Subire un incidente stradale comporta spesso conseguenze gravi non solo sul piano fisico, ma anche su quello emotivo e psicologico. Oltre ai danni materiali e biologici, la vittima — o, nei casi più tragici, i suoi familiari — può subire una sofferenza interiore profonda, che la legge riconosce come danno morale.
Il risarcimento del danno morale da incidente stradale è quindi una forma di tutela per la sfera più intima della persona, quella legata al dolore, alla paura, alla frustrazione e al turbamento derivanti dall’evento traumatico. Conoscere come funziona, quando è riconosciuto e quali sono i criteri per la sua quantificazione è fondamentale per ottenere un ristoro adeguato e completo dei propri diritti.
Indice
Cos’è il danno morale e quali sono le sue basi legali
Il concetto di danno morale rientra nella più ampia categoria del danno non patrimoniale, disciplinato dall’articolo 2059 del Codice Civile, secondo cui “il danno non patrimoniale deve essere risarcito solo nei casi determinati dalla legge”.
Tale formulazione, apparentemente restrittiva, è stata oggetto di un’evoluzione interpretativa molto importante da parte della giurisprudenza, che ha ampliato le ipotesi di risarcibilità, collegandole al principio costituzionale sancito dagli articoli 2, 32 e 29 della Costituzione, a tutela della dignità umana, della salute e dei rapporti familiari.
In particolare, la Corte di Cassazione ha chiarito che il danno non patrimoniale può assumere tre forme principali:
- Danno biologico, che riguarda la lesione dell’integrità psico-fisica accertabile con criteri medico-legali;
- Danno morale, che consiste nel dolore interiore, nella sofferenza e nel turbamento d’animo derivanti dal fatto illecito;
- Danno esistenziale, che incide sulla sfera relazionale e sociale dell’individuo, alterando le sue abitudini di vita e compromettendo la serenità quotidiana.
Il danno morale, quindi, è quella componente soggettiva che riflette la dimensione del dolore umano non quantificabile in termini economici, ma che merita una compensazione per il pregiudizio subito.
Come viene riconosciuto il danno morale in caso di incidente stradale
Nel contesto di un incidente stradale, il danno morale può essere richiesto sia dalla vittima diretta dell’evento (ad esempio in caso di lesioni), sia dai familiari in caso di decesso.
La Cassazione ha stabilito che il riconoscimento di tale danno non è automatico, ma deve essere provato nella sua esistenza e intensità, anche se la prova può essere presuntiva e basata su elementi oggettivi.
Tra i principali riferimenti giurisprudenziali:
- Civ., Sez. Unite, n. 26972/2008, che ha definito il danno non patrimoniale come categoria unitaria ma articolata, includendo il danno morale come voce autonoma da valutare equitativamente;
- Civ., Sez. III, n. 901/2018, che ha sottolineato come il danno morale non possa essere ridotto a una semplice componente del danno biologico;
- Civ., Sez. III, n. 25164/2020, che ha confermato la necessità di un accertamento specifico e di una personalizzazione del risarcimento in base alla sofferenza effettivamente patita.
La giurisprudenza recente, inoltre, riconosce che il danno morale può manifestarsi anche in assenza di lesioni fisiche, ad esempio quando la vittima vive un trauma psicologico significativo, come nel caso di chi assiste a un incidente o teme per la propria vita.
Criteri di valutazione e quantificazione del danno morale
Poiché il dolore interiore non è misurabile oggettivamente, la legge prevede che il risarcimento del danno morale sia determinato in via equitativa. Ciò significa che il giudice valuta caso per caso l’entità della sofferenza, tenendo conto di diversi fattori, tra cui:
- la gravità dell’evento e dei danni fisici patiti nell’incidente stradale;
- la durata della sofferenza e l’impatto sulla vita quotidiana;
- l’età e la condizione della vittima;
- la personalità del soggetto e la capacità di reagire all’evento;
- le circostanze specifiche dell’incidente.
Un riferimento importante per la quantificazione è rappresentato dalle tabelle del Tribunale di Milano, utilizzate ormai come standard nazionale. Tali tabelle prevedono un valore economico medio per ogni tipo di danno, con possibilità di personalizzazione in base alle specificità del caso.
È compito dell’avvocato, attraverso documentazione, testimonianze e perizie, fornire al giudice tutti gli elementi utili per ottenere un risarcimento congruo e giusto.
Danno morale in caso di incidente stradale mortale
Nei casi più gravi, quando l’incidente provoca la morte di una persona, il danno morale assume un rilievo ancora più significativo.
