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Chi esce da una laterale, da una strada privata o da un passo carraio per immettersi nella via principale è sempre tenuto a dare la precedenza ai mezzi che vi transitano, sia che siano in marcia normale sia che si trovino in fase di sorpasso. A ribadire questo principio basilare del Codice della Strada la Cassazione, con l’ordinanza n. 1992/24 depositata il 18 gennaio 2024

La causa per il risarcimento dei danni di un tragico incidente tra un’auto e due motociclette

Il caso di cui si sono occupati gli Ermellini è tragico, un incidente mortale occorso nel Bellunese tra le moto condotte da due motociclisti, uno dei quali deceduto, l’altro rimasto gravemente macroleso, e una vettura, una Citroen C4. Il centauro sopravvissuto e i suoi familiari avevano avviato un giudizio per il risarcimento dei gravissimi danni patiti nei confronti del guidatore dell’auto e dei genitori ed eredi dell’altro giovane motociclista, che aveva perso la vita, oltre che contro le rispettive compagnie di assicurazione.

La causa era stata istruita ed era stata espletata un’apposita consulenza tecnica d’ufficio per ricostruire la complessa dinamica del sinistro e determinarne tutte le responsabilità in capo ai soggetti coinvolti e i giudici di merito avevano liquidato di conseguenza il risarcimento.

Moto in sorpasso. Per i giudici l’automobilista, pur avendo mancato la precedenza, non ha colpe

Era stato confermato che il conducente della macchina non aveva concesso la precedenza ai due centauri. Ma il consulente tecnico aveva rilevato il mancato rispetto da parte dei due motociclisti, che percorrevano la strada principale, dei limiti di velocità e il sorpasso vietato di un’autocisterna in centro abitato, dove la careggiata presentava linea di separazione dei due sensi di marcia continua e la segnaletica verticale indicante sia l’incrocio con strade senza diritto di precedenza, sia la presenza di passaggi pedonali.

Secondo il perito, il sorpasso e la velocità avrebbero impedito all’automobilista di avvistare i due motociclisti al momento della sua immissione sulla via principale da una laterale, il che portava a concludere, superando la presunzione di pari responsabilità posta dall’art. 2054 c.c., che la responsabilità del sinistro fosse imputabile unicamente ai due motociclisti. Insomma, per i giudici territoriali il conducente della Citroen non avrebbe avuto colpa alcuna.

La Suprema Corte cassa la decisione: la precedenza va data e chi non lo fa è sempre colpevole

La sentenza tuttavia è stata impugnata in Cassazione e la Suprema Corte l’ha cassata con rinvio alla Corte d’appello di Belluno per il completo riesame del caso. Ed è appunto con l’occasione che i giudici del Palazzaccio hanno ricordato e ribadito con forza che, “in tema di circolazione stradale, il conducente che, uscendo da una strada laterale o da un’area privata o da un passo carrabile, si immette nel flusso della circolazione è tenuto a dare la precedenza ai veicoli transitanti, sia in marcia normale che in marcia di sorpasso, sulla strada favorita”.

Ai quali si potrà pertanto imputare un concorso di colpa nella produzione dell’incidente, ma in alcun moto la colpa esclusiva a fronte di una omessa precedenza della controparte.

Scritto da:

Dott. Nicola De Rossi

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Categoria:

Incidenti da Circolazione Stradale

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