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Più di 150 miliardi di euro “raccolti” nel 2021, in aumento del 5 per cento rispetto al 2020: numeri enormi che confermano come il settore assicurativo non abbia risentito della crisi collegata alla pandemia che ha invece messo in ginocchio diversi altri comparti economici.

Il 17 maggio l’Ivass, l’organo di vigilanza, ha pubblicato il bollettino statistico sui premi lordi contabilizzati nei rami vita e danni raccolti lo scorso anno dalle imprese, distinte tra quelle “vigilate Ivass” – ossia le imprese di assicurazione autorizzate in Italia (Imprese nazionali) e le Rappresentanze in Italia di imprese extra See, Spazio Economico Europeo, sottoposte alla vigilanza di stabilità dell’Ivass (portafoglio del lavoro diretto italiano) – e le Rappresentanze SEE, cioè gli stabilimenti in Italia di imprese di assicurazione comunitarie ovvero le Rappresentanze in Italia di imprese con sede legale in altro Stato aderente allo Spazio Economico Europeo, sottoposte al controllo di stabilità da parte delle Autorità di Vigilanza dei rispettivi Paesi di origine.

La raccolta complessiva del settore è pari a 150,6 miliardi, +5,1% sul 2020

Ebbene, la raccolta complessiva nel 2021 ammonta a qualcosa come 150,6 miliardi di euro, in aumento del +5,1% rispetto al 2020.

Scendendo nel dettaglio, per quanto riguarda le imprese vigilate IVASS, nel 2021 sono stati raccolti premi per 140,0 miliardi (93,0% del totale), in crescita del +3,8% su base annua. La concentrazione della raccolta nelle prime 10 imprese tra le 41 operanti nel settore vita è pari al 67% circa nel 2021, e risulta in crescita negli ultimi tre anni; nel settore danni, le prime 10 imprese delle 70 operanti hanno raccolto circa il 70% del totale.

Nel caso delle Rappresentanze SEE la raccolta complessiva nel 2021 è stata di 10,6 miliardi (7,0% del totale), in aumento del +24,8%. La concentrazione della raccolta vita nelle prime 10 imprese delle 26 operanti è molto elevato, intorno al 92%; nel settore danni la raccolta è invece meno concentrata e in calo: nel 2021 le prime 10 imprese – su un totale di 61 assicuratori di settore – detengono il 68% circa della raccolta.

 

La raccolta vita

La raccolta vita del 2021, pari a 111,2 miliardi di euro, risulta in crescita del +5,9% rispetto al 2020, avvicinando il livello registrato a fine 2019: il recupero però è concentrato sul ramo III relativo alle polizze unit e index linked, in aumento di +11,9 miliardi (+37,1%). Infatti, gli altri rami vita risultano in contrazione: il ramo I – a cui sono collegate le polizze vita c.d. “pure” – perde quasi 3 miliardi e mezzo rispetto alla raccolta del 2020 (-5,2%); il ramo VI legato ai Fondi Pensione perde -1,5 miliardi (pari al -38,8%); le operazioni di capitalizzazione (ramo V) calano di 718 milioni (-36,9%).

La nuova produzione del settore vita – 76,9 miliardi di euro – è complessivamente aumentata di +4,3 miliardi di euro (+6,0%) su base annua.

Nella distribuzione dei prodotti vita del 2021 diminuisce l’incidenza degli sportelli bancari e postali e delle agenzie in economia e aumenta il peso di tutti gli altri canali: in particolare la raccolta dei consulenti finanziari risulta in crescita.

Per quanto riguarda le imprese vigilate Ivass, nel 2021 la raccolta vita – pari a 105,9 miliardi – registra un aumento del +4,5% su base annua (+4,5 miliardi), combinando il forte incremento del ramo III – di +10,2 miliardi (+34,5%) – con la diminuzione degli altri rami vita. In particolare il ramo I diminuisce di -3,4 miliardi (-5,2%); la raccolta relativa alle operazioni di capitalizzazione (ramo V) si riduce di -717 milioni (-36,9%); la produzione assicurativa vita con finalità previdenziali è pari a 7,6 miliardi, in calo di -1,2 miliardi rispetto al 2020: la flessione è legata al ramo VI relativo ai Fondi pensione, che si riduce di -1,5 miliardi rispetto al 2020 (-38,8%); i Piani Individuali Pensionistici di tipo assicurativo (PIP) di ramo I (3,6 miliardi), invece, aumentano del +2,2%; i PIP di ramo III si attestano a 1,6 miliardi, in crescita del +17,4%.

Con l’espansione delle polizze “finanziarie” di ramo III crescono di quasi 5 miliardi i volumi intermediati dai consulenti finanziari; crescono significativamente anche le agenzie con mandato (+1,1 miliardi); cala l’utilizzo degli sportelli bancari e postali (-1,2 miliardi) e delle agenzie in economia e gerenze (-744 milioni di euro).

