Quando si verifica un incidente stradale mortale, le conseguenze sono devastanti per le famiglie coinvolte. Oltre al dolore per la perdita di una persona cara, spesso si aggiunge l’incertezza su come affrontare gli aspetti legali, assicurativi e risarcitori. Una delle situazioni più frequenti, e anche più complesse dal punto di vista giuridico, riguarda i casi in cui a perdere la vita sia il passeggero di un veicolo.
A differenza del conducente, il passeggero è considerato dalla legge una vittima terza, ovvero una persona che non ha alcun ruolo attivo nella dinamica del sinistro. Per questo motivo, i suoi familiari hanno pieno diritto ad ottenere un risarcimento, indipendentemente da chi sia ritenuto responsabile dell’incidente. Tuttavia, per ottenere un ristoro completo e adeguato, è necessario conoscere bene le norme, i tempi, le modalità e gli strumenti a disposizione.
Indice
Chi può richiedere il risarcimento?
Nel caso di morte di un passeggero a seguito di incidente stradale, la legge riconosce il diritto al risarcimento in favore dei congiunti della vittima. Si tratta delle persone legate da un rapporto di parentela o affettività significativo: il coniuge, i figli, i genitori, i fratelli e le sorelle, ma anche i conviventi, i partner non sposati, i nonni o i nipoti, se dimostrano di aver avuto un legame profondo e stabile con la persona scomparsa.
Non esiste un limite rigido, ma è fondamentale dimostrare, anche con documenti e testimonianze, l’effettività del legame familiare o affettivo. I tribunali valutano caso per caso l’intensità del rapporto e l’impatto che la perdita ha avuto sulla vita del familiare superstite.
Chi paga i danni patiti dal passeggero?
Nel nostro ordinamento, il passeggero trasportato è sempre tutelato, salvo situazioni eccezionali. Secondo l’art. 2054 del Codice Civile, il conducente di un veicolo risponde dei danni causati alle persone trasportate, a meno che non dimostri di aver fatto tutto il possibile per evitare il sinistro. Questo principio introduce una responsabilità quasi oggettiva, che solleva il passeggero dalla necessità di dimostrare di non avere colpe: per definizione, il passeggero non è coinvolto nella condotta di guida.
È bene sapere che la responsabilità civile può ricadere sia sul conducente del veicolo su cui si trovava la vittima, sia su un terzo responsabile dell’incidente, come un altro automobilista. In ogni caso, sarà la compagnia assicurativa del veicolo responsabile a dover corrispondere il risarcimento, secondo le regole dell’assicurazione obbligatoria RCA.
Quando interviene il Fondo di Garanzia per le Vittime della Strada
Purtroppo, ci sono casi in cui il veicolo responsabile non è identificabile – ad esempio in un incidente con fuga del colpevole – oppure è privo di copertura assicurativa. In queste circostanze entra in gioco il Fondo di Garanzia per le Vittime della Strada, un ente pubblico gestito da Consap che si occupa di risarcire i danni nei limiti previsti dalla legge. Il Fondo copre anche i casi in cui l’assicuratore sia in stato di insolvenza.
L’accesso al Fondo richiede però una procedura precisa, con tempi da rispettare e prove da presentare, motivo per cui è fondamentale affidarsi a professionisti esperti del settore.
Quali danni possono essere risarciti?
I familiari della vittima di un incidente stradale mortale possono ottenere il risarcimento sia per i danni non patrimoniali, sia per quelli patrimoniali. I primi riguardano il dolore, la sofferenza e la lesione del rapporto affettivo con il congiunto scomparso. I secondi invece si riferiscono alle conseguenze economiche che la morte della vittima ha prodotto, come la perdita del sostegno economico familiare, le spese funerarie, eventuali spese mediche sostenute prima del decesso e, in alcune situazioni, la necessità di assistenza per altri membri della famiglia che dipendevano dalla persona deceduta.
Il danno da perdita del rapporto parentale è una voce centrale. Questo tipo di danno viene calcolato considerando diversi fattori: l’età della vittima e del familiare, la natura e l’intensità del rapporto, la convivenza, la durata della relazione e l’eventuale presenza di figli minori. I giudici fanno spesso riferimento alle cosiddette tabelle milanesi, uno strumento consolidato per determinare l’entità economica del risarcimento. Tuttavia, il calcolo non è meccanico: ogni caso è unico e va trattato come tale, tenendo conto della singolarità della situazione e del vissuto personale delle persone coinvolte.
Prescrizione e tempi per agire
Il diritto al risarcimento per la morte di un passeggero in incidente stradale non è eterno. La legge stabilisce dei termini precisi per agire: in generale, la prescrizione è di cinque anni, a partire dalla data del decesso. Tuttavia, in presenza di un procedimento penale collegato all’incidente, questi termini possono essere sospesi o interrotti.
Procrastinare può comportare la perdita definitiva del diritto. È quindi cruciale attivarsi subito, affidandosi a professionisti esperti in risarcimenti per sinistri mortali, in grado di avviare tempestivamente tutte le azioni necessarie.
Uno degli aspetti più delicati nella procedura risarcitoria è rappresentato dalla prova del legame affettivo con la vittima. Non basta dichiarare di aver avuto una relazione stretta: occorre dimostrarlo. Questo può avvenire attraverso documentazione anagrafica, corrispondenza, fotografie, prove di convivenza, contatti costanti e testimonianze.
Nei casi in cui il legame non sia giuridicamente “forte” – come quello tra fidanzati non conviventi, amici stretti o parenti lontani – sarà ancora più importante costruire una narrazione coerente e documentata. Anche qui, il supporto di uno studio legale specializzato fa la differenza.
Come Studio3A tutela i diritti dei familiari delle vittime
Affrontare una tragedia come la morte improvvisa di un proprio caro non dovrebbe mai essere aggravato dall’angoscia di dover combattere con burocrazia, perizie e assicurazioni. Per questo Studio3A, con la sua lunga esperienza nel campo dell’infortunistica stradale, è al fianco dei familiari delle vittime per offrire un supporto completo e professionale.
Il nostro intervento si basa su un approccio multidisciplinare: avvocati esperti in responsabilità civile e penale, medici legali, psicologi forensi, ingegneri ricostruttori e periti valutatori lavorano insieme per ottenere il massimo risarcimento possibile. Dalla ricostruzione dell’incidente alla stesura della richiesta danni, dalla trattativa con l’assicurazione all’eventuale azione in giudizio, Studio3A gestisce ogni fase del percorso con trasparenza e determinazione.
Inoltre, non chiediamo alcun anticipo: il nostro compenso è legato al risultato e solo in caso di successo.
Il risarcimento per la morte del passeggero di un veicolo non è solo un diritto riconosciuto dalla legge, ma anche un gesto di giustizia verso chi ha subito una perdita insensata e dolorosa. In un momento così difficile, è fondamentale affidarsi a chi conosce bene le regole del settore e può trasformare la rabbia e il dolore in un’azione concreta per il riconoscimento della verità e dei diritti.
Studio3A è qui per questo: per ascoltare, comprendere, agire e ottenere giustizia. Se hai perso una persona cara in un incidente stradale e vuoi sapere se hai diritto al risarcimento, contattaci oggi stesso per una consulenza gratuita e senza impegno.
Scritto da:

Emanuele Musollini
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Categoria:
Incidenti da Circolazione StradaleCondividi
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