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All’esito dell’udienza preliminare odierna il Gup di Udine ha accolto la richiesta del Pubblico Ministero e delle parti civili: il processo inizierà il 5 dicembre 2022

All’esito dell’udienza preliminare tenutasi oggi, mercoledì 12 ottobre 2022, in Tribunale a Udine, accogliendo le richieste del Pubblico Ministero, dott.ssa Letizia Puppa, e del legale delle parti offese, l’avv. Elisabetta Zuliani, il Gup dott. Matteo Carlisi ha rinviato a giudizio per il reato di omicidio stradale Renzo Bellomo, 93 anni, di San Daniele del Friuli, a cui si imputa di aver causato con la sua auto, per una fatale mancata precedenza, il tragico incidente costato la vita, a soli 43 anni, al portogruarese Fabio Segato, sinistro accaduto nella stessa San Daniele il 4 marzo 2021, alle 8.40 del mattino. Il Gup ha accolto anche la costituzione di parte civile di tutti i familiari della vittima, assistiti, otre che dall’avv. Zuliani presente in aula, anche dall’avv. Monica Rustichelli del Foro di Modena e da Studio3A-Valore S.p.A.: nonostante i punti fermi tracciati dal procedimento penale, l’assicurazione della vettura investitrice, UnipolSai, non li ha finora risarciti di un euro.

I difensori dell’imputato avevano chiesto il non luogo a procedere sostenendo la non avvistabilità del motociclista a causa della velocità tenuta, ma le risultanze dell’inchiesta, la consulenza tecnica disposta dal Sostituto procuratore, che pone in capo all’anziano pesanti responsabilità, e le sue stesse ammissioni di aver visto la moto all’incrocio, ma di aver pensato di fare in tempo a svoltare, hanno determinato l’inevitabile processo a suo carico e per il quale i suoi legali non hanno chiesto riti alternativi: dovrà comparire per la prima udienza il 5 dicembre prossimo, avanti il giudice dott. Roberto Pecile.

Nel corso delle indagini preliminari, oltre all’autopsia, affidata al medico legale dott. Ugo Da Broi, il Sostituto Procuratore ha ordinato una fondamentale perizia cinematica che ha consentito di ricostruire nel dettaglio dinamica, cause e responsabilità del sinistro e che è stata realizzata dall’ing. Mario Pozzati: alle due operazioni peritali hanno partecipato anche, rispettivamente, il medico legale dott. Enrico Ciccarelli e l’ing. Iuri Collinassi in qualità di consulenti tecnici di parte messi a disposizione da Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini a cui la compagna, i genitori e la sorella della vittima, tramite il responsabile della sede di Udine, Armando Zamparo, si sono affidati. 

Il Ctu ha accertato come l’imputato, che procedeva sulla SR 463 in direzione Dignano-Majano, giunto in corrispondenza dell’intersezione con via Valeriana regolata da semaforo, si sia immesso nella corsia di canalizzazione per la svolta a sinistra e abbia iniziato la manovra in tale direzione con l’intento di immettersi nella laterale in direzione Pignano, ma “omettendo di usare la massima prudenza al fine di evitare incidenti e di dare la precedenza ai veicoli provenienti dalla sua destra”, per citare l’atto della dott.ssa Puppa. In questo modo la Tiguan è entrata in collisione con la Ducati Diavel condotta da Segato, che procedeva per la sua strada provenendo dalla direzione opposta della Regionale e che nulla ha potuto per evitare l’ostacolo materializzatosi all’improvviso davanti a lui, nonostante la grande esperienza: il quarantatreenne, che risiedeva a Portogruaro, non era solo un grande appassionato delle due ruote, le moto erano il suo lavoro, era collaudatore e istruttore, teneva corsi di guida sicura, oltre ad aver partecipato, anche con successo, a tante gare in pista. 

Il resto, purtroppo, è tristemente noto. Per effetto dell’urto tra la parte anteriore della moto, che Segato peraltro stata provando, e la ruota anteriore destra del Suv, il motociclista è stato sbalzato in avanti, ha impattato pesantemente contro il parabrezza della macchina ed è rovinato sull’asfalto riportando politraumi fatali: in particolare un gravissimo trauma cranico e facciale, con edema cerebrale, associato a un trauma toracico-addominale e a fratture multiple. E’ stato trasportato in condizioni disperate all’ospedale di Udine, ricoverato in Rianimazione, in coma, i medici hanno fatto il possibile per salvarlo, ma il 12 marzo, dopo una settimana di agonia, il suo cuore ha ceduto. 

Di qui dunque la richiesta di rinvio a giudizio da parte del Pubblico Ministero per il reato di omicidio stradale per l’anziano automobilista,perché, per imprudenza, negligenza e imperizia, nonché per colpa specifica consistita nella violazione di norme sulla circolazione stradale, in particolare l’art 145 commi 1 e 2 del Codice dalla Strada, cagionava a Fabio Segato lesioni personali in seguito alle quali decedeva” conclude il Sostituto Procuratore nel suo atto. Richiesta che ora è stata accolta con la relativa celebrazione di un processo da cui i familiari della vittima si aspettano finalmente un po’ di giustizia. 

Caso seguito da:

Armando Zamparo

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Categoria:

Incidenti da Circolazione Stradale

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