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Il 45enne camionista di Modica non ha avuto alcuna colpa sul tragico frontale con un altro mezzo pesante costatogli la vita il 23 dicembre 2021: l’udienza preliminare il 9 giugno

Nulla potrà riportare indietro Daniele Caschetto, ma i suoi cari adesso hanno quanto meno vista ristabilita la verità sui tragici fatti, sui quali la vittima non ha responsabilità alcuna, e potranno almeno rendergli un po’ di giustizia. A conclusione delle indagini preliminari sul terribile incidente stradale di cui è rimasto vittima, a soli 45 anni, il compianto autotrasportatore di Modica (Rg) il 23 dicembre 2021 sulla Statale 194, il Pubblico Ministero della Procura di Ragusa titolare del relativo procedimento penale, il dott. Santo Fornasier, ha chiesto il rinvio a giudizio per il giovane automobilista che, con una sciagurata invasione di corsia opposta, ha scatenato l’inferno causando anche il successivo e fatale frontale tra mezzi pesanti costato la vita alla vittima: si tratta di G. G., oggi 23 anni, anch’egli modicano. Riscontrando la richiesta, il Gip del Tribunale ragusano, dott. Ivano Infarinato, ha fissato per il 9 giugno 2023, alle 9, l’udienza preliminare di un processo dal quale i familiari di Caschetto, che si sono affidati a Studio3A-Valore S.p.A. e, per la parte penale, all’avv. Alfredo Vinciguerra del foro di Ragusa, si aspettano delle risposte.

Il drammatico sinistro è stato ricostruito nei dettagli dall’ing. Roberto Piccitto, il consulente tecnico d’ufficio a cui il Sostituto Procuratore ha conferito l’incarico di redigere una perizia cinematica per stabilire nel dettaglio la dinamica, le cause e tutte le responsabilità dei tragici fatti: alle operazioni peritali ha partecipato anche l’analista ricostruttore ing. Gaetano Centamore quale consulente tecnico per la parte offesa messo a disposizione da Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini a cui si sono rivolti, per essere supportati, i congiunti della vittima, attraverso il responsabile della sede di Ragusa Salvatore Agosta.

G. G., alle 12.45, viaggiando sulla SS 194 in direzione est-ovest, cioè verso Modica, alla guida di un Fiat Doblò, a una velocità stimata “non inferiore ai 65 km/h, e quindi in violazione del limite di velocità di 50” vigente in quel tratto, per citare l’atto del magistrato, giunto in prossimità del chilometro 98+100, nel territorio comunale della stessa Modica, e in corrispondenza di una curva a destra, ha inopinatamente “invaso l’opposta corsia di marcia e circolato contromano in corrispondenza della curva stessa – prosegue la richiesta di rinvio a giudizio del Pm -, andando a collidere, danneggiandone la ruota anteriore destra, con l’autoarticolato costituito da trattore e semirimorchio Iveco” condotto dal povero e incolpevole Caschetto, che procedeva nel senso opposto in direzione ovest-est. Il quale, a causa dell’impatto, ha perso il controllo del suo mezzo pesante che ha a sua volta invaso la corsia opposta e ha avuto la sventura di scontrarsi frontalmente con un altro autoarticolato, un Daf, che vi sopraggiungeva condotto da un altro camionista, G. S., oggi quarant’anni, di Motta Sant’Anastasia (Catania), che è rimasto ferito ma è sopravvissuto, così come l’automobilista: per Caschetto invece, non c’è stato nulla da fare, troppo gravi i politraumi riportati. I vigili del fuoco erano accorsi sul luogo dell’incidente e avevano lavorato a lungo per estrarlo dalle lamiere contorte della cabina del suo camion ed era stato fatto alzare anche l’elisoccorso per un eventuale, più rapido trasporto all’ospedale, ma purtroppo i medici non hanno potuto che constatarne il decesso sul posto.

Di qui dunque la richiesta di processo per il giovane conducente del Doblò indagato fin da subito per il reato di omicidio stradale, che dovrà rispondere anche delle lesioni causate all’altro camionista e al quale il Sostituto Procuratore imputa di aver causato la morte di Caschetto “per imprudenza e per colpa specifica consistita nel violare le norme di cui agli articoli 142 comma 2 e 143 comma 12 del Codice della Strada”.

Daniele Caschetto ha lasciato in un dolore immenso la moglie, due figli, uno dei quali ancora minorenne, i genitori e due fratelli, che si aspettano una risposta forte dalla giustizia penale.

Caso seguito da:

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Salvatore Agosta

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Categoria:

Incidenti da Circolazione Stradale

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