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Il 67enne novarese, ricoverato dopo un incidente stradale, non è più uscito vivo, la moglie ha presentato un esposto: il Pm ha disposto l’autopsia, effettuata venerdì

Era stato ricoverato per i postumi di un incidente, seri ma non tali da essere in pericolo di vita, e però Fulvio Ferrari, 67 anni, conosciutissimo nel mondo dello sport di Novara, nazionale e campione di pallanuoto, nonché dipendente comunale da poco in pensione, dall’ospedale non è più uscito: è deceduto domenica scorsa, 3 marzo 2024, presso la clinica medica dell’ospedale Maggiore. Un inspiegabile calvario lungo due mesi e mezzo su cui la moglie, che si è rivolta a Studio3A, ha chiesto attraverso un esposto di fare chiarezza, istanza riscontrata dalla Procura cittadina che ha aperto un fascicolo e disposto l’autopsia.

Il 22 dicembre 2023 Ferrari aveva avuto un sinistro stradale con la sua moto, aveva riportato la frattura di una vertebra e di alcune costole ed era stato ricoverato all’ospedale maggiore di Novara, prima al pronto soccorso e poi nel reparto di Terapia Intensiva di Neurochirurgia, dov’è rimasto fino a meta gennaio 2024 e dove purtroppo ha contratto diverse infezioni nosocomiali, una delle quali alle vie urinarie. Successivamente il paziente è stato trasferito, rimanendovi in degenza per circa tre settimane, all’Unità Spinale sempre dell’ospedale Maggiore dove ha accusato un autentico crollo clinico, non riusciva più a deglutire e a parlare ed è stato anche sottoposto a trasfusioni di sangue.

Di qui Ferrari è stato nuovamente trasferito presso la casa di riposo “I Tigli” ma nella struttura le sue condizioni sono peggiorate ulteriormente, al punto che dopo soli cinque giorni lo hanno riportato al pronto soccorso del Maggiore e di qui in Clinica Medica. Negli ultimi giorni sembrava che il sessantasettenne si stesse riprendendo, il 28 febbraio i medici, nel corso di uno dei tanti colloqui avuti con la moglie, le avevano riferito che il marito poteva essere tranquillamente dimesso per essere collocato in un centro riabilitativo. La sera di sabato 2 marzo la signora (la coppia non aveva figli) lo ha salutato prima di rincasare dall’ospedale: aveva mangiato regolarmente e pareva stesse bene. Ma domenica mattina, alle 8, è arrivata come un fulmine a ciel sereno la telefonata dal nosocomio con la terribile notizia del decesso del marito.

Non riuscendo a capacitarsi dell’improvviso, tragico epilogo, la donna, attraverso l’Area Manager per il Piemonte, dott. Giancarlo Bertolone, si è affidata a Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nella tutela dei diritti dei cittadini, e martedì 4 marzo ha presentato un esposto presso il comando dei carabinieri di Novara chiedendo all’autorità giudiziaria di disporre gli opportuni accertamenti per chiarire le esatte cause del decesso. Una richiesta ritenuta meritevole di accoglimento e approfondimento da parte della Procura di Novara che, per il tramite del Pubblico Ministero dott. Giovanni Castellani, ha aperto un procedimento penale, al momento senza indagati, e ha disposto l’esame autoptico sulla salma che è stato eseguito nella giornata di venerdì 8 marzo dal medico legale dott.ssa Chen Yao, del Dipartimento di Medicina Legale dell’ospedale di Pavia, il consulente tecnico d’ufficio incaricata dal Sostituto Procuratore: alle operazioni peritali partecipa anche il medico legale dott. Enrico Cosio, quale consulente tecnico per la parte offesa messo a disposizione da Studio3A. I risultati della perizia autoptica saranno determinanti per dare le prime risposte alla moglie, che ora attende per lunedì il nulla osta alla sepoltura da parte dell’autorità giudiziaria per poter fissare la data dei funerali del consorte, che saranno partecipatissimi.

Nato e pressoché sempre vissuto a Novara, Fulvio Ferrari è stato un grande sportivo: pallanuotista, da giovane era arrivato anche a giocare in Nazionale, nel Settebello, e poi ha praticato, tra varie discipline, anche il rugby e il football americano. Per anni ha lavorato come istruttore alla Novara Nuoto e poi, inizialmente con la stessa mansione e quella di bagnino, è stato assunto dal Comune di Novara, lavorandovi per diversi anni fino alla pensione, a fine agosto dello scorso anno. Una tappa che attendeva da tempo, per potersi godere il tempo libero e dedicarsi appieno alle sue tante passioni, ma purtroppo non ha fatto a tempo.

Caso seguito da:

Dott. Giancarlo Bertolone

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Categoria:

Malasanità

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