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L’inizio delle festività natalizie porterà inevitabilmente anche ad un sensibile incremento del traffico su strade ed autostrade da parte di milioni di italiani che raggiungono i loro familiari per trascorrere il Natale o le mete per le vacanze che hanno scelto di trascorrere.

Il 2023 è stato un anno tragico sulle strade per pedoni a ciclisti: massima prudenza a Natale

L’ennesimo appello alla prudenza, dunque, non è superfluo e deve valere non solo per se stessi ma anche per gli altri, soprattutto gli utenti deboli della strada per i quali il 2023 è stato un anno “horribilis”: dalle cifre aggiornate dagli appositi osservatori dell’Asaps, l’Associazione Sostenitori e Amici della Polizia Stradale, dal primo gennaio al 17 dicembre 2023 sono ben 421 i pedoni investiti che hanno perso la vita sulla strade del nostro Paese, più di metà dei quali, 221, avevano più di 65 anni, mentre i ciclisti deceduti sono stati, dall’inizio dell’anno al 10 dicembre, 189. Una strage continua.

I dati shock di una ricerca sul comportamento di guida dei giovanissimi

Un appello che peraltro vale ancora di più per i giovanissimi. Una recente ricerca condotta dal portale Skuola.com in collaborazione con Autostrade per l’Italia, che ha interpellato 2.075 ragazzi d’età compresa tra i 16 e i 24 anni, ha rivelato risultati shock. Ad esempio, uno su cinque ammette di distrarsi alla guida del proprio veicolo, dal monopattino alla bicicletta, dalla microcar all’automobile. Ma è solo la punta dell’iceberg sotto cui si cela una forte diffusione di comportamenti pericolosi adottati in strada.

A partire dal mancato rispetto dei limiti di velocità. Quasi quattro giovani su dieci, alla guida di un qualsiasi mezzo di locomozione, ammettono di viaggiare sempre (11 per cento) o spesso (27 per cento) oltre il consentito. Anche la necessaria lucidità, richiesta a qualsiasi conducente, è una merce che non sempre si trova: circa uno su sette dice di mettersi frequentemente alla guida quando è assonnato o comunque molto stanco. E se consideriamo coloro a cui è capitato almeno una volta, la platea si allarga fino al 70 per cento del campione intercettato dalla ricerca.

Purtroppo, non manca un altro “classico”, la guida in stato di alterazione psicofisica: un ragazzo su sei confessa di aver guidato a volte (11 per cento) se non spesso (6 per cento) con la mente annebbiata da alcol o “sostanze”.

Sul fronte smartphone alla guida, poi, uno su cinque ammette di armeggiare costantemente con il proprio dispositivo, quando invece bisognerebbe prestare la massima concentrazione alla strada. È una percentuale che desta preoccupazione, così come quella relativa a quando capita di dover scegliere se salire o meno in macchina con un conducente che non è in condizioni di guidare – perché ubriaco, assonnato o altro -: in quattro casi su cinque si opta per la soluzione più rischiosa, ovvero accettare il passaggio, ignorando la paura o facendo finta di nulla.

Ancora, il 21 per cento dei conducenti intervistati riporta di aver provocato uno o più incidenti a causa della propria condotta alla guida, e un altro 37 per cento è riuscito a evitare uno schianto per puro caso. Tutti numeri che fanno riflettere.

La sicurezza stradale deve riguardare tutti

Non chiudere gli occhi, la sicurezza stradale riguarda anche te” recita lo slogan di una campagna di sensibilizzazione di Autostrade per l’Italia, sotto l’altro patronato del Presidente della Repubblica, rivolta ai giovanissimi: il 10 per cento delle circa 3.100 vittime all’anno di incidenti stradali hanno meno di vent’anni. Un monito che ovviamente riguarda tutti, adulti compresi.

Scritto da:

Dott. Nicola De Rossi

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Categoria:

Incidenti da Circolazione Stradale

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