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Un inizio di giugno 2016 da incubo per il tram di Mestre: un incidente mortale e altri due che potevano avere conseguenze più gravi. Senza dimenticare quanto successo nei mesi precedenti. Un cantiere prima e un’opera conclusa poi “maledetti”, perché di ciclisti e centauri caduti se ne contano a decine: qualcuno ha rischiato l’osso del collo per davvero. La dinamica è sempre la stessa, o quasi: la perdita del controllo del mezzo che, transitando sopra le rotaie, perde aderenza. Se poi l’asfalto dovesse essere reso viscido dalla pioggia, i rischi di moltiplicano: la moto o la bicicletta schizzano che è un piacere e il malcapitato conducente si ritrova fuori carreggiata, cozzando contro gli ostacoli. A differenza di altre città, infatti, in molti punti il tram e i veicoli viaggiano sulla stessa corsia e questo comporta svariati disagi

Lo Studio 3A si fa portavoce dei suoi clienti e chiede maggiore sicurezza sulle arterie attraversate dalle rotaie; lo fa citando l’esempio di una venticinquenne di Salzano (Venezia), che mercoledì 1 giugno ha rischiato di perdere la vita dopo essere rimasta in panne con il suo furgone; mentre stava sistemando il triangolo una volta accostato sulla destra, in quel momento è sopraggiunto il tram, tamponando con violenza il camioncino che, a sua volta, ha travolto la ragazza. Nell’urto con il guardrail, ha riportato diverse fratture e lesioni tanto da essere ricoverata in Rianimazione dopo aver subito un intervento chirurgico d’urgenza.

I nostri assistiti si aspettano una risposta dalle Pubbliche Amministrazione e dagli Enti coinvolti – spiega il dottor Ermes Trovò, Presidente di Studio 3A, facendosi portavoce delle istanze della giovane e dei suoi congiunti -, non solo dal punto di vista risarcitorio ma anche, più in generale, della sicurezza legata alla circolazione del tram. La ragazza ha rischiato seriamente di perdere la vita e si è salvata per puro miracolo; ieri sera, nello stesso tratto di strada, una donna è deceduta dopo essere svicolata con il suo scooter sui binari, ed è solo l’ultimo, tragico caso sul genere che ha riguardato pedoni, ciclisti e centauri. L’esperienza dimostra che la commistione tra la viabilità ordinaria e quella del siluro rosso è troppo pericolosa, oltre che causa di continui blocchi. Occorre adottare con urgenza misure alternative. Noi e i nostri assistiti si chiediamo, in particolare, perché non venga attuata, quanto meno nei tratti di strada più trafficati e insidiosi come il Ponte della Libertà, la soluzione delle corsie riservate al tram, che pure era stata inizialmente prevista. Non si può più restare inermi di fronte a questi ripetuti drammi”.

Nel frattempo l’assessore alla Mobilità del Comune di Venezia Renato Boraso, preoccupato per i continui episodi, chiederà un incontro a Veneto Strade, società che gestisce l’arteria sul ponte della Libertà, per trovare una soluzione ed evitare altri pericolosi incidenti.

Scritto da:

Dott. Nicola De Rossi

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