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Se un passeggero rimane ferito in un incidente stradale perché non indossava la cintura di sicurezza, la responsabilità non è solo sua, ma anche del conducente. Ciò influisce anche sulla quantificazione del concorso di colpa e di conseguenza anche sull’ammontare del risarcimento danni del passeggero.

Lo ha stabilito la Corte di Cassazione, con la recente ordinanza n. 26723 del 4 ottobre 2025, che ribadisce l’obbligo per chi guida di verificare che tutti gli occupanti del veicolo rispettino le regole di sicurezza prima di mettersi in marcia.

Passeggera senza cintura rimane ferita in un incidente stradale

L’incidente da cui nasce la controversia risale al 30 agosto 2015. Una donna, seduta sul sedile posteriore di un’auto, viaggiava senza cintura di sicurezza. L’auto, condotta da un giovane, procedeva ad alta velocità sulla Strada Provinciale 131 di Villa Literno: il conducente perse il controllo del mezzo, che uscì di strada e finì in un fossato.

Nel terribile impatto morirono il conducente e il passeggero anteriore, mentre la donna riportò gravi lesioni. La vittima citò in giudizio la compagnia assicurativa e gli eredi del proprietario del veicolo chiedendo il risarcimento dei danni subiti.

Il Tribunale di Milano le riconobbe un risarcimento, ma con un concorso di colpa dell’80% per il mancato uso della cintura di sicurezza. In appello, la percentuale di colpa a suo carico venne addirittura aumentata al 90%.

 

Il ricorso in Cassazione: il conducente non è esente da colpa

La passeggera ferita ricorse in Cassazione, sostenendo che la Corte d’Appello avesse errato nell’escludere la responsabilità del conducente, il quale avrebbe dovuto assicurarsi che lei indossasse la cintura prima della partenza.

Con l’ordinanza n. 26723/2025, la Terza Sezione Civile della Corte Suprema di Cassazione ha accolto il ricorso, stabilendo che il giudice d’appello aveva omesso di valutare la condotta del conducente e il suo contributo causale al verificarsi del danno.

Secondo la Suprema Corte, l’omesso uso della cintura di sicurezza da parte del passeggero non costituisce causa esclusiva del danno, ma solo una concausa.
Pertanto, anche il conducente risponde dei danni se non ha vigilato sul rispetto delle regole di sicurezza da parte dei passeggeri.

In particolare, la Cassazione richiama il principio di cui all’articolo 1227, comma 1, del Codice Civile, secondo cui:

“Se il fatto colposo del creditore ha concorso a cagionare il danno, il risarcimento è diminuito secondo la gravità della colpa e l’entità delle conseguenze che ne sono derivate”.

La riduzione del risarcimento, quindi, deve derivare da una comparazione tra le condotte del passeggero e del conducente, valutando quale delle due abbia avuto un ruolo più rilevante nella causazione del danno.
Non è ammissibile, sottolinea la Corte, attribuire automaticamente la colpa esclusiva al passeggero solo perché non indossava la cintura.

Le responsabilità del conducente

La Cassazione n. 26723/2025 si pone in linea con precedenti consolidati (tra cui Cass. n. 4993/2004, n. 11095/2020 e n. 9760/2021), secondo cui il conducente è tenuto a un dovere di vigilanza attiva:

  • deve verificare che tutti i passeggeri abbiano allacciato la cintura di sicurezza;
  • non può avviare o proseguire la marcia se qualcuno è privo di cintura;
  • risponde della messa in circolazione del veicolo in condizioni di insicurezza, anche se non è il proprietario.

In altre parole, la sicurezza del veicolo e dei suoi occupanti è una responsabilità condivisa, ma il conducente ne è il primo garante.

Le conseguenze per il risarcimento

Dal punto di vista pratico, la decisione ha un impatto importante sui criteri di liquidazione del danno in caso di incidente:

  • Il passeggero che non indossa la cintura non perde automaticamente il diritto al risarcimento, ma potrà subire una riduzione proporzionata in base al proprio grado di colpa.
  • Il conducente, invece, condivide la responsabilità civile se non si è accertato che i passeggeri avessero la cintura allacciata.
  • Le compagnie assicurative non possono limitarsi a eccepire il mancato uso della cintura per ridurre il risarcimento, ma devono provare il nesso causale tra tale omissione e l’entità del danno.

 

COSA DICE LA LEGGE

Norma Contenuto Rilevanza nel caso
Art. 172 Codice della Strada Obbligo per conducente e passeggeri di utilizzare le cinture di sicurezza. Il conducente deve vigilare che i passeggeri le indossino. Fondamento dell’obbligo di controllo in capo al conducente.
Art. 1227 Codice Civile Concorso di colpa del danneggiato: il risarcimento è ridotto in base alla gravità della colpa e al contributo causale. Base giuridica per la riduzione del risarcimento in caso di passeggero senza cintura.
Art. 2054 Codice Civile Presunzione di colpa del conducente nei sinistri stradali, salvo prova contraria. Conferma la responsabilità primaria del conducente in caso di incidente.

 

Il concorso di colpa nel diritto civile

Nel diritto civile italiano, la regola del concorso di colpa consente di bilanciare la responsabilità tra più soggetti coinvolti in un evento dannoso.

L’obiettivo non è punire, ma ripartire equamente le conseguenze economiche del danno in base alla gravità delle condotte.

Nel caso specifico, la Corte di Cassazione ha ricordato che il concorso di colpa deve essere determinato con un giudizio controfattuale, ovvero immaginando cosa sarebbe accaduto se ciascuna delle condotte colpose non si fosse verificata.
Solo così si può stabilire quale comportamento abbia inciso maggiormente sull’evento e sulla gravità delle conseguenze.

In materia di circolazione stradale, ciò significa che anche un passeggero che non indossa la cintura non può essere considerato esclusivamente responsabile delle proprie lesioni, perché la condotta del conducente — ad esempio la velocità eccessiva, la perdita di controllo o l’omissione di vigilanza — rimane comunque una causa concorrente del danno.

La sentenza della Corte di Cassazione n. 26723/2025 ribadisce un principio chiave: La sicurezza è una responsabilità condivisa.

Il passeggero deve indossare la cintura, ma il conducente deve assicurarsi che lo faccia.
In caso contrario, entrambi concorrono nel determinare il danno, con conseguenze dirette sul risarcimento.

Un messaggio chiaro per tutti gli automobilisti: la prudenza non è solo un dovere morale, ma anche una responsabilità legale.

Scritto da:

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Emanuele Musollini

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Categoria:

Incidenti da Circolazione Stradale

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