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Il trend in drammatica ascesa non si inverte. Il 30 novembre 2022 l’Inail ha pubblicato i dati del fenomeno infortunistico aggiornati a tutto ottobre 2022, quindi dei primi dieci mesi dell’anno, e i riscontri sono sempre più allarmanti.

Nei primi dieci mesi del 2022, 595.569 denunce di infortunio

Le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’istituto da gennaio a ottobre 2022 sono state 595.569, in aumento di ben il 32,9% rispetto alle 448.110 dei primi dieci mesi del 2021 e anche – numero ancora più significativo perché relativo all’ultimo anno ante-Covid –, del +11,5% rispetto alle 534.314 del periodo gennaio-ottobre 2019 (in paragone allo stesso periodo di riferimento del 2020, in cui gli incidenti erano stati 421.497, si arriva al +41,3%).

I dati rilevati al 31 ottobre di ciascun anno evidenziano a livello nazionale per i primi dieci mesi del 2022 un incremento rispetto al pari periodo del 2021 sia dei casi avvenuti in occasione di lavoro, passati dai 385.707 del 2021 ai 522.147 del 2022 (+35,4%), sia di quelli in itinere, occorsi cioè nel tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il posto di lavoro, che hanno fatto registrare un aumento del 17,7%, da 62.403 a 73.422.

La dinamica per settori, aree territoriali, sesso, età e nazionalità

A tutto ottobre 2022 il numero degli infortuni sul lavoro denunciati ha segnato un +31,3% nella gestione Industria e servizi (dai 379.405 casi del 2021 ai 498.013 del 2022), un -3,2% in Agricoltura (da 22.766 a 22.048) e un +64,4% nel Conto Stato (da 45.939 a 75.508).

Si osservano incrementi generalizzati degli infortuni in occasione di lavoro in quasi tutti i settori produttivi, in particolare Sanità e assistenza sociale (+129,1%), Trasporto e magazzinaggio (+102,9%), Amministrazione pubblica, che comprende le attività degli organismi preposti alla sanità – Asl – e amministratori regionali, provinciali e comunali (+65,4%), e nelle Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione (+61,5%).

L’analisi territoriale evidenzia un incremento delle denunce di infortunio in tutte le aree del Paese: più consistente nel Sud (+46,1%), seguito da Isole (+41,7%), Nord-Ovest (+39,7%), Centro (+35,9%) e Nord-Est (+18,3%). Tra le regioni con i maggiori aumenti percentuali si segnalano principalmente la Campania (+84,3%), la Liguria (+59,2%) e il Lazio (+55,9%).

L’aumento che emerge dal confronto di periodo tra il 2021 e il 2022 è legato sia alla componente femminile, che registra un +54,3% (da 159.524 a 246.162 denunce), sia a quella maschile, che presenta un +21,1% (da 288.586 a 349.407). L’incremento ha interessato sia i lavoratori italiani (+34,9%), sia quelli extracomunitari (+24,8%) e comunitari (+20,6%). Dall’analisi per classi di età emergono incrementi generalizzati in tutte le fasce. Quasi la metà dei casi confluisce in quella 40-59 anni.

 

I casi mortali

L’unico aspetto un po’ più confortante, si fa per dire, riguarda le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale: quelle presentate all’Istituto entro lo scorso mese di ottobre sono state 909, 108 in meno rispetto alle 1.017 registrate nei primi 10 mesi del 2021 (-10,6%), sintesi tuttavia di un decremento delle denunce osservato nel quadrimestre gennaio-aprile (-32,5%) e di un nuovo incremento tra maggio e ottobre (+11,7%), nel confronto tra i due anni. Si registrano 127 casi in meno rispetto al periodo gennaio-ottobre 2020 (1.036 decessi) e 13 in più rispetto al periodo gennaio-ottobre 2019 (896 decessi). Ma sul raffronto tra i due anni incide ancora la pandemia.

