La bicicletta è sempre più protagonista della mobilità quotidiana: viene scelta per spostamenti urbani, attività sportiva o semplicemente per svago. Tuttavia, i ciclisti rappresentano una delle categorie più vulnerabili sulla strada. Le infrastrutture spesso non sono adeguate, i comportamenti scorretti degli automobilisti sono ancora troppo frequenti e la scarsa manutenzione delle strade può trasformarsi in un serio pericolo. In caso di incidente, è fondamentale conoscere come ottenere un risarcimento, a chi rivolgersi e quali diritti si possono far valere.
Indice
Chi può chiedere un risarcimento e in quali casi?
Il ciclista coinvolto in un incidente ha diritto a ottenere un risarcimento ogniqualvolta il danno subito sia conseguenza del comportamento colposo altrui o di una condizione pericolosa imputabile a un soggetto terzo. Non è necessario che ci sia un veicolo a motore coinvolto: il risarcimento può spettare anche se l’incidente è stato provocato da un altro ciclista, da un pedone, o da una situazione di pericolo oggettiva sulla strada, come una buca, un tombino dissestato o un ostacolo non segnalato.
In presenza di un investimento da parte di un veicolo a motore, il ciclista ha diritto a essere risarcito a meno che non venga dimostrata la sua colpa esclusiva. Questo principio trova fondamento nell’articolo 2054 del Codice Civile, che stabilisce una presunzione di responsabilità a carico del conducente del mezzo, a tutela degli utenti deboli della strada. In sostanza, l’automobilista, o il motociclista, deve sempre dimostrare di aver fatto tutto il possibile per evitare l’incidente.
Anche nei casi in cui l’incidente derivi da difetti della strada, come buche non visibili, segnaletica carente o scarsa manutenzione, è possibile chiedere un risarcimento rivolgendosi all’ente proprietario o gestore della strada, come il Comune, la Provincia o l’ANAS, purché si possa dimostrare che l’insidia era imprevedibile e non evitabile.
Quali danni si possono risarcire?
Il risarcimento ottenibile in seguito a un incidente in bicicletta può coprire una vasta gamma di danni. Si inizia da quelli fisici, ovvero tutte le lesioni temporanee o permanenti che la persona ha riportato, incluse fratture, contusioni, lacerazioni, cicatrici o danni più gravi come invalidità permanenti. A questi si aggiungono i danni morali e psicologici, riconosciuti quando l’incidente ha causato sofferenza, ansia, stress post-traumatico o alterazioni della qualità della vita.
Non vanno trascurati i danni economici, sia quelli immediati (come le spese mediche, i farmaci, le visite specialistiche e le terapie riabilitative), sia quelli prolungati nel tempo, come la perdita di capacità lavorativa, le giornate lavorative perse o la necessità di modificare la propria attività a causa delle limitazioni fisiche. Anche la bicicletta e gli accessori danneggiati (casco, abbigliamento tecnico, GPS, occhiali, etc.) possono essere oggetto di rimborso.
Cosa fare subito dopo un incidente in bici?
Per ottenere un risarcimento completo e tempestivo, è determinante agire con prontezza. La prima cosa da fare è contattare le forze dell’ordine affinché venga redatto un verbale ufficiale. Questo documento rappresenta un elemento probatorio di primaria importanza, in quanto descrive il luogo, le condizioni e i soggetti coinvolti nel sinistro.
Parallelamente, è bene raccogliere tutte le informazioni utili a documentare l’accaduto: dati del veicolo coinvolto, generalità dei presenti, testimonianze, fotografie del luogo dell’impatto, della bicicletta danneggiata e delle eventuali insidie stradali. Anche le immagini di telecamere di sorveglianza pubbliche o private, o di dashcam, possono fornire prove decisive. È indispensabile inoltre sottoporsi immediatamente a visita medica presso il pronto soccorso, anche se i sintomi sembrano lievi: molte lesioni si manifestano solo dopo ore o giorni. La documentazione sanitaria è essenziale per dimostrare l’entità del danno fisico.
Tutta la documentazione va conservata con cura, inclusi scontrini, ricevute, certificati medici, referti, prescrizioni e preventivi di riparazione della bici o degli accessori.
A chi presentare la richiesta di risarcimento?
Il soggetto a cui indirizzare la richiesta dipende dalla dinamica dell’incidente. Se è coinvolto un veicolo a motore, la richiesta va rivolta alla compagnia assicurativa del mezzo responsabile. Se invece l’incidente è stato causato da una buca o da un ostacolo stradale, è necessario notificare la domanda all’amministrazione pubblica competente, allegando tutta la documentazione utile a dimostrare la responsabilità oggettiva dell’ente.
In presenza di una polizza infortuni privata o di una copertura assicurativa specifica per chi va in bici (oggi sempre più diffuse), è possibile attivare anche tali tutele per ottenere un indennizzo indipendentemente dalla responsabilità.
La richiesta va inoltrata formalmente, in forma scritta, allegando tutta la documentazione medica, fotografica e tecnica raccolta, e descrivendo in modo chiaro e dettagliato la dinamica del sinistro, le conseguenze fisiche e materiali subite e i costi sostenuti.
Cosa succede se il ciclista ha torto (o torto parziale)?
Anche se il ciclista ha violato qualche norma del Codice della Strada – come attraversare con il rosso, non segnalare una svolta, circolare contromano o senza luci – non significa che perda automaticamente il diritto al risarcimento. In questi casi si parla di concorso di colpa, e il risarcimento verrà ridotto in base alla percentuale di responsabilità attribuita. Solo nel caso in cui venga dimostrata la colpa esclusiva del ciclista, non sarà possibile ottenere alcun indennizzo. Tuttavia, la colpa esclusiva è difficile da provare, soprattutto in presenza di danni gravi.
Quanto tempo si ha per chiedere il risarcimento?
I termini per avviare un’azione risarcitoria sono soggetti a prescrizione, ossia decadono dopo un certo periodo di tempo. Se l’incidente ha coinvolto un veicolo a motore identificato, il termine è di due anni a partire dalla data del sinistro. Se il responsabile non è stato identificato o si tratta di un ente pubblico per insidia stradale, il termine può estendersi fino a cinque anni. È quindi fondamentale attivarsi quanto prima, per non compromettere la possibilità di far valere i propri diritti.
Perché rivolgersi a uno studio specializzato come Studio 3A
Le dinamiche degli incidenti in bicicletta sono spesso complesse, sia dal punto di vista della ricostruzione tecnica sia sotto il profilo giuridico. Le compagnie assicurative tendono a minimizzare il risarcimento, soprattutto se il ciclista non è assistito da un professionista. Per questo è fortemente consigliabile affidarsi a uno studio legale esperto in responsabilità civile e risarcimento danni.
Studio 3A offre un servizio completo e altamente specializzato: assistenza legale e medico-legale, ricostruzione tecnica dell’incidente, perizie, valutazioni economiche e negoziazione con le assicurazioni. L’attività è svolta senza alcun anticipo di spese da parte del cliente: i costi vengono sostenuti dallo Studio, che trattiene solo una percentuale sul risarcimento effettivamente ottenuto. Questo consente anche ai cittadini più fragili o in difficoltà economica di far valere i propri diritti senza timori.
Se sei stato coinvolto in un incidente mentre eri in sella alla tua bicicletta, non perdere tempo e non affrontare da solo un iter complesso e tecnico. Studio 3A è al tuo fianco per aiutarti a ottenere il risarcimento che ti spetta, in modo rapido, efficace e trasparente.
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