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Il numero è in leggero calo ma rimane enorme: oltre 215mila cause. I dati sul contenzioso assicurativo 2020 per la Rc-Auto pubblicati dall’Ivass il 29 dicembre 2021 nell’apposito bollettino statistico non fanno che confermare la notevole conflittualità nel settore della assicurazione obbligatoria r.c. auto e natanti per controversie concernenti essenzialmente la liquidazione dei sinistri, l’attribuzione della responsabilità, la quantificazione del danno ovvero il rifiuto da parte delle imprese a concedere l’accesso agli atti del fascicolo del sinistro trattato.

Al 31 dicembre 2020 erano 215.569 le cause pendenti

Al 31 dicembre 2020, il termine della rilevazione dell’Istituto di Vigilanza, il numero delle cause pendenti, in ogni grado di giurisdizione, era pari a 215.569, in calo del -2,7% rispetto all’anno precedente, ma ancora una cifra imponente. Di queste, la stragrande maggioranza, 213.484 (-2,8% rispetto al 2019), sono civili mentre quelle penali sono 2.085.

L’elevato numero di cause pendenti, anche oltre i cinque anni, è dovuto alla estesa durata dei processi, determina disagi per i danneggiati e richiede l’accantonamento per un lungo periodo di risorse finanziarie per il pagamento dei sinistri, comprimendo i risultati del conto economico e gli spazi per una eventuale riduzione delle tariffe, tenuto anche conto che l’applicazione al responsabile del sinistro del malus consegue dopo la registrazione di un pagamento – si commenta nel bollettino – Il rapporto tra cause e sinistri riservati cresce dal 18,2% del 2010 al 25% del 2020 (una causa ogni 4 sinistri a riserva), fornendo ulteriore evidenza del ritardo con cui si avviano le cause rispetto all’anno di accadimento dei sinistri, della prolungata durata media del contenzioso e della presenza di cause difficilmente eliminabili, legate a sinistri gravi e con lesioni”.

Il “riservato”

L’importo a riserva per le cause pendenti è pari a qualcosa come 5 miliardi di euro con un peso del 31% sulla riserva sinistri complessiva dei rami r.c. auto e natanti; il riservato medio è pari 23.337 euro (24.031 nel 2019 e 24.580 nel 2018). Per i sinistri in causa, che possono essere comprensivi di più cause, il riservato medio ammonta a 23.801 euro (24.507 nel 2019 e 24.485 nel 2018), pari al 119% del pagato medio. L’importo della riserva per sinistri in causa ultra-quinquennali (2015 e precedenti) è pari al 53,4% del totale.

L’evoluzione delle cause per la generazione 2010 fornisce una chiara evidenza sui tempi elevati per la loro eliminazione. È stato necessario un quinquennio dall’anno di accadimento del sinistro per pagare il 70% del numero e il 57% dell’importo delle cause e undici anni per raggiungere rispettivamente il 96,5% e il 92,4%. L’importo pagato per i sinistri in causa avvenuti nel 2010 è pari a circa 2,2 miliardi di euro (comprensivi dell’intero riservato a fine 2020), il 28% dell’importo riservato.

Il contenzioso civile: nel solo 2020 promosse 87mila cause

Con riferimento al civile l’Ivass evidenzia la lentezza di formazione del contenzioso e la sua concentrazione (un quinto del totale) nel periodo corrispondente al termine prescrizionale dei due anni. Le cause pendenti segnano infatti un picco (pari ad un quinto del totale) per i sinistri accaduti nel 2018, in corrispondenza del termine della prescrizione. Il 29% delle nuove cause è relativo a sinistri 2017 e precedenti; le cause ultra-quinquennali (2015 e precedenti) sono il 29% del numero di cause totali e il 50% per importo, ribadendo il problema della lenta eliminazione del contenzioso pendente.

Le cause civili promosse nel 2020 sono state pari a 86.933 mentre quelle chiuse ammontano a 95.292. Il saldo annuale è negativo e pari a -8.359 cause: la (lieve) deflazione del contenzioso pendente accusa però un rallentamento rispetto agli ultimi due anni (-14.428 nel 2019, -10.476 nel 2018).

Il 29% delle nuove cause è relativo a sinistri 2017 e precedenti, evidenziando una lenta formazione del contenzioso; − le cause ultra-quinquennali (2015 e precedenti) sono il 29% del numero di cause totali e il 50% per importo, evidenziando una lenta eliminazione del contenzioso pendente.

Per quanto concerne il contenzioso civile pendente di I grado (203 mila cause), poi, oltre metà del numero di cause totale è riferito a Campania (40,7%, il 26,7% solo nell’area metropolitana di Napoli) e Lazio (13,1%, con il 9,1% a Roma). L’importo a riserva sinistri in causa delle due regioni è pari a 1,7 miliardi, il 39,1% del totale nazionale. A livello nazionale la frequenza delle cause sui sinistri a riserva, in termini di numero, è pari al 24% (20,7% nel 2019), con punte del 52% a Caserta e del 49% a Napoli.

Alla fine nel 70 per cento dei casi la compagnia deve pagare

L’importo pagato per cause chiuse è pari a 743 milioni di euro, di cui 470 per transazioni, corrispondenti al 16% del riservato a inizio esercizio e al 6% dei premi lordi r.c. auto e natanti. L’importo pagato medio è pari a 9.452 euro. Le cause sono chiuse per il 50,8% con transazione, il 19% con soccombenza delle compagnie, il 15,8% con sentenza favorevole alle imprese, il 14,4% con rinuncia agli atti di giudizio: quindi, nel 70 per cento dei casi la compagnia alla fine paga.

Il numero di cause chiuse con transazione va da un minimo del 37,5% della Valle d’Aosta a un massimo del 54,8% della Campania. Altro dato che fa riflettere sulla condotta delle compagnie di assicurazione, l’importo a riserva per cause chiuse con transazione o soccombenza dell’impresa ancora da pagare è pari a 149 milioni di euro.

Il contenzioso penale

A fine 2020 le cause penali pendenti nei diversi gradi di giudizio erano 2.085. La loro frequenza sui sinistri a riserva è pari allo 0,25%. Le cause penali hanno un valore a riserva di 221 milioni. Si tratta in larga parte di contenziosi su danni alla persona, con un riservato medio di 157.516 euro. Il 16% delle cause pendenti a fine 2020 presenta tempi di chiusura delle cause molto lunghi (sinistri del 2012 e precedenti). Nell’anno in oggetto le cause penali promosse sono 866 (894 nel 2019), mentre quelle chiuse ammontano a 771: come si vede, qui l’arretrato addirittura aumenta.

Scritto da:

Dott. Nicola De Rossi

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Categoria:

Blog Incidenti da Circolazione Stradale

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