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Va sempre peggio. Il 29 febbraio l’Inail ha diffuso i dati sempre più disarmanti relativi alle denunce di infortunio sul lavoro presentate all’istituto nel mese di gennaio 2024, che sono state 42.166, in aumento del 6,8% rispetto alle 39.493 del primo mese del 2023. E non si profila certo una inversione di tendenza per il mese di febbraio, caratterizzato dalla strage nel cantiere della Esselunga a Firenze (in foto).

A gennaio 2024 oltre 42mila denunce di infortunio, in sensibile aumento sul 2023

I dati rilevati al 31 gennaio di ciascun anno evidenziano a livello nazionale per il primo mese di quest’anno un incremento rispetto a gennaio 2023 sia dei casi avvenuti in occasione di lavoro, passati dai 34.248 del 2023 ai 36.414 del 2024 (+6,3%) sia di quelli in itinere, occorsi cioè nel tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il posto di lavoro, passati da 5.245 a 5.752 (+9,7%).

La dinamica per settori, aree geografiche e per sesso, nazionalità ed età dei lavoratori

A gennaio 2024 il numero degli infortuni denunciati ha segnato un aumento del 4,2% nella gestione Industria e servizi (dai 30.925 casi del 2023 ai 32.215 del 2024), del 9,1% in Agricoltura (da 1.545 a 1.685) e del 17,7% nel Conto Stato (da 7.023 a 8.266).

L’analisi territoriale evidenzia una crescita delle denunce di infortunio in tutte le aree del Paese: più consistente nel Nord-Ovest (+9,9%), seguito da Nord-Est (+6,6%), Centro (+4,8%), Sud (+4,7%) e Isole (+3,1%). Tra le regioni con i maggiori incrementi percentuali si segnalano Molise (+17,2%), provincia autonoma di Trento (+16,4%), Puglia (+13,9%) e Valle d’Aosta (+13,5%), mentre Abruzzo e Basilicata in controtendenza segnano rispettivamente decrementi dell’11,6% e dell’1,4%.

L’aumento che emerge dal confronto di mese tra il 2023 e il 2024 è legato sia alla componente femminile, che registra un +3,3% (da 15.131 a 15.631 denunce), sia a quella maschile, che presenta un +8,9% (da 24.362 a 26.535).

L’incremento ha interessato sia i lavoratori italiani (+6,3%) sia quelli extracomunitari (+11,9%), mentre i comunitari registrano un calo del 3,0%. Dall’analisi per classi di età, infine, emergono aumenti generalizzati in tutte le fasce, tranne in quella 45-49 anni (-1,0%) e tra gli over 74 anni (-2,1%).

 

I casi mortali sono stati 45, pure questi in aumento

E purtroppo aumentano anche le morti bianche. Le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate all’istituto nel mese di gennaio 2024 sono state 45, due in più di quelle registrate nel primo mese del 2023.

A livello nazionale i dati rilevati al 31 gennaio di ciascun anno evidenziano per il primo mese del 2024, pur nella provvisorietà dei numeri, un incremento rispetto a gennaio 2023 solo dei casi in itinere, passati da nove a 12, mentre quelli in occasione di lavoro sono scesi da 34 a 33. L’aumento ha riguardato l’Industria e servizi (da 37 a 39 denunce) e il Conto Stato (da 0 a 1), mentre l’Agricoltura passa da sei a cinque decessi.

Dall’analisi territoriale emerge un incremento nel Nord-Ovest (da 16 a 17 casi), nel Nord-Est (da 6 a 10) e al Sud (da 6 a 7), un calo al Centro (da 12 a 8) e una stabilità nelle Isole (3 decessi in entrambi i periodi). Tra le regioni con i maggiori aumenti si segnalano la provincia autonoma di Bolzano (+4) e il Lazio (+3), mentre per i cali più evidenti la Puglia e la Toscana (-4 ciascuna).

L’aumento rilevato nel confronto tra gennaio 2023 e gennaio 2024 è legato solo alla componente femminile, i cui casi mortali denunciati sono passati da tre a cinque, mentre quella maschile è stabile con 40 decessi in entrambi i periodi.

In aumento le denunce dei lavoratori italiani (da 31 a 32) e comunitari (da 2 a 4), mentre diminuiscono quelle degli extracomunitari (da 10 a 9). Dall’analisi per classi di età emergono aumenti in particolare tra i 45-54enni (da 9 a 21 casi) e tra i 60-69enni (da 7 a 9) e diminuzioni tra gli under 35 (da 11 a 4) e tra i 55-59enni (da 11 a 7).

 

In crescita anche le denunce di malattia professionale

Non bastasse, sono in aumento anche le denunce di malattia professionale protocollate dall’Inail nel primo mese del 2024, che sono state 6.218, 1.462 casi in più rispetto allo stesso mese del 2023 (+30,7%). L’incremento è dell’88,7% sul 2022, del 102,1% sul 2021, del 34,2% sul 2020 e del 26,7% sul 2019.

I dati rilevati al 31 gennaio di ciascun anno mostrano incrementi in tutte e tre le gestioni assicurative dell’Istituto: Industria e servizi (+30,9%, da 3.974 a 5.203 casi), Agricoltura (+27,6%, da 743 a 948) e Conto Stato (+71,8%, da 39 a 67). L’analisi territoriale evidenzia un aumento delle denunce soprattutto al Sud (+39,3%), seguito da Centro (+34,3%), Nord-Est (+26,9%), Isole (+24,3%) e Nord-Ovest (+10,8%).

In ottica di genere si rilevano 1.219 denunce di malattia professionale in più per i lavoratori, da 3.430 a 4.649 (+35,5%), e 243 casi in più per le lavoratrici, da 1.326 a 1.569 (+18,3%). L’incremento ha interessato sia le denunce dei lavoratori italiani, passate da 4.350 a 5.662 (+30,2%), sia quelle dei comunitari, da 115 a 180 (+56,5%), e degli extracomunitari, da 291 a 376 (+29,2%).

Le patologie del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo, quelle del sistema nervoso e dell’orecchio continuano a rappresentare, anche nel primo mese del 2024, le prime tre malattie professionali denunciate, seguite dai tumori e dalle patologie del sistema respiratorio.

Scritto da:

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Dott. Nicola De Rossi

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Categoria:

Infortuni sul Lavoro

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