A livello nazionale, infatti, i dati rilevati al 31 ottobre di ciascun anno evidenziano, pur nella provvisorietà dei numeri, un decremento per i primi 10 mesi del 2022, rispetto allo stesso periodo del 2021, solo dei casi avvenuti in occasione di lavoro, scesi da 815 a 659, un calo dovuto però al notevole minor peso delle morti da Covid-19 per contagio sul lavoro, mentre quelli in itinere sono passati da 202 a 250. Il calo ha riguardato soprattutto l’Industria e servizi (da 859 a 772 denunce), seguita da Conto Stato (da 46 a 32) e Agricoltura (da 112 a 105).

Dall’analisi territoriale emerge un incremento di due casi mortali nelle Isole (da 70 a 72) e un decremento di 70 casi al Sud (da 271 a 201), di 24 nel Nord-Est (da 226 a 202), di 10 al Centro (da 196 a 186) e di sei nel Nord-Ovest (da 254 a 248). Tra le regioni con i maggiori decrementi, la Campania (- 29 casi mortali), l’Abruzzo (-19) e la Puglia, il Lazio e l’Emilia Romagna (-18 ciascuna). Tra le regioni che registrano aumenti, invece, si segnalano la Calabria (+13 casi), la Lombardia e la Toscana (+8 ciascuna).

Il calo rilevato tra i primi 10 mesi del 2021 e del 2022 è legato solo alla componente maschile, i cui casi mortali denunciati sono passati da 922 a 806, mentre quella femminile sale da 95 a 103 casi. In diminuzione le denunce dei lavoratori italiani (da 861 a 735 decessi), in aumento quelle dei comunitari (da 37 a 47) e degli extracomunitari (da 119 a 127). Dall’analisi per classi di età, da segnalare l’incremento di casi mortali tra i 25-39enni (da 132 a 167 casi) e, altro aspetto preoccupante, tra gli under 20 (da 10 a 20), mentre si registra un calo tra gli over 39 anni (da 843 a 693).

Al 31 ottobre di quest’anno risultano 16 denunce di incidenti plurimi avvenuti nei primi 10 mesi, per un totale di 37 decessi, tutti stradali. Nel periodo gennaio-ottobre 2021 gli incidenti plurimi erano stati 15 per un totale di 35 decessi, 21 dei quali stradali.

 

In aumento anche le denunce di malattia professionale

Le denunce di malattia professionale protocollate dall’Inail nei primi 10 mesi del 2022 sono state 50.013, in aumento, anch’esse, di 4.618 casi (+10,2%) rispetto allo stesso periodo del 2021 (13.394 casi in più, per un incremento percentuale del 36,6%, rispetto al pari periodo del 2020, e 1.042 casi in meno, con riduzione del 2,0%, rispetto al periodo gennaio-ottobre 2019).

I dati rilevati al 31 ottobre di ciascun anno mostrano un aumento per i primi dieci mesi di quest’anno rispetto allo stesso periodo del 2021 nelle gestioni Industria e servizi (+10,3%, da 37.438 a 41.278 casi), Agricoltura (+10,0%, da 7.541 a 8.298) e Conto Stato (+5,0%, da 416 a 437). Dal punto di vista territoriale, l’incremento delle denunce è stato più consistente nelle Isole (+25,8%), rispetto a Sud (+12,3%), Nord-Ovest (+9,9%), Centro (+8,3%) e Nord-Est (+4,3%).

In ottica di genere, si rilevano 3.788 denunce di malattia professionale in più per i lavoratori, da 33.131 a 36.919 (+11,4%), e 830 in più per le lavoratrici, da 12.264 a 13.094 (+6,8%). Nel complesso, l’aumento ha interessato sia le denunce dei lavoratori italiani, passate da 42.004 a 46.251 (+10,1%), sia quelle degli extracomunitari, da 2.334 a 2.542 (+8,9%) e dei comunitari, da 1.057 a 1.220 (+15,4%).

Le patologie del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo, quelle del sistema nervoso e dell’orecchio continuano a rappresentare, anche nei primi 10 mesi del 2022, le prime tre malattie professionali denunciate, seguite dai tumori e dalle malattie del sistema respiratorio.

Scritto da:

Dott. Nicola De Rossi

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Categoria:

Infortuni sul Lavoro

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