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Il 7 ottobre 2021 l’Istat e l’Aci hanno diffuso le statistiche provinciali relative agli incidenti stradali con lesioni a persone censiti nel 2020, che sono risultati complessivamente 118.298, con 2.395 decessi e 159.248 feriti: in media, rispettivamente, 324 sinistri, 6,5 morti e 436 feriti ogni giorno.

I dati sono fortemente condizionati dal lockdown e dai vari provvedimenti restrittivi anche della mobilità delle persone che hanno caratterizzato lo scorso anno e comportato, di riflesso, in generale, un sensibile calo di incidenti e vittime.

 

Incidenti e morti in calo per il lockdown, ma 17 province sono in controtendenza

Tuttavia, in 17 province (su 107), in netta controtendenza, il numero di decessi è aumentato. Oristano (+140%; 12 morti nel 2020, 5 nel 2019), Barletta-Andria-Trani (+120%; 22 morti nel 2020, 10 nel 2019) e Sud Sardegna (+76,5%; 30 morti nel 2020, 17 nel 2019). Oristano e Sud Sardegna portano l’isola a essere l’unica regione con un aumento di morti rispetto all’anno precedente.

Dove si sono registrate le riduzioni più sensibili

Viceversa, in provincia di Aosta non vi è stato alcun decesso per incidente stradale, Vibo Valentia fa registrare -77,8% (2 morti nel 2020, 9 nel 2019) Gorizia -70% (3 morti nel 2020, 10 nel 2019) e Trieste -66,7% (5 morti nel 2020, 15 nel 2019).

Sono cinque le regioni che hanno totalizzato un decremento apprezzabile di decessi: Valle d’Aosta (come detto, nessun decesso), Calabria (-41%), Basilicata (-38%), Emilia-Romagna (-37%), Friuli Venezia Giulia (-35%). Milano (-32 morti), Venezia (-31), Padova (-28), Roma (-27), e Torino (-26) sono le province dove sono state risparmiate più vite umane. Tra i Comuni capoluogo oltre a Roma (-27 come per la provincia), Ravenna (-14), Torino (-12), Cesena (-12).

Tra le province che hanno fatto segnare una più marcata riduzione degli incidenti vi sono anche quelle della Lombardia, dove il lockdown è iniziato prima e la pandemia ha colpito più duramente: oltre a Milano, Como, Monza e Brianza (-41%), Bergamo (-39%), Pavia (-38%). A queste si aggiungono Avellino (-44%), Cagliari (-40%) e Siena (-39%).

 

Solo in un terzo delle province è stato conseguito l’obiettivo del dimezzamento delle vittime

Pur con i numeri meno pesanti relativi allo scorso anno, tuttavia, nel decennio appena concluso solo 37 province e cinque regioni hanno raggiunto l’obiettivo dell’Unione Europea di dimezzare le vittime della strada entro il 2020 appunto: in media rispetto al 2010 la riduzione si è fermata al – 41,78%, il che equivale a 7.700 decessi in meno. E in sette province italiane il numero dei morti nel 2020 è addirittura salito rispetto a dieci anni prima: Lodi, Bolzano, Piacenza, Pistoia, Isernia, Trapani, Enna.

E poi c’è l’ulteriore problematica della cosiddetta “mobilità dolce”, pedoni, ciclisti e da ultimo anche biciclette e monopattini elettrici, sempre più utilizzati nei centri urbani: per quanto riguarda gli utenti deboli della strada, nel 2020 in almeno metà delle province italiane il numero delle vittime non è diminuito.

L’indice di mortalità

A conferma di come il fenomeno degli incidenti stradali non sia affatto uniforme nel territorio nazionale, il 16 province l’indice di mortalità – cioè i morti per 100 incidenti – è risultato più che doppio rispetto al valore medio nazionale (pari a 2,02): Sud Sardegna (7,8), Campobasso (6,8), Isernia (6,1), Oristano (5,8), Nuoro (5,8) le situazioni più critiche. Gorizia, Milano, Genova, Savona, Prato, Rimini, Trieste, viceversa, sono le province in cui gli incidenti risultano meno gravi. L’indice di mortalità, infatti, è inferiore a un morto ogni 100 incidenti. Come detto la provincia più “virtuosa” è Aosta, dove nel 2020 non si è registrato alcun morto.

I costi sociali del fenomeno

Infine, i costi sociali sono proporzionali alla dimensione ed alla gravità del fenomeno: Roma e Milano sono le province che incidono maggiormente sui costi sociali, rispettivamente 945 e 631 milioni di euro, seguite da Napoli e Torino e con 377 e 370 mln. Piacenza, Livorno e Genova sono invece le province con il maggior costo sociale rispetto alla popolazione, rispettivamente 328, 317 e 315 euro per abitante.

Scritto da:

Dott. Nicola De Rossi

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Categoria:

Blog Incidenti da Circolazione Stradale

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