 15,7 per cento: le province posizionate sull’aliquota massima sono 97 (su 107). L’aliquota minima (9 per cento) è applicata ad Aosta, Trento e Bolzano; le aliquote intermedie si riscontrano nelle province del Friuli Venezia Giulia, a Sondrio, Avellino ed Oristano. L’analisi storica dell’aliquota d’imposta evidenzia, a partire dal 2011, un progressivo spostamento delle province dall’aliquota intermedia verso la massima.
Le classi d’età
Oltre il 70 per cento dei proprietari di veicoli ha più di 44 anni mentre gli under 35 sono solo l’11 per cento. La concentrazione della proprietà delle autovetture nelle classi di età medio-alte suggerisce traslazioni di proprietà/utilizzo all’interno delle famiglie.
Il prezzo della copertura, fortemente eterogeneo rispetto all’età del proprietario, diminuisce in modo monotono fino ai 40 anni, aumenta da 40 a 50 anni, dopo i 50 anni è di nuovo decrescente fino a 69 anni (con un valore minimo di 376 euro) e dopo i 70 anni torna ad aumentare.
Il premio pagato è inversamente correlato con l’età: gli under 25 pagano un premio di 740 euro (+78% rispetto alla media nazionale), 481 euro per la classe 25-34 (+16% rispetto alla media nazionale), le successive classi di età medio-alte (da 35 in avanti) evidenziano prezzi in linea con la media nazionale.
Il differenziale positivo di prezzo della classe più giovane si declina in modo eterogeneo nelle province: a Napoli gli under 25 pagano un premio pari a una volta e mezza quello medio della provincia (908 euro contro 618 euro), mentre a Bologna il costo della copertura per gli under 25 è quasi il doppio del costo medio provinciale (909 contro 463 euro).
Il premio per classe Bonus Malus e distribuzione territoriale
La percentuale di assicurati censiti nella classe più virtuosa è pari all’83 per cento. Anche nel 2018 è proseguito il trend di addensamento degli assicurati nella prima classe CU (+1,6 punti percentuali su base annua).
La distribuzione dei contratti per classe di merito CU dipende dall’effetto combinato della legge Bersani e dalle regole di traduzione della sinistrosità nell’attestato di rischio. La percentuale di contratti in prima classe CU aumenta con la classe di età (da 74% a 87%) e la percentuale dei contratti con classe di merito alta (11-18) diminuisce al crescere della classe di età (da 11% a 1%).
La graduatoria provinciale dei prezzi non presenta variazioni significative rispetto al trimestre precedente: in particolare Napoli e Prato permangono le province più costose con un premio medio superiore a 600 euro (rispettivamente 618 e 606 euro); parimenti Oristano e Aosta (rispettivamente con 296 e 302 euro) si confermano quali province più economiche.
Su base territoriale, i prezzi sono più elevati in corrispondenza delle città metropolitane (486 euro) rispetto alle città di medie dimensioni e ai piccoli centri urbani (rispettivamente 437 e 397 euro). Tuttavia, su base annua il livello dei prezzi diminuisce a velocità più elevata nelle città metropolitane: -1,1 per cento contro il -0,3 per cento delle città medie e il -0,4 per cento dei piccoli centri urbani.
Scritto da:
Dott. Nicola De Rossi
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