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Si attendono le prime risposte sulla morte bianca del 40enne di Musile dall’autopsia di lunedì: la Procura di Pordenone indaga quattro persone, tra cui il datore di lavoro  ed il legale rappresentante dell’azienda di Annone Veneto dov’è avvenuto l’infortunio

Capire cosa è successo al loro caro; sapere perché lunedì mattina, come ogni giorno, è uscito di casa, quella casa dove abitavano da sempre tutti insieme, a Trezze di Musile di Piave, per andare al lavoro e la sera non è più tornato. E’ questo che chiedono innanzitutto i genitori e il fratello di Michele Davanzo dall’inchiesta aperta dal Pubblico Ministero della Procura di Pordenone, dott.ssa Monica Carraturo, sull’ennesima tragedia sul lavoro costata la vita, a soli quarant’anni, il 6 marzo, all’operaio specializzato presso la Tenuta Sant’Anna di Loncon di Annone Veneto, dove stava effettuando un intervento di manutenzione dell’impianto di climatizzazione: com’è tristemente noto, il lavoratore è caduto da un’altezza di oltre quattro metri dall’impalcatura su cui stava operando in quota, battendo la testa.

Nell’ambito del procedimento penale per omicidio colposo aperto dal Sostituto Procuratore sono state inscritte nel registro degli indagati quattro persone, in primis i legali rappresentanti delle due aziende coinvolte, il datore di lavoro della vittima, Claudio Lorenzon, di Musile di Piave, amministratore unico di Frigomeccanica srl, l’impresa per la quale Davanzo lavorava da oltre vent’anni come “frigorista”, e Igor Boccardo, 53 anni, amministratore delegato della società “Le Tenute del Leone Alato spa” a cui fa capo l’azienda vitivinicola dove si è consumata la tragedia, oltre a M. D., 51 anni, altra figura apicale de “Le Tenute del Leone Alato”, e M. B., di quarant’anni.

Un atto (anche) dovuto, quello del magistrato, per dare loro modo di nominare eventuali consulenti tecnici di parte per gli accertamenti tecnici non ripetibili che saranno disposti, a cominciare dall’autopsia per accertare le esatte cause della morte, fissata per la mattinata di lunedì 13 marzo: l’incarico sarà conferito alle ore 10 presso il Norm di Portogruaro al medico legale dott. Antonello Cirnelli, che poi procederà subito a seguire con l’esame presso la cella mortuaria dell’ospedale di Portogruaro.

Un accertamento fondamentale dal quale dovrebbero arrivare le prime risposte alla famiglia del lavoratore, che per fare piena luce sui fatti e su eventuali responsabilità legate al mancato rispetto delle norme antinfortunistiche, e per essere assistita in tutto l’iter, attraverso il responsabile della sede di San Donà di Piave, Riccardo Vizzi, si è affidata a Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini.

Il dott. Cirnelli dovrà confermare se il decesso sia in nesso di causa con la caduta dal trabattello, escludendo che Davanzo possa essere stato colto prima da malore, eventualità remota dato che Michele non soffriva di alcuna particolare patologia pregressa, e stabilire, tra le altre cose, se la presenza di un parapetto sul ponte mobile avrebbe potuto impedire il tragico epilogo.

Una volta ultimate le operazioni peritali, l’autorità giudiziaria darà il nulla osta per la sepoltura e i familiari di Michele Davanzo la settimana prossima potranno finalmente fissare la data dei funerali.

Caso seguito da:

Dott. Riccardo Vizzi

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Incidenti da Circolazione Stradale

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