Hai bisogno di aiuto?
Skip to main content

L’imputato, che il 24 luglio 2022 travolse la moto del giovane in via Miranese a Chirignago, ha patteggiato la pena lunedì in tribunale a Venezia: sospesa anche la patente per un anno

Un anno di reclusione con la sospensione condizionale: è la pena patteggiata lunedì 29 aprile 2024, all’esito dell’udienza preliminare in Tribunale a Venezia avanti il giudice dott.ssa Daniela De Fazio, da I. D., il 41enne di origini moldave, residente a Mestre, accusato e ora anche condannato per aver causato il tragico incidente costato vita, il 24 luglio 2022 in via Miranese a Chirignago, all’appena 23enne del posto Lorenzo Piran. All’imputato, che ha potuto beneficiare dei vari sconti di pena dovuti all’applicazione delle attenuanti e al rito scelto, si era partiti da una “base” di due anni e sei mesi, è stata comminata anche la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida, sempre per un anno.

Lorenzo Piran, che di lì a un mese e mezzo si sarebbe laureato in Economia Aziendale all’Università Ca’ Foscari, quella domenica, alle 22.40, stava percorrendo la Miranese verso Mestre con la sua Kawasaki Ninja quando, all’altezza del civico 251, I. D., che sopraggiungeva nell’opposto senso di marcia, verso Spinea, alla guida di una Bmw 320 D, svoltando a sinistra senza concedergli la dovuta precedenza e tagliandogli la strada, e senza peraltro segnalare la manovra con la “freccia”, lo ha colpito in pieno: inutili i disperati tentativi del motociclista di frenare per evitare l’urto, tremendo. Il giovane, nell’impatto contro la vettura e nella rovinosa caduta a terra, ha riportato politraumi gravissimi e uno shock emorragico massivo; condotto in condizioni disperate all’ospedale dell’Angelo, è spirato poco dopo la mezzanotte, il 25 luglio, i sanitari non hanno potuto nulla per salvarlo.

L’automobilista è stato iscritto da subito nel registro degli indagati per il reato di omicidio stradale dal Pubblico Ministero della Procura lagunare titolare del relativo procedimento penale, la dott.ssa Laura Cameli, e l’inchiesta non ha fatto che confermare le sue pesanti responsabilità. “La causa innescante del sinistro è da ricondursi alla condotta del conducente della Bmw, il quale poneva in essere una svolta alla propria sinistra, verso un accesso privato, senza preventivamente segnalare le proprie intenzioni mediante l’accensione dell’indicatore di direzione e senza avvedersi del sopraggiungere, nella direzione opposta, del motociclo condotto da Lorenzo Piran, al quale avrebbe dovuto concedere la precedenza, violando quanto previsto negli articoli 145 e 154 del Codice della Strada” ha concluso nella sua perizia cinematica l’ingegner Mario Piacenti, il consulente tecnico d’ufficio a cui il Sostituto Procuratore ha conferito l’incarico di ricostruire nei dettagli la dinamica, le cause e tutte le responsabilità del terribile scontro, i cui rilievi erano stati effettuati dal reparto motorizzato della Polizia Locale di Venezia: alle operazioni peritali ha partecipato e fornito il suo apporto anche il perito industriale Alberto Conte quale consulente tecnico di parte messo a disposizione a Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini a cui sono si sono affidati, per essere assistiti, attraverso il general manager Riccardo Vizzi, i genitori, il fratello e la compagna del giovane.

Di qui, dunque, a conclusione delle indagini preliminari, la richiesta di processo da parte del magistrato inquirente nei confronti dell’indagato, a cui la dott.ssa Cameli ha imputato di aver causato la morte del giovane per “colpa consistita in negligenza, imprudenza e imperizia nella guida e nella violazione delle norme che presiedono alla circolazione stradale (artt. 145 e 154 Cds), e segnatamente per aver omesso di prestare la dovuta precedenza a Lorenzo Piran che procedeva a bordo del suo motociclo nell’opposta corsia di marcia, collidendo con la propria auto contro il suddetto motociclo occupando la sua corsia di marcia nell’intento di effettuare una svolta a sinistra” per citare l’atto.

Riscontrando l’istanza, il giudice dott.ssa De Fazio ha dunque fissato l’udienza preliminare del 29 aprile nella quale, come detto, il quarantunenne automobilista, di fronte alle sue schiaccianti responsabilità, ha scelto di patteggiare ed è stato condannato a un anno. I familiari della giovane vittima, già integralmente risarciti dalla compagnia di assicurazione dell’auto attraverso Studio3A, erano perfettamente a conoscenza che nessuna condanna sarebbe mai stata commisurata per ripagarli della terribile perdita patita, così come dell’inadeguatezza delle pene per l’omicidio stradale, ma la sia pur molto parziale risposta ottenuta dalla giustizia penale consentirà loro, quanto meno, di chiudere il doloroso capitolo giudiziario di una ferita che, per il resto, non potrà mai rimarginarsi.

Caso seguito da:

alt-placeholder

Dott. Riccardo Vizzi

Vedi profilo →

Scarica gli articoli

Categoria:

Incidenti da Circolazione Stradale

Condividi

Affidati a
Studio3A

Nessun anticipo spese, pagamento solo a risarcimento avvenuto.

Contattaci

Articoli correlati


Skip to content