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Neanche la pandemia ferma i pirati della strada. Dopo i dati sugli investimenti di pedoni, l’Asaps, attraverso il suo apposito osservatorio, ha diffuso anche i numeri del fenomeno “criminale” della pirateria stradale relativi a tutto il 2020.

 

Anche nel 2020, nonostante il lockdown, sono ben 92 le vittime della pirateria stradale

Gli episodi gravi risultano 892, contro i 1.129 del 2019, -21%; i morti 92, laddove nell’anno precedente erano stati 115 (-20%), e i feriti 1.037, a fronte dei 1.335 rilevati nel 2019 (-22%). Questi segni meno, tuttavia, non devono ingannare e vanno letti tenendo in considerazione i mesi di lockdown e i vari provvedimenti di limitazione del traffico e degli spostamenti disposti dal Governo per arginare la diffusione del coronavirus, che hanno portato a un calo in generale degli incidenti, ma in percentuali più elevate (del -30%) rispetto agli episodi di pirateria.

Quasi un pirata su due la fa franca

L’89% dei casi è avvenuto di giorno e 11% di notte e qui va ulteriormente tenuto conto del blocco della mobilità dalle 22 alle 5 del mattino. Per i soli eventi mortali, tuttavia, le percentuali  cambiano e salgono al 26% quelli accaduti in orario notturno.

Resta sconfortante anche il dato relativo ai pirati che benigno poi individuati dalle forze dell’ordine, il 53%: quasi uno su due riesce a farla franca, nonostante le strade italiane siano ormai per lo più sorvegliate da telecamere. Anche se, va precisato, che la percentuale di identificazione dei responsabili, nei casi mortali, sale al 74%, tre su quattro.

Colpisce, poi, il fatto che in 59 casi, ossia il 12% del totale, a fuggire dopo aver provocato un grave incidente siano state delle donne, una percentuale di poco inferiore a quella dei pirati di nazionalità straniera, il 13,6% del totale.

Pedoni e ciclisti i più colpiti

Le più frequenti vittime dei pirati sono gli utenti deboli della strada: nel 2020 i ciclisti deceduti sono stati 12 e 159 i feriti, i pedoni morti addirittura 50 e i feriti 327. Tra le vittime, purtroppo anche tre bambini.

I casi di pirateria – comprovati – ulteriormente aggravati dall’assunzione di alcool e/o droga sono risultati il 16,7%, ma va ben precisato che si tratta dei soli casi nei quali il pirata sia stato rintracciato a breve distanza di tempo dall’incidente, rendendo così possibile e affidabile i test tossicologici.

Infine, quanto alla distribuzione territoriale, il maggior numero di fughe con omissione di soccorso  è stato registrato anche nel 2020 in Lombardia, con 149 episodi con morti o lesioni gravi: seguono la Campania con 108, l’Emilia Romagna con 89, il Lazio 77, la Sicilia 73, la Puglia 63 e la Toscana 48.

Scritto da:

Dott. Nicola De Rossi

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Categoria:

Blog Incidenti da Circolazione Stradale

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