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Gli è stata anche sospesa la patente per un anno. La tragedia il 7 agosto 2021 a Casale sul Sile, il pedone non ha avuto alcuna colpa, attraversava sulle strisce 

Ieri, giovedì 14 Aprile 2022, avanti il giudice del Tribunale di Treviso, Piera De Stefani, ha patteggiato 10 mesi e venti giorni con la sospensione condizionale della pena L. G., 76 anni, di Casale sul Sile, accusato e ora anche condannato quale esclusivo responsabile del tragico investimento costato la vita, il 7 agosto 2021, sempre a Casale, al suo concittadino Bruno Zanon, 78 anni, stimato e conosciuto da tutti in paese per il lavoro di agente svolto per tanti anni nella polizia municipale, oltre che del suo stesso comune, di quello di Casier, che aveva in qualche modo continuato anche dopo la pensione come volontario “nonno vigile” nella locale associazione Auser: ironia del destino, mettendo a frutto le sue professionalità, si occupava di far attraversare la strada in sicurezza agli alunni delle scuole all’entrata e all’uscita dai plessi scolastici e ha perso la vita proprio dopo essere stato travolto da un’auto sulle strisce pedonali. All’investitore è stata inflitta anche la sanzione accessoria della sospensione della patente di guida per un anno. 

La moglie Maria, i figli Doriana e Daniele e i nipoti, attraverso l’Area manager Veneto Riccardo Vizzi, si sono rivolti a Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini, e sono già stati da tempo risarciti integralmente, ma ora hanno quanto meno ottenuto una sia pur parziale risposta anche dalla giustizia penale, ricevendo l’ulteriore consolazione che “El Duca”, com’era affettuosamente soprannominato il loro caro, non ha avuto alcuna colpa nel tragico incidente di cui è rimasto vittima, seguendo scrupolosamente fino all’ultimo quelle regole della strada che faceva rispettare: aveva attraversato rigorosamente sulle strisce pedonali e peraltro è risultato totalmente negativo agli esami tossicologici acquisiti da prassi dagli inquirenti. 

L’incidente, inspiegabile ancora oggi, è accaduto in via Roma, all’altezza del civico 16, in pieno centro cittadino, di giorno, alle 10.45, in una bella giornata di sole e in condizioni di scarso traffico: insomma, la situazione ideale per guidare. Bruno Zanon ha attraversato la strada (in direzione da destra a sinistra rispetto al senso di marcia della vettura), servendosi come detto regolarmente degli appositi attraversamenti pedonali, peraltro ben visibili: a confermarlo anche i filmati registrati da due videocamere installate su un autobus autosnodato per il trasporto pubblico di passeggeri in servizio sulla linea 108 Treviso-Jesolo che al momento del sinistro seguiva la macchina investitrice, video acquisiti e analizzati dagli agenti dalla Polizia Stradale di Treviso che hanno effettuato i rilievi e condotto le indagini coordinate dal Pubblico Ministero della Procura della Marca, dott.ssa Daniela Brunetti. 

E’ allora che, per ragioni che probabilmente non si conosceranno mai, l’automobilista, che procedeva con la sua Citroen C4 in direzione Quarto d’Altino-Treviso, ha investito in pieno l’anziano, caricandolo sul cofano. Zanon ha sfondato il parabrezza dell’auto con il capo ed è stato sbalzato a 13 metri di distanza dal punto d’urto, rovinando esanime sull’asfalto e riportando politraumi gravissimi e fatali: a nulla sono valsi i tentativi di rianimarlo di alcuni astanti e poi dei sanitari del Suem accorsi in ambulanza. 

L’automobilista, subito sanzionato dagli agenti per aver omesso di cedere la dovuta precedenza al pedone “in fase di regolare attraversamento della sede stradale”, è stato quindi indagato per omicidio stradale dalla dott.ssa Brunetti che, al termine delle indagini preliminari del relativo procedimento penale, ne ha anche chiesto il rinvio a giudizio e si è arrivati alla condanna  patteggiata nell’udienza di ieri.

Caso seguito da:

Dott. Riccardo Vizzi

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Categoria:

Incidenti da Circolazione Stradale

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