Dopo un incidente stradale, la vittima deve spesso scegliere se accettare l’offerta dell’assicurazione oppure avviare una causa civile per ottenere il giusto risarcimento. Le compagnie, spesso, propongono importi inferiori al dovuto, confidando nella poca familiarità del danneggiato con leggi, tutele e criteri di liquidazione.
Capire quando conviene trattare e quando, invece, è necessario ricorrere ai tribunali è fondamentale per non perdere parte del proprio diritto al risarcimento.
Indice
Cosa significa trattare con l’assicurazione
La trattativa stragiudiziale è il confronto diretto con la compagnia per arrivare a un risarcimento senza passare dal giudice.
Normativa di riferimento
- 148 Codice delle Assicurazioni (d.lgs. 209/2005) – indica tempi e modalità dell’offerta risarcitoria.
- 149 Codice delle Assicurazioni – regola la procedura del risarcimento diretto.
- 138 e 139 Codice delle Assicurazioni – criteri di liquidazione dei danni alla persona:
- 138 – Tabella Unica Nazionale per le macrolesioni (invalidità permanente > 9%).
- 139 – micropermanenti (invalidità 1–9%).
L’assicurazione deve rispondere entro:
- 60 giorni per i danni materiali,
- 90 giorni per i danni con lesioni,
- 120 giorni se la documentazione è incompleta.
Quando conviene continuare la trattativa stragiudiziale
✔ 1. Danni lievi e facilmente quantificabili
Esempio: piccola collisione con danni al paraurti.
La causa civile sarebbe antieconomica.
✔ 2. Responsabilità chiara e documentata
Verbali, foto, testimoni o dashcam rendono la dinamica incontestabile e l’offerta più vicina ai valori di legge.
✔ 3. Offerta coerente con la normativa
L’importo deve essere verificato secondo:
- criteri dell’art. 139 per le micropermanenti,
- valori della Tabella Unica Nazionale (art. 138) per le macrolesioni.
✔ 4. Tempi brevi e necessità economiche
Una causa civile può durare anche 2–4 anni; la trattativa permette di chiudere in settimane.
Quando NON conviene trattare troppo: segnali d’allarme
❌ 1. Offerte molto inferiori al dovuto
Esempio reale (Trib. Milano, 2022):
invalidità del 7% → offerta di 8.500 €;
in giudizio → risarcimento di 17.400 € + spese.
❌ 2. Contestazioni sulla responsabilità senza prove
La compagnia propone un concorso di colpa del 50% senza elementi concreti.
La Cassazione (n. 23430/2021) ha affermato che:
“Il concorso di colpa non può basarsi su mere supposizioni.”
❌ 3. Danni gravi o complessi
Difficoltà nel trovare un accordo sulla quantificazione di invalidità permanenti importanti, danni multipli o perdita della capacità lavorativa, in questi casi una valutazione medico-legale approfondita e spesso una CTU può aumentare notevolmente il risarcimento.
❌ 4. Ritardi o silenzi oltre i termini di legge
Se l’assicurazione non risponde, si può procedere con l’azione giudiziaria.
❌ 5. Offerte formulate senza un esame adeguato della documentazione
Liquidazioni “standard” molto inferiori ai parametri di legge.
Come capire se l’offerta è equa
Per valutare la proposta dell’assicurazione, bisogna considerare:
- giorni di inabilità temporanea,
- percentuale di invalidità permanente,
- danno morale,
- danni patrimoniali (spese mediche, reddito perso, ecc.).
Esempio
Una vittima riporta:
- 10 giorni di inabilità totale,
- 25 parziale,
- 6% di invalidità permanente.
In base ai parametri dell’art. 139, il risarcimento del danno biologico può essere stimato tra 14.000 e 17.000 €.
Un’offerta di 7.000 € è chiaramente inadeguata.
Come migliorare la trattativa
✓ Presentare una documentazione completa
Referti, certificati, perizie, foto e testimonianze (documenti per ottenere il giusto risarcimento).
✓ Affidarsi a professionisti specializzati
Le offerte aumentano fino al 40–100% quando la vittima è assistita da esperti.
✓ Avere una valutazione medico-legale di parte
Spesso determinante per correggere sottostime della compagnia (perchè la perizia medico legale di parte è così importante?).
✓ Contestare formalmente ogni incongruenza
Una contestazione tecnica costringe la compagnia a riesaminare la pratica.
Il valore aggiunto di Studio3A
Trattare con un’assicurazione richiede competenze tecniche, giuridiche e medico-legali.
Studio3A-Valore S.p.A., leader nazionale nella tutela dei diritti dei danneggiati, accompagna la vittima in tutte le fasi della trattativa e dell’eventuale causa civile, senza anticipi.
Cosa offre Studio3A
- Analisi gratuita del sinistro e della documentazione.
- Calcolo corretto del risarcimento secondo art. 138 e 139.
- Gestione completa della trattativa con la compagnia assicurativa.
- Assistenza in giudizio senza costi anticipati.
- Supporto medico-legale, tecnico e ricostruttivo per sinistri complessi e danni gravi.
- Tutela delle vittime più fragili e delle famiglie delle vittime della strada.
Risultati concreti
La presenza dei tecnici e dei medico-legali di Studio3A ha permesso, in moltissimi casi, di raddoppiare o triplicare le offerte iniziali delle compagnie.
Quando interrompere la trattativa e ricorrere alla causa civile
Meglio avviare un giudizio quando:
- la compagnia rifiuta di adeguare l’offerta,
- viene applicato concorso di colpa senza prove,
- i danni sono gravi o permanenti,
- i tempi di risposta superano i limiti di legge.
Studio3A supporta la vittima anche nella fase giudiziale, seguendo:
- preparazione della causa,
- partecipazione alla CTU,
- assistenza legale completa.
Sempre senza anticipi.
Per saperne di più:
➡️ Il giusto risarcimento da incidente stradale: quando serve la causa civile
La trattativa con l’assicurazione può essere utile continuarla solo quando l’offerta rispetta i parametri di legge e la compagnia assicurativa è collaborativa.
In tutti gli altri casi — contestazioni, sottostime, danni gravi, ritardi continui — la causa civile è lo strumento che garantisce il giusto risarcimento.
Affidarsi a Studio3A significa essere accompagnati da professionisti esperti, tecnici, ingegneri e medico-legali che lavorano per assicurare alla vittima il massimo riconoscimento del proprio diritto.
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