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Multe da 161 a 647 euro e ritiro immediato della patente di guida da uno a tre mesi, oltre alla perdita di 10 punti. E’ quanto potrebbe accadere a chi viene pizzicato al volante mentre parla al cellulare, o peggio, manda messaggi su WhatsApp o scatta qualche selfie. Non solo. In caso di recidiva nel corso di un biennio, la multa sale fino a 1.294 euro e la sanzione accessoria della sospensione della patente può arrivare a 6 mesi. A prevederlo è una norma ad hoc contenuta nel Disegno di legge di riforma del codice della strada che potrebbe ricevere l’ok entro fine anno quale emendamento alla legge di bilancio.

Nel frattempo, il testo del Ddl, che contiene diverse novità per guidatori e utenti della strada, licenziato dalla Commissione Trasporti di Montecitorio, ed in attesa di ricevere i pareri delle altre commissioni, potrebbe ottenere a breve il via libero definitivo in sede legislativa, senza passare dall’aula.

In sostanza vengono modificati due commi (il 2 e il 3-bis) dell’articolo 173 del codice della strada . Da un lato viene aggiornata la lista dei dispositivi vietati alla guida (oggi si parla solo di cuffie sonore e apparecchi radiotelefonici), aggiungendo smartphone, computer portatili, notebook, tablet e dispositivi analoghi; dall’altro si agisce sulle sanzioni, che vengono inasprite: vale per la sospensione della patente, per le multe e per la decurtazione dei punti.

Quanto al Ddl, si prospettano diverse novità per i ciclisti: è consentita la sosta sui marciapiedi e nelle aree pedonali, in assenza di rastrelliere; è possibile la circolazione delle biciclette nelle preferenziali, dove sussistano idonee condizioni di sicurezza; viene introdotta una specifica segnaletica orizzontale per le bici agli incroci (il cosiddetto arresto avanzato); nelle zone con limite a 30 km/h il Comune può consentire alle biciclette di andare contromano, con una specifica ordinanza.

Altra novità in arrivo, poi, è rappresentata dall’obbligo del dispositivo anti abbandono dei bambini trasportati, un provvedimento considerato indispensabile alla luce dei numerosi, tragici casi successi negli ultimi mesi di bambini dimenticati in macchina dai genitori. I dispositivi esistono già e non richiedono grandi procedure di installazione, a ulteriore conferma di come la tecnologia possa aiutare a migliorare la sicurezza stradale.

Nel testo del Ddl, infine, sono contenute altre disposizioni importanti come la previsione dei sistemi di videosorveglianza in alcuni attraversamenti pedonali e la definizione di “utente vulnerabile”.

La Commissione ha licenziato un testo che è passato poi all’esame delle altre Commissioni, in sede consultiva; quando arriverà anche l’ultimo parere mancante, quello della Commissione Bilancio, non dovrebbero esserci grandi difficoltà a ottenere l’approvazione dell’articolato in sede legislativa (senza passare, cioè, per l’Aula, dove si riaprirebbe tutto il dibattito e i tempi si allungherebbero). L’obiettivo è quello di giungere all’approvazione entro fine legislatura, ma i tempi sono a rischio. Per questo, nel frattempo, è stato presentato l’emendamento alla legge di bilancio che contiene appunto le disposizioni sull’uso degli smartphone alla guida, che è sostenuto da tutti i gruppi e che quindi con ogni probabilità verrà approvato.

 

 

Scritto da:

Dott. Nicola De Rossi

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