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Dopo più di quattro anni dalla tragedia, la Procura di Alessandria ha chiesto il rinvio a giudizio per l’autotrasportatore che l’ha investito e i vertici di tutte le aziende coinvolte

Non solo il “collega” che l’ha travolto e schiacciato tra due camion ma anche i legali rappresentanti di tutte le aziende coinvolte saranno chiamati a rispondere della tragica e assurda morte, a soli 54 anni, di Aniello Cirillo. A più di quattro anni dall’ennesimo incidente mortale sul lavoro, occorso il 4 dicembre 2018 a Tortona (Al), nel piazzale del deposito della “In’s Mercato, e costato la vita al compianto autotrasportatore di Novi Ligure, a conclusione delle indagini preliminari il Pubblico Ministero della Procura di Alessandria titolare del relativo procedimento penale, dott. Enrico Cieri, ha chiesto il rinvio a giudizio per le cinque persone indagate: I. T., sessant’anni, di Alluvioni Piovera, il camionista che ha materialmente investito la vittima, ma anche S. B., 46 anni, bolognese, l’amministratrice unica della società per la quale questi lavorava, la Bestravel Transport srl, M. D., 83 anni, e O. R., 76 anni, entrambi di Genova, rispettivamente il presidente e la vice presidente e amministratrice delegata della Damonte Traporti presso la quale era invece impiegato Cirillo, e infine M. F., 59 anni, padovano, direttore generale e operativo e datore di lavoro delegato della In’s Mercato. Il reato contestato a tutti è omicidio colposo in concorso con l’aggravante di essere stato commesso in violazione delle norme sulla prevenzione degli infortuni sul lavoro. Riscontrando la richiesta del Pm, il Gup del Tribunale di Alessandria, dott. Paolo Bargero, ha fissato per il 18 aprile, alle 11.30, l’udienza preliminare di un processo da cui i familiari di Cirillo, sostenuti da Studio3A-Valore S.p.A., si aspettano finalmente un po’ di giustizia.

Com’è tristemente noto, quel mattino, poco dopo le 10.30, I. T., “non utilizzando correttamente la sua trattrice con semirimorchio” per citare l’atto del magistrato, e compiendo una “manovra contraria al senso di marcia, imposto dalla segnaletica verticale e orizzontale” nel piazzale esterno del deposito In’s Lotto B, in prossimità dei punti di scarico numero 71-72, “non si avvedeva della presenza nella zona laterale posteriore di Cirillo, intento ad aprire il portellone del proprio camion, e lo schiacciava tra il proprio automezzo e quello della vittima parcheggiato a fianco”. Una disattenzione fatale che però, secondo il Pm, si sarebbe potuta ben evitare se in quel piazzale fossero state rispettate tutte le norme di sicurezza.

Ai tre legali rappresentanti delle due società di trasporti per le quali lavoravano i due camionisti, sia quella di I. T. sia quella di Cirillo, il magistrato imputa di non aver provveduto “ad adempiere adeguatamente agli obblighi di cooperazione e coordinamento” previsti dal Testo Unico sulla Salute Sicurezza sul Lavoro, con particolare riferimento all’art. 26 comma 2, “in relazione all’attività lavorativa oggetto dell’appalto al fine di eliminare i rischi dovuti alle interferenze delle attività effettuate presso i luoghi di lavoro ove erano presenti lavoratori di altre ditte, posto che la gestione dell’attività di cosiddetto “scarico vuoti” presso le baie di scarico, tra le quali la 71 e 72, non era in alcun modo regolamentata e veniva lasciata all’autonomia degli autisti delle diverse ditte di autotrasporti (appaltatori-vettori)”. E, inoltre, di non aver provveduto “agli obblighi di informazione e formazione” verso i rispettivi dipendenti “circa i rischi specifici in relazione all’attività svolta nel luogo di lavoro quale il deposito In’s Mercato di Tortona”.

Ma le imputazioni più pesanti sono state formulate nei confronti di M. F., in qualità non solo di direttore e datore di lavoro della In’s Mercato s.p.a. ma anche di committente di servizi di approvvigionamento e trasporto con le due ditte Bestravel Trasporti e Damonte Trasporti. Il dott. Cieri, oltre a imputare anche al manager della catena di supermercati di non aver adempiuto adeguatamente agli obblighi di cooperazione e coordinamento, gli contesta, sempre in violazione del Testo Unico, di “non aver indicato nel Documento Unico di Valutazione dei Rischi Interferenziali, il Duvri, l’aggiornamento del senso di marcia indicato in planimetria rispetto a quello realmente in essere”, e di “non aver previsto in tale documento sufficienti misure di coordinamento rivolte al personale di ditte diverse operanti in qualità di appaltatori-vettori nel piazzale esterno di sua pertinenza, volte a contrastare il rischio di incidenti, impatti tra automezzi, investimenti, urti, schiacciamenti: misure finalizzate a una migliore gestione delle interferenze uomo/mezzo e del traffico veicolare pesante negli spazi esterni, compresa la (mancata) individuazione di una “zona sicura” da utilizzare per l’apertura dei portelloni dei semirimorchi”.

I congiunti di Aniello Cirillo, che la lasciato in primis due figli, per essere seguiti, attraverso l’Area Manager Piemonte dott. Giancarlo Bertolone, si sono affidati a Studio 3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini, che ha già ottenuto da anni per i propri assisiti un integrale risarcimento dalla compagnia di assicurazione del Tir “investitore”, ma dopo un’attesa lunga più di quattro anni ora si aspettano una risposta anche dalla giustizia penale.

Caso seguito da:

Dott. Giancarlo Bertolone

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Categoria:

Infortuni sul Lavoro Press

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