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Di recente l’Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni, nell’ambito della relazione sulle attività svolte durante il 2015, ha fornito anche i dati relativi ai reclami. Lo scorso anno sono pervenuti direttamente all’Ivass complessivamente 22.644 reclami da parte di consumatori nei confronti delle imprese per violazioni di norme di legge e per comportamenti non corretti e trasparenti: 13.239 sulla R.C. Auto, 6.473 sugli altri rami danni e 2.932 sul ramo “Vita”.

Per ben oltre la metà delle segnalazioni, 15.576 reclami, il processo di lavorazione si è concluso entro l’anno di riferimento con questi esiti: il 37,1% totalmente risolti a favore degli esponenti, il 20,5% parzialmente risolti a favore degli esponenti, il 29,3% non risolti e il 13,1% inviati alle imprese per la trattazione diretta.

Ma a questi va aggiunto il totale dei reclami ricevuti dalle compagnie di assicurazione, e trasmessi all’Istituto di Vigilanza con cadenza semestrale, che nel 2015 ammontano a ben 106.908, con un sensibile incremento del 14,1 per cento rispetto all’anno precedente: il 77 per cento riguardano i rami Danni, il 23 per cento quelli Vita (nel 2014 erano, rispettivamente, il 78 per cento e il 22 per cento). Il ramo R.C. Auto continua a rappresentare il segmento con più casi (52.150, ovvero il 48,8 per cento), per lo più riferiti a ritardi ed inefficienze nella gestione dei sinistri.

Negli altri rami danni i reclami si riferiscono per lo più a ritardi nel pagamento delle somme assicurate o a contestazioni dell’impresa sull’operatività della garanzia.

Anche nel 2015 i reclami nel comparto Vita sono riferiti soprattutto a polizze miste e riguardano la fase liquidativa, per ritardi nel pagamento di riscatti, somme a scadenza o caso morte.

I reclami ricevuti e gestiti dalle compagnie sono stati accolti nel 34 per cento dei casi, respinti nel 53 per cento e oggetto di transazione con il cliente nell’8 per cento; il 5 per cento risultava ancora in istruttoria alla fine del 2015. I reclami accolti sono aumentati nell’anno in esame di 6 punti percentuali: almeno questo.

 

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Dott. Nicola De Rossi

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