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Dopo la relazione annuale sul 2022 presentata il 4 ottobre, e alla vigilia della Giornata Nazionale per le Vittime degli incidenti sul Lavoro promossa dall’Anmil e svoltasi domenica 8 ottobre in tutta Italia, l’Inail il 6 ottobre ha diffuso i dati sul fenomeno infortunistico aggiornati ai primi otto mesi del 2023, che rimangono impressionanti per quanto risultino in diminuzione rispetto al 2022.

Oltre 383mila infortuni sul lavoro in Italia nei primi otto mesi del 2023

Le denunce di infortunio presentate all’Istituto entro il mese di agosto 2023 sono state 383.242, in calo rispetto alle 484.561 dei primi otto mesi del 2022 (-20,9%), ma in aumento rispetto alle 349.449 del 2021 (+9,7%) e alle 322.132 del 2020 (+19,0%): la contrazione rispetto allo scorso anno, tuttavia, è dovuta quasi esclusivamente al notevole minor peso dei casi di contagio da Covid-19.

A livello nazionale i dati rilevati al 31 agosto di ciascun anno evidenziano, per i primi otto mesi del 2023 rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente, un decremento dei casi avvenuti in occasione di lavoro, passati dai 429.161 del 2022 ai 323.946 del 2023 (-24,5%), mentre quelli in itinere, occorsi cioè nel tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il posto di lavoro, hanno fatto registrare un aumento del 7,0%, da 55.400 a 59.296.

 

La dinamica del fenomeno per settori, territori, sesso, nazionalità ed età dei lavoratori

A tutto il mese di agosto di quest’anno il numero degli infortuni sul lavoro denunciati ha segnato un -24,8% nella gestione Industria e servizi (dai 408.465 casi del 2022 ai 306.988 del 2023), ma un +0,4% in Agricoltura (da 17.110 a 17.175) e un +0,2% nel Conto Stato (da 58.986 a 59.079). Si osservano decrementi degli infortuni in occasione di lavoro in quasi tutti i settori produttivi, in particolare la Sanità e assistenza sociale (-71,4%), l’Amministrazione pubblica, che comprende l’attività degli organismi preposti alla sanità – Asl – e gli amministratori regionali, provinciali e comunali (-61,9%), e il Trasporto e magazzinaggio (-50,8%). In controtendenza alcuni settori del comparto manifatturiero, come quelli delle bevande (+11,5%), dei prodotti chimici (+6,2%), della fabbricazione di autoveicoli (+5,8%) e dell’abbigliamento (+5,4%).

L’analisi territoriale evidenzia una diminuzione delle denunce di infortunio in tutte le aree del Paese: più consistente al Sud (27,3%) e nelle Isole (-26,7%), seguite da Nord-Ovest (-24,3%), Centro (-20,7%) e Nord-Est (-12,9%). Tra le regioni con i maggiori decrementi percentuali si segnalano la Campania, la Liguria, il Molise e il Lazio.

Il calo che emerge dal confronto del periodo gennaio-agosto 2022 e 2023 è legato sia alla componente femminile, che registra un -34,5% (da 204.383 a 133.898 casi denunciati), sia a quella maschile, che presenta un -11,0% (da 280.178 a 249.344). Il decremento ha interessato sia i lavoratori italiani (-24,2%) sia quelli comunitari (-17,0%) ed extracomunitari (-1,4%). Dall’analisi per classi di età emergono diminuzioni in tutte le fasce tranne quella degli under 20, che registra un +12,6% dovuto principalmente all’aumento infortunistico degli studenti, ulteriore (e non da oggi) elemento di allarme.

