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Una carneficina, un bollettino di guerra che continua a peggiorare. L’Asaps il 26 agosto 2022 ha diffuso il suo annuale rapporto relativo al 2021, sull’incidentalità che vede il coinvolgimento dei pedoni, gli utenti deboli per eccellenza della strada, basandosi sui dati ufficiali dell’Istat, e i numeri sono impressionanti.

Nel 2021 oltre 17mila pedoni investiti, con 471 morti

Nel 2021 risultato essere avvenuti 17.164 investimenti di pedoni, il che significa 47 al giorno e due l’ora, in cui sono morte 471 persone, 330 uomini e 141 donne. Il dato è purtroppo in aumento del 13% rispetto al 2020, quando le vittime furono 409, anche se in calo a paragone del 2019, anno però di “mobilità libera” (anche il 2021 ha parzialmente sofferto delle limitazioni dovute alle misure di contenimento derivanti dalla pandemia da Covid-19), quando morirono 534 pedoni. Ma preoccupa anche il numero di pedoni rimasti feriti, alcuni con danni permanenti, che ha raggiunto i 16.693, 45 al giorno, con un aumento di ben 3.154 unità rispetto al 2020.

Più di un terzo sono stati travolti sulle strisce pedonali

Il rapporto analizza poi i dati relativi ai luoghi degli investimenti, come quelli sul marciapiede (20 decessi in 724 sinistri), mentre la vittima camminava regolarmente sul margine della carreggiata (33 decessi in 787 incidenti), e soprattutto evidenzia i troppi investimenti sugli attraversamenti pedonali (sia protetti da semaforo o agente, sia non protetti ma segnalati), ben  6.762 sinistri con 180 morti (157 in ambito urbano e 23 extraurbano) e oltre 10.000 feriti, nel luogo che pure dovrebbe essere il più “protetto” della strada e in cui la precedenza è un diritto sacrosanto del pedone.

 

In metà degli incidenti il responsabile è stato unicamente il conducente del veicolo investitore

Complessivamente, gli investimenti in cui il responsabile è stato il conducente del veicolo sono stati 8.347, con 233 decessi di cui 189 in ambito urbano e 44 in zona area extraurbana. Ma anche i pedoni sono sottoposti alle norme del Codice della Strada e gli incidenti provocati dai loro comportamenti irregolari sono risultati ben 3.446, con 104 decessi e oltre 5.000 feriti: in 1.704 casi il pedone ha attraversato la strada irregolarmente, in 590 incidenti camminava in mezzo alla carreggiata, in 415 occasioni è sbucato improvvisamente da dietro un veicolo in sosta o fermata, in 264 situazioni attraversava al passaggio pedonale non rispettando i segnali. I casi in cui la responsabilità è stata assegnata sia al conducente che al pedone si attesta, infine, a 1.532, con 84 decessi.

Il mese più a rischio per i pedoni è risultato novembre con 63 decessi, quello meno a rischio maggio con 27. Come numero di feriti, il maggior numero è stato riscontrato sempre nel mese di novembre con 2.090 persone costrette alle cure mediche, quello con meno episodi aprile con 951 casi. L’oscurità e la mancanza di attenzione sono fattori molto delicati che necessiterebbero di adeguate campagne di sensibilizzazione, ad oggi totalmente assenti, da parte dei media e soprattutto attraverso apposite iniziative governative.

 

Due vittime su tre hanno più di 65 anni

Otto ragazzi sotto i 18 anni sono morti in Italia nel 2021 (6 maschi e 2 femmine), mentre alla fatidica data dei 65 anni il numero dei decessi “esplode” con ben 285 morti (186 maschi e 99 femmine), il 65% di tutti i deceduti: in pratica due pedoni su tre tra quelli che hanno perso la vita sono over 65, ossia persone con meno riflessi e con un passo meno veloce ma che necessitano di maggiore tutela. La regione con il più alto numero di morti tra gli ultra65enni è il Lazio con 40 (27 uomini e 13 donne), seguita dalla Lombardia con 37 (24 uomini e 13 donne) e dall’Emilia Romagna con 29 (22 uomini e 7 donne). I feriti ultra65enni sono stati ben 5.201 (2.401 uomini e 2.800 donne).

Tra i veicoli investitori nei casi di decessi la parte del leone la fa l’auto con ben 345 casi, poi troviamo 74 autocarri, 28 motocicli, 3 autobus, 3 biciclette, 2 biciclette elettriche, un monopattino elettrico e infine in 5 casi nessuna notizia della tipologia di veicolo è stata riportata perché si tratta di episodi di pirateria senza un colpevole.

La pirateria che lascia i pedoni a terra ha visto ben 978 episodi, con 18 morti e 718 feriti, e si tratta purtroppo di un fenomeno criminale che non conosce non limiti e soste, nonostante le pene più severe introdotte nel 2016 con la legge sui nuovi reati di omicidio stradale e lesioni personali stradali, basti solo pensare che nel 2018 i sinistri sul genere erano stati 599: l’aumento è di quasi 400 incidenti.

 

Le aree più colpite

Una parziale buona notizia viene dalle grandi città, dove continua a diminuire il numero di decessi tra i pedoni, che passa dai 154 del 2018, ai 114 del 2019, ai 102 del 2020 agli 86 decessi del 2021, con un calo del 15,7% nell’ultimo anno, e del 44% nel quadriennio. Roma però rimane un caso a sé, con ben 32 croci sulle strade, 22 uomini e 10 donne. Nella Capitale i pedoni morti nel 2017 furono 49, nel 2018 59, nel 2019 42 e ancora 40 nel 2020 nonostante il lockdown, secondo i dati Aci-Istat.

Al secondo posto, tra le grandi città, sale Napoli con 12 decessi (9 uomini e 3 donne) che supera Milano con 10 persone morte, 6 maschi e 4 femmine. Seguono Genova con 7 vittime, Torino con 6, Catania con 5, Palermo 4, Bologna, Messina, Verona e Venezia rispettivamente con 2 decessi, Trieste e Firenze un decesso e Bari chiude con nessun pedone morto nel 2021.

Per contro, tuttavia, aumenta il numero di feriti nelle grandi città, che passa dai 4.442 ai 5.767 del 2021. Roma ha anche il record di feriti con 1.721 pedoni che sono ricorsi alle cure dei medici, in aumento rispetto alle 1.351 del 2020, in pratica in ogni giornata sono 5 le persone che subiscono lesioni quando camminano per le strade della Capitale. Seguono Milano con 977 feriti e Genova con 586.Il Lazio peraltro è in generale la regione che ha avuto il maggior numero di pedoni morti con 69 decessi, di cui ben 40 ultra65enni, seguita dalla Lombardia con 58, dal Veneto con 43, dall’Emilia Romagna e dalla Campania con 41, Toscana 38, Sicilia 27. Lazio e Lombardia hanno visto lo stesso numero di donne decedute, ben 20. Come dati sui pedoni feriti, al primo posto troviamo la Lombardia con 2.739, seguita dal Lazio con 2.384 persone, e al terzo posto la Toscana con 1.566 feriti. In Valle d’Aosta nel 2021 nessun pedone è deceduto e solo 28 sono rimasti feriti.

Scritto da:

Dott. Nicola De Rossi

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Categoria:

Incidenti da Circolazione Stradale

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