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Gli incidenti mortali sono in preoccupante aumento e il peggio deve ancora arrivare.

A lanciare l’ennesimo e autorevole allarme e un contestuale, accorato appello ai milioni di vacanzieri in partenza per gli esodi estivi da bollino rosso e nero, il capo della Polizia, Franco Gabrielli, giovedì 18 luglio 2019 in occasione della presentazione, presso il ministero dell’Interno, del piano strategico di Viabilità Italia per consentire un viaggio in sicurezza (in foto).

 

Nei primi sei mesi e mezzo del 2019 il 7,4% di morti sulle strade in più

Con l’occasione, Giovanni Busacca, direttore della polizia stradale, ha dato alcune cifre del 2019, “che è iniziato male – ha spiegato – e si tratta ancora di dati parziali che con comprendono quelli registrati dalle Polizie municipali“.

Numeri che, se confermati nei prossimi mesi, segnalano una decisa e nuova recrudescenza del fenomeno: dal primo gennaio al 14 luglio scorso, stando ai dati registrati da Polizia e Carabinieri, i morti per incidente sono stati 861, il 7,4% in più rispetto agli 802 dello stesso periodo del 2018.

Si rischia, insomma, di dover registrare una nuova, dolorosa inversione di tendenza rispetto al 2018, che aveva visto una sua pur contenuta diminuzione delle morti sulle strade rispetto al 2017, 3.310 vittime contro 3.378, il 2 per cento in meno, anche se sempre tante, troppe, una media di 9 al giorno: una carneficina inaccettabile.

 

Luglio e agosto i mesi dell’anno più a rischio

L’aumento del 7% degli incidenti mortali sulle strade italiane, se il dato parziale sui primi mesi del 2019 dovesse essere confermato, “sarebbe un campanello d’allarme sul quale riflettere e lavorare” ha commentato Gabrielli, aggiungendo anche che si è entrati nel periodo più “caldo” dell’anno.

Sulla base delle statistiche degli anni precedenti, il capo della Polizia ha sottolineato come “stiamo andando incontro a un periodo critico: luglio, con 341 decessi, è il mese in cui si muore di più e si concentra il 10% delle vittime di tutto l’anno, mentre agosto registra la più alta frequenza di decessi per incidente, 2,3 vittime ogni 100 sinistri”.

Secondo Gabrielli, dunque, che ha invitato tutti alla prudenza e al rispetto delle regole (e degli altri), va (ri)messo al centro del dibattito il tema della responsabilità.

Dobbiamo veramente riflettere tutti: l’aumento dei controlli e ogni altro sforzo da parte nostra a questo punto non bastano più. Consapevolezza del rischio, responsabilità personale, rispetto della vita propria e altrui: questi tre elementi devono essere centrali per chi si mette alla guida” ha ammonito Gabrielli, stigmatizzando i recenti, drammatici fatti di cronaca in cui “padri al volante fanno le dirette Facebook insieme ai figli”, con conseguenze letali per le vittime innocenti.

 

Urgono pene ancora più severe

Eh già, perché le principali cause di questa strage quotidiana, che d’estate vengono amplificate, comprendono ancora una volta la distrazione dovuta soprattutto allo smartphone, l’eccesso di alcool, uso di droga, velocità eccessiva e mancata precedenza.

Il capo della polizia, oltre ad un esame di coscienza generale e ad interventi educativi e culturali, auspica anche e soprattutto sanzioni più severe per i trasgressori e anche “immediate”, “magari prevedendo da subito che per 6-7 giorni non si possa più guidare”, soprattutto per i comportamenti più gravi quali l’uso dei cellulari alla guida, il passaggio con il rosso al semaforo, la mancata precedenza, infrazioni che al momento non prevedono la sospensione del documento di guida.

Il punto centrale è comunque quello dell’immediatezza della sanzione “che potrebbe aiutare un popolo che non sempre ha un rapporto ordinario con il rispetto delle regole“.

Anche secondo il direttore della Polizia Busacca la sospensione della patente “in certi casi è da fare subito, direttamente sulla strada”.

Scritto da:

Dott. Nicola De Rossi

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Categoria:

Blog Incidenti da Circolazione Stradale

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