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Il 56enne era precipitato con la sua carrozzina elettrica lo scorso marzo da una rampa di una nota pasticceria di Arzignano: indagati anche i proprietari e l’architetto
Nuovo e decisivo sviluppo nell’inchiesta per la morte di Daniele Moretto, il 56enne di Povolaro di Dueville deceduto il 6 marzo 2024 dopo essere precipitato con la carrozzina elettrica dalla rampa priva di protezioni di una nota pasticceria di Arzignano durante una gita organizzata dalla Rsa “Il Giardino dei Tigli”. La famiglia, sconvolta dall’accaduto, si è subito rivolta, tramite l’Area Manager di Vicenza Alessio Rossato, a Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini, unitamente all’avv. Davide Picco del Foro di Vicenza.
Inizialmente la Procura di Vicenza aveva iscritto nel registro degli indagati tre operatori della casa di riposo – un dipendente e due ausiliari – chiamati a rispondere per non aver prestato la necessaria assistenza durante le manovre di Moretto, disabile e del tutto non autosufficiente. Successivamente, però, l’inchiesta si è allargata ad altre cinque persone: i proprietari della pasticceria e il loro architetto, chiamati in causa per gravi irregolarità nella realizzazione della rampa di accesso.
Con la richiesta di rinvio a giudizio depositata dalla dott.ssa Camilla Menegoni, salgono così a otto gli imputati complessivi: A. M., 70 anni, A. T., 29 anni, I. P. B., 66 anni, N. O., 39 anni, M. G., 38 anni, O. O., 64 anni, P. V. S., 61 anni e A. O., 36 anni.
Secondo la Procura, mentre i primi tre indagati avrebbero omesso di vigilare e assistere Moretto, i successivi cinque avrebbero concorso alla tragedia realizzando e mantenendo la rampa in violazione delle norme di sicurezza, senza installare i parapetti previsti dalle leggi sulle barriere architettoniche.
Il rinvio a giudizio si fonda anche sull’esito dell’autopsia, affidata al medico legale dott. Dario Raniero. La relazione ha accertato in maniera inequivocabile che la causa del decesso è stata un grave trauma cranico con fratture estese e conseguente massiva emorragia intracranica, riconducibile esclusivamente alla caduta occorsa sulla rampa della pasticceria.
Alle operazioni peritali ha preso parte anche un consulente medico legale messo a disposizione da Studio3A-Valore S.p.A., che si è poi confrontato con il compartimento interno di medicina legale della società. Un elemento fondamentale, sottolineato dai professionisti, è che non sono emerse patologie pregresse tali da poter giustificare o concorrere al decesso, né eventi acuti indipendenti dal trauma: la morte di Moretto è dunque direttamente legata all’incidente e alle gravi omissioni riscontrate nella gestione della sicurezza.
Daniele Moretto, dopo una vita normale come receptionist, era stato colpito da un ictus otto anni fa, che lo aveva costretto in carrozzina, ma aveva compiuto progressi straordinari grazie alla riabilitazione. La sua vita e la sua rinascita sono state spezzate da un incidente tanto assurdo quanto evitabile, che mette ancora una volta in luce le gravi lacune nella tutela delle persone fragili e nella sicurezza degli spazi pubblici. La madre e le sorelle di Moretto, insieme a Studio3A, ribadiscono con forza la loro volontà di andare fino in fondo.
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Alessio Rossato
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