La nuova produzione vita delle imprese vigilate registra un aumento di +2,8 miliardi di euro rispetto al 2020 (+4,0%): gli oltre 8,2 miliardi di produzione derivante dal ramo III sono in larga parte assorbiti dalla contrazione del ramo I (-3,3 miliardi), del ramo V e (-599 milioni di euro) del ramo VI (-1,6 miliardi, pari quasi -80%), quest’ultima dovuta alla rilevante entrata di fondo pensione chiuso che nel 2020 ha evidentemente dato un cambio di passo al comparto dei fondi pensione e ramo VI.

Per quanto concerne invece le Rappresentanze SEE, la raccolta nei rami vita realizzata nel 2021 si attesta su 5,3 miliardi; la produzione è concentrata sui rami I e III: da quest’ultimo deriva l’aumento nella raccolta vita di 1,6 miliardi (+44,8%) rispetto al 2020. Tutti i canali utilizzati dalle Rappresentanze SEE contribuiscono alla crescita su base annua registrata nel 2021, anche se con una mutata incidenza relativa: in particolare, le agenzie in economia e gerenze passa dal 5,0% al 11,8%.

Anche la nuova produzione emessa risulta in crescita di +1,6 miliardi di euro rispetto al 2020 (+46,6%),  derivanti dalla raccolta del ramo III (quasi l’80% del totale).

 

La raccolta danni

La raccolta danni nel 2021 ha superato il livello pre-pandemico del 2019, attestandosi 39,5 miliardi di euro: l’aumento rispetto al 2020 è del +2,9% (+1,1 miliardi). Tutti i rami principali sono in crescita, ad eccezione del ramo r.c. auto (in calo di -442 milioni di euro, che però sono un nulla rispetto al mare magno di attivo).

Nel 2021 cresce il ricorso alla rete distributiva agenziale e agli sportelli bancari e postali. L’incremento rispetto al 2020 si registra in tutti i canali distributivi, ad eccezione delle “Altre forme di vendita diretta”: gli Sportelli bancari e postali crescono di +425 milioni; le Agenzie in economia e gerenze di +100 milioni; le Agenzie con mandato di +583 milioni. Queste ultime rappresentano il 70% del totale (84,6% nelle polizze r.c. autoveicoli terrestri).

Nello specifico, la raccolta danni realizzata nel 2021 dalle Imprese vigilate Ivass, pari a 34,1 miliardi di euro, registra un incremento su base annua del +1,9%: crescono tutti i comparti, ad eccezione di quello Auto. Per quest’ultimo i premi lordi contabilizzati ammontano complessivamente a 15,3 miliardi, in calo del – 2,3% rispetto al 2020: il risultato deriva dalla contrazione del ramo r.c. auto (-4,5%, pari a -566 milioni), a fronte invece di un aumento della componente CVT (Corpi Veicoli Terrestri) di +205 milioni.

La ripartizione della raccolta per canale distributivo conferma anche per il 2021 che nella vendita dei prodotti danni continua ad essere preferito il contatto “frontale”, in agenzia o tramite sportelli bancari e postali: la rete agenziale, rappresentata in particolare dalle agenzie con mandato, è in aumento rispetto al 2020 di +340 milioni (la raccolta intermediata dalle agenzie in economia cresce di +103 milioni); cresce anche il ricorso agli sportelli bancari e postali (+385 milioni), mentre calano i brokers (-63 milioni) e soprattutto le “Altre forme di vendita diretta” (-159 milioni). Nella distribuzione specifica di coperture r.c. auto, la contrazione della raccolta si riflette in tutti i canali principali, prime tra tutti le Agenzie con mandato che perdono -428 milioni (-4,1%).

Infine, la raccolta danni realizzata dalle Rappresentanze SEE nel 2021 (5,3 miliardi di euro) risulta in aumento del +9,7% su base annua. Il comparto non-auto si attesta su 4,2 miliardi di raccolta, in aumento del +7,5% sul 2020; il ramo R.c. generale, prevalente tra le rappresentanze, rappresenta il 26,3% dei premi complessivi, ed è in leggera crescita su base annua. Qui invece i premi del comparto Auto crescono del +18,8%, sia grazie alla componente r.c. auto (+123 milioni) che a quella CVT (+53 milioni).

Per quanto attiene ai canali distributivi, a differenza delle imprese vigilate, per le rappresentanze aumentano sia il ricorso ai brokers che alle Altre forme di vendita diretta (tra cui internet e telefono); i Broker e le Agenzie con mandato intermediano l’85,8% dei premi complessivi e la quasi totalità delle polizze r.c. auto.

Scritto da:

Dott. Nicola De Rossi

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