 

I casi mortali sono stati 657, perdono la vita quasi tre lavoratori ogni giorno

Le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate all’Inail nei primi otto mesi 2023 sono state 657, 20 in meno rispetto alle 677 registrate nel periodo gennaio-agosto 2022, dunque una riduzione ma purtroppo minima. E peraltro a livello nazionale i dati rilevati al 31 agosto di ciascun anno evidenziano per i primi otto mesi del 2023 rispetto al pari periodo del 2022, un decremento solo dei casi mortali in itinere, scesi da 181 a 157, mentre quelli avvenuti in occasione di lavoro passano da 496 a 500. Il calo ha riguardato sia l’Industria e servizi (da 573 a 564 decessi) sia l’Agricoltura (da 83 a 73) e il Conto Stato (da 21 a 20).

Dall’analisi territoriale emerge un calo nel Nord-Est (da 152 a 141 casi), al Centro (da 142 a 126) e nelle Isole (da 59 a 57), un incremento al Sud (da 142 a 151) e una stabilità nel Nord-Ovest (182 in entrambi i periodi). Le regioni che presentano i maggiori aumenti sono Friuli Venezia Giulia (+11 casi mortali), Abruzzo (+10), Liguria (+9), Lombardia e Campania (+5 ciascuna), mentre i cali più evidenti sono quelli di Toscana (-14), Emilia Romagna e Piemonte (-8 ciascuna), e Valle d’Aosta (-6).

Il calo rilevato nel confronto tra i primi otto mesi del 2022 e 2023 è legato solo alla componente femminile, i cui casi mortali denunciati sono passati da 69 a 48, mentre per quella maschile si registra un aumento, da 608 a 609. In calo le denunce dei lavoratori italiani (da 549 a 531) e dei comunitari (da 37 a 32), in aumento quelle degli extracomunitari (da 91 a 94). Dall’analisi per classi di età, si registrano aumenti tra gli under 25 (da 32 a 49 casi) e tra i 60-74enni (da 137 a 147), che continuano a costituire le fasce più a rischio, e diminuzioni nella fascia 30-59 anni (da 462 a 419).

Al 31 agosto di quest’anno risultano nove denunce di incidenti plurimi per un totale di 22 decessi, 11 dei quali con mezzo di trasporto coinvolto (stradali, ferroviari, ecc.). Nei primi otto mesi del 2022 gli incidenti plurimi erano stati 12 per un totale di 27 decessi, tutti stradali.

 

In continuo aumento per denunce di malattia professionale

Le denunce di malattia professionale protocollate dall’Inail nei primi otto mesi del 2023 sono state 48.514, oltre novemila in più rispetto allo stesso periodo del 2022 (+23,2%). L’incremento è del 32,9% rispetto al 2021, del 74,8% sul 2020 e del 18,2% rispetto al 2019.

I dati rilevati al 31 agosto di ciascun anno mostrano un aumento del 24,1% nella gestione Industria e servizi (da 32.298 a 40.080 casi), del 18,8% in Agricoltura (da 6.723 a 7.986) e del 29,5% nel Conto Stato (da 346 a 448). L’incremento delle denunce interessa tutte le aree del Paese, a partire dal Sud (+27,6%), seguito da Nord-Ovest (+26,2%), Isole (+25,4%), Nord-Est (+21,2%) e Centro (+20,2%).

In ottica di genere si rilevano 6.469 denunce di malattia professionale in più per i lavoratori, da 29.087 a 35.556 (+22,2%), e 2.678 in più per le lavoratrici, da 10.280 a 12.958 (+26,1%). L’aumento ha interessato sia le denunce dei lavoratori italiani, che sono passate da 36.365 a 44.590 (+22,6%), sia quelle dei comunitari, da 991 a 1.197 (+20,8%), e degli extracomunitari, da 2.011 a 2.727 (+35,6%).

Le patologie del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo, quelle del sistema nervoso e dell’orecchio continuano a rappresentare, anche nei primi otto mesi del 2023, le prime tre malattie professionali denunciate, seguite dai tumori e dalle patologie del sistema respiratorio.

Scritto da:

Dott. Nicola De Rossi

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Categoria:

Infortuni sul Lavoro

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