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 Dopo la Camera dei deputati, anche il Senato della Repubblica ha approvato all’unanimità e in via definitiva il disegno di legge che introduce il cosiddetto “oblio oncologico” al fine di escludere qualsiasi forma di pregiudizio o disparità di trattamento, per le persone guarite da patologie oncologiche. 

Cos’è il diritto all’oblio oncologico?

È “il diritto delle persone guarite da una patologia oncologica di non fornire informazioni né subire indagini in merito alla propria pregressa condizione patologica”: questa la definizione del testo unificato che ha ricevuto il via libero definitivo dal Senato, dopo aver già ottenuto nell’agosto, del 2023, come detto, l’ok dalla Camera.

Le persone guarite non dovranno più dare conto della loro salute per mutui, assicurazioni, ecc.

Dal lato pratico, il diritto all’oblio oncologico trova applicazione nei casi di accesso alle procedure per l’adozione, richiesta di mutui e pratiche e servizi bancari e assicurativi, così come per l’accesso alle procedure concorsuali, al lavoro e alla formazione professionale, per le quali non sarà più ammessa la richiesta di notizie concernenti lo stato di salute relativamente a patologie oncologiche il cui trattamento attivo si sia concluso, senza episodi di recidiva, da più di dieci anni alla data della richiesta.

Spetterà al Garante per la protezione dei dati personali vigilare sull’applicazione delle disposizioni della nuova legge. Il testo prevede anche, attraverso un tavolo tecnico del Ministero della Salute, apposite tabelle che consentano di ridurre ulteriormente questi tempi in base alla differente patologia oncologica.

 

I commenti politici: per la premier Meloni una “norma di civiltà”, per un milione di cittadini

Accolgo con grande gioia l’approvazione all’unanimità della proposta di legge parlamentare sull’oblio oncologico. Una norma di civiltà, che il Governo ha convintamente sostenuto e che cancellerà quelle umilianti e ingiuste discriminazioni che pesavano sulle persone guarite da patologie oncologiche. Grazie a tutte le forze politiche che hanno consentito di raggiungere oggi questo obiettivo” ha commentato la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

Con l’approvazione definitiva della legge, “che il Governo ha fortemente sostenuto – ha aggiunto sulla stessa linea il Ministro della Salute Orazio Schillaci – vinciamo una battaglia di civiltà a difesa delle persone guarite dal cancro”. Sono infatti un milione gli italiani interessati dall’oblio oncologico perché considerati guariti. 

 

I commenti dei medici

“Finalmente i cittadini guariti dal cancro in Italia non saranno più discriminati nella vita sociale, professionale e familiare – ha dichiarato infine Francesco Perrone, presidente dell’Associazione italiana di oncologia medica (Aiom)Sono infatti previste specifiche norme che tutelano gli ex pazienti da possibili discriminazioni nel campo assicurativo e finanziario, oltre che nell’ambito lavorativo. La Legge prevede il divieto di richiedere informazioni su una pregressa patologia oncologica dopo 10 anni dal termine dei trattamenti in assenza di recidiva di malattia in questo periodo. Per i pazienti in cui la diagnosi sia antecedente ai 21 anni, questo limite è ridotto a 5 anni. La legge non tutela solo nei rapporti con banche e assicurazioni ma anche in sede concorsuale, qualora sia prevista un’idoneità fisica e nell’ambito dei procedimenti di adozione”.

 

Scritto da:

Dott. Nicola De Rossi

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