Hai bisogno di aiuto?
Skip to main content

All’imputato, un 50enne di Martellago, è stata anche sospesa la patente per un anno e otto mesi: la sentenza, attesa da 9 anni, oggi avanti il giudice monocratico di Venezia

Ha dovuto attendere quasi nove, lunghi anni, ma finalmente ha ottenuto almeno un po’ di giustizia. Oggi, mercoledì 24 gennaio 2024, il giudice del Tribunale Monocratico di Venezia dott. Marco Bertolo ha condannato per il reato di fuga alla pena di un anno e otto mesi, con la sospensione condizionale, il pirata della strada che il lontano 25 febbraio 2015 ha investito con il suo scooter e ferito gravemente, a Mestre, il professor Umberto Marotta, oggi 72 anni, già direttore della Fondazione Venezia e presidente di Aluc, l’Associazione Laureati di Ca’ Foscari, docente universitario, scrittore, e attuale Presidente della Fondazione Alma Onlus che promuove iniziative per la prevenzione del disagio, dedicata al figlio Alvise, prematuramente scomparso: si tratta di Denis Loreggia, cinquant’anni, di Maerne di Martellago, a cui è stata comminata anche la sanzione accessoria della sospensione della patente di guida, sempre per un anno e otto mesi.

L’incidente era accaduto, come detto, il 25 febbraio 2015, alle 17.40, in centro a Mestre. Marotta, che è stato assistito da Studio3A in questa sua lunga battaglia, stava attraversando la strada regolarmente sulle strisce pedonali in via Fradeletto, in corrispondenza dell’imbocco di via Cecchini, quand’è stato travolto dalla Yamaha Majesty condotta da Loreggia che stava percorrendo via Fradeletto in direzione di via Garibaldi e non ha arrestato la sua corsa, nonostante vi fosse un’auto ferma all’attraversamento pedonale per far passare il professore. Non bastasse, il centauro se l’è svignata, senza curarsi di prestare soccorso al pedone, sbalzato sull’asfalto alcuni metri più in là, e lasciandolo per terra, gravemente ferito. E il tutto nonostante l’oggi quarantaseienne mestrina che trasportava sul suo ciclomotore, A. C., vi fosse scesa in seguito all’incidente, salvo però dichiarare, incredibilmente, alla Polizia municipale di Venezia, intervenuta per i rilievi, di non conoscere le generalità dell’investitore che fino a pochi minuti prima la stava scorrazzando per la città: la donna sarebbe stata poi a sua volta citata in giudizio per favoreggiamento, reato però finito prescritto nel frattempo.

Marotta, trasportato in ambulanza all’ospedale dell’Angelo, dov’è rimasto ricoverato per svariati giorni, si è miracolosamente salvato, ma ha riportato la frattura di una vertebra, l’appiattimento di altre vertebre più ulteriori lesioni, per una pesantissima prognosi iniziale di 90 giorni. Per lui è cominciato un lungo calvario di sofferenza fisica, fatto di operazioni – un delicato intervento di stabilizzazione della colonna vertebrale -, riabilitazione, busti da portare, terapie, problemi anche di respirazione, alle gambe e ai piedi. Una via Crucis che continua tuttora, nei prossimi mesi dovrà sostenere altre due operazioni, e a cui vanno aggiunte le conseguenze nella vita di tutti i giorni, per l’impossibilità di svolgere le numerose attività che espletava prima, professionali in primis, e a cui ha dovuto rinunciare, perdendo diverse opportunità e non potendo accettare incarichi che gli erano stati offerti.

Ci sono voluti mesi di indagini, grazie anche all’ausilio delle immagini delle telecamere della zona, ma alla fine gli agenti della polizia locale sono riusciti a risalire al pirata, appurando anche che lo scooter era sprovvisto di copertura assicurativa, oltre al fatto che Loreggia era già noto alle forze dell’ordine per una lunga sfilza di precedenti anche specifici relativi a violazioni al codice della strada: un recidivo. Da allora però è iniziato un interminabile iter giudiziario, anche perché sul caso erano stati aperti più procedimenti penali, in particolare uno per lesioni colpose a carico di Loreggia, iscritto nel registro del Giudice di Pace, e quello per fuga, oltre a quello per favoreggiamento in capo alla passeggera dello scooter. Finalmente, nel 2020, si è arrivati alla citazione diretta a giudizio spiccata nei confronti dell’imputato dal Pubblico Ministero della Procura lagunare dott. Roberto Terzo e oggi alla sentenza di condanna.

Umberto Marotta, per essere assistito e ottenere giustizia, attraverso il General Manager dott. Riccardo Vizzi si è affidato a Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini, e per la parte penale all’avv. Andrea Piccoli del Foro di Treviso. Studio3A è riuscito a risarcire il proprio assistito attraverso il Fondo vittime della Strada, che interviene, ma con enormi difficoltà, in caso di incidenti con coinvolti veicoli non assicurati e non identificati, e tra sessanta giorni, con il deposito della sentenza, il giudice Bertolo renderà note le sue decisioni in ordine alle ulteriori richieste risarcitorie avanzate dall’avv. Piccoli. Il professore tuttavia si aspettava anche una risposta dalla giustizia penale che ora è arrivata anche se nulla potrà mai ripagarlo di tutto quello che ha dovuto subire.

Caso seguito da:

alt-placeholder

Dott. Riccardo Vizzi

Vedi profilo →

Scarica gli articoli

Categoria:

Incidenti da Circolazione Stradale

Condividi

Affidati a
Studio3A

Nessun anticipo spese, pagamento solo a risarcimento avvenuto.

Contattaci

Articoli correlati


Skip to content