In questo contesto, non è la vittima diretta a subire il pregiudizio, ma i familiari superstiti, che vivono un dolore profondo per la perdita del proprio caro.
Il diritto al risarcimento spetta, secondo la giurisprudenza, a:
- coniuge o partner convivente;
- figli, anche maggiorenni;
- genitori;
- fratelli e sorelle;
- in casi particolari, anche a nonni o altri parenti con un legame affettivo stabile e provato.
La Cassazione Civile, Sez. III, n. 10579/2021, ha chiarito che “il danno morale da perdita del rapporto parentale costituisce un autonomo pregiudizio non patrimoniale, risarcibile in sé, anche in assenza di prova di specifiche ripercussioni sulla vita quotidiana del superstite”.
Questo significa che la sola perdita del congiunto, di per sé, è sufficiente a fondare il diritto al risarcimento del danno morale, senza la necessità di dimostrare conseguenze pratiche sulla vita del familiare.
La quantificazione, anche in questo caso, avviene in via equitativa e tiene conto di parametri come:
- la relazione affettiva tra la vittima e il superstite;
- l’età di entrambi;
- la convivenza o meno;
- la durata e la qualità del legame familiare.
Le tabelle di Milano forniscono range economici indicativi per quantificare il risarcimento da incidente stradale mortale: ad esempio, per la perdita di un coniuge o di un figlio, il risarcimento può oscillare da 168.000 a oltre 330.000 euro, ma tali valori possono essere aumentati o ridotti in base alle circostanze specifiche del caso.
Prova e documentazione del danno morale
Uno degli aspetti più complessi nella richiesta di risarcimento del danno morale è la prova della sofferenza.
A differenza dei danni materiali e fisici, che possono essere dimostrati con ricevute o perizie, il danno morale si manifesta in modo soggettivo e non sempre visibile.
Tuttavia, la giurisprudenza ammette anche mezzi di prova indiretti, come:
- testimonianze di familiari, amici o colleghi;
- referti psicologici o psichiatrici;
- certificazioni mediche che attestino ansia, insonnia, depressione o stress post-traumatico;
- elementi logici e presuntivi (ad esempio, il tipo di lesione o la gravità dell’evento).
In caso di incidente mortale, il dolore dei familiari viene di norma presunto, ma la documentazione può contribuire a rafforzare la richiesta e a ottenere una liquidazione più elevata.
Procedura per ottenere il risarcimento del danno morale
Per ottenere il risarcimento del danno morale da incidente stradale è necessario seguire una procedura precisa:
- Accertare la responsabilità dell’incidente, tramite verbali delle autorità, perizie e testimonianze;
- Raccogliere la documentazione medica, psicologica o fotografica utile a dimostrare la sofferenza subita;
- Presentare una richiesta di risarcimento alla compagnia assicurativa del responsabile;
- In caso di mancato accordo, rivolgersi al tribunale competente con l’assistenza di un avvocato specializzato per una causa civile per risarcimento da incidente stradale.
Il termine di prescrizione per la richiesta di risarcimento è generalmente di due anni dal giorno dell’incidente (art. 2947 c.c.), ma può variare in base alla natura del reato o alla presenza di procedimenti penali.
L’importanza dell’assistenza legale specializzata
Il riconoscimento e la corretta quantificazione del danno morale richiedono competenze giuridiche e medico-legali specifiche.
Per questo è fondamentale affidarsi a un team legale esperto in infortunistica stradale, in grado di valutare correttamente ogni voce di danno e di interfacciarsi con le compagnie assicurative e i tribunali.
Lo Studio 3A-Valore S.p.A. assiste da anni vittime e familiari di incidenti stradali, garantendo un approccio completo e personalizzato, basato su una profonda conoscenza della normativa e della più recente giurisprudenza.
L’obiettivo è ottenere per ogni assistito un risarcimento giusto, proporzionato e tempestivo, che riconosca appieno il dolore e le conseguenze subite.
Il risarcimento del danno morale da incidente stradale è una tutela fondamentale per le vittime e per i loro familiari, che consente di dare un riconoscimento concreto a un dolore spesso invisibile ma reale.
Comprendere i propri diritti, conoscere la legge e affidarsi a professionisti qualificati sono i primi passi per ottenere giustizia e ristoro.
Se hai subito un incidente o la perdita di una persona cara, lo Studio 3A-Valore S.p.A. è al tuo fianco per offrirti consulenza gratuita, assistenza legale e supporto in ogni fase della procedura di risarcimento.
Scritto da:
Emanuele Musollini
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Categoria:
Incidenti da Circolazione StradaleCondividi
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