E’ ormai chiaro che gli obiettivi che ci era dati per la riduzione dei morti sulle strade sembrano ormai irraggiungibili, anzi, il 2018 che si sta per chiudere è uno degli anni peggiori per la sicurezza stradale. In questo clima per nulla incoraggiante si è celebrata domenica 18 novembre la giornata mondiale della memoria delle vittime della strada, che da quest’anno, come ricorda l’Aifvs, Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada, dopo tante battaglie è stata ufficialmente riconosciuta anche dallo Stato Italiano con la Legge 217/2017.
In tutta Italia l’Associazione ha organizzato numerose manifestazioni, momento di ricordo per coloro che hanno perso la vita sulle nostre strade ma anche di profonda riflessione su un tema dal forte impatto umano e sociale, come quello degli incidenti stradali.
“Il riconoscimento di questa giornata – precisa infatti l’Associazione – non può esaurirsi nel ricordo di un giorno, ma impegna le Istituzioni a promuovere ogni iniziativa utile a migliorare la sicurezza stradale e a garantire alle vittime i diritti di assistenza e giustizia. Un impegno particolarmente urgente, perché nel 2017 la strage stradale ha ricominciato a crescere, con 95 morti in più rispetto al 2016, per un totale di 3.378 vittime, nove al giorno, perché l’Italia ha perso posizioni nella graduatoria europea della sicurezza stradale (dal 14° al 18° posto) , e perché l’’obiettivo europeo del -50% (dimezzare entro il 2020 l’incidentalità rispetto al 2010) è oramai irraggiungibile”: il tasso di mortalità stradale tra il 2016 e il 2017 è passato in Italia da 54,2 a 55,8 morti per milione di abitanti, tornando ai livelli del 2015. Mentre in Europa è sceso da 52 a 49,7. Nel confronto europeo, tra il 2017 e il 2010 i decessi si sono ridotti del 19,9% a livello europeo, e del 17,9% in Italia. Senza poi contare i 300mila feriti e gli oltre 20mila disabili anche gravi prodotti da questa guerra quotidiana ogni anno. Tutto questo “non per fatalità, ma per mancanza di interventi adeguati da parte delle istituzioni” accusa l’Aifvs.
Ma non solo i dati del 2017 sugli incidenti mortali stati decisamente negativi e in controtendenza rispetto al trend positivo registrato almeno fino al 2015. “Anche il 2018, pur in mancanza dei dati definitivi, non sembra far registrare buoni numeri. La serie tragica e mai vista di eventi del mese di agosto, (crollo del viadotto Morandi, l’incidente gravissimo con l’esplosione dell’autocisterna di Bologna, sinistri con decine di vittime fra i migranti in Puglia) è solo il paradigma di una situazione generale sulle strade veramente preoccupante” osserva infine Giordano Biserni, presidente dell’Asaps.
Scritto da:
Dott. Nicola De Rossi
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Categoria:
Blog Incidenti da Circolazione StradaleCondividi
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