«L’accertamento delle responsabilità di questa tragedia immane non è un problema soltanto vostro. È un problema dell’intero Paese”. Ad assicurarlo il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che lunedì 22 gennaio 2018, assieme al Presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, ha incontrato al Quirinale i familiari delle 29 vittime di Rigopiano e gli 11 sopravvissuti, ad un anno dalla catastrofe, consumatasi il 18 gennaio 2017. C’erano anche Giampaolo Matrone (in foto) che, oltre ad essere uno dei superstiti del resort travolto dalla valanga, ha perduto anche la moglie, Valentina Cicioni, con i genitori della donna: la famiglia è assistita da Studio 3A.
Nel toccante confronto il Capo dello Stato ha promesso il massimo impegno da parte delle istituzioni. Prima di stringere le mani, di guardare negli occhi e di fermarsi a parlare con ciascuno dei coniugi, delle madri, i padri, i figli, i fratelli e le sorelle delle 29 vittime, arrivati a chiedere risposte concrete e non cordoglio e pacche sulle spalle, Mattarella, come anche Gentiloni, hanno posto l’accento sull’accertamento della verità.
“Lo dobbiamo non solo a voi ma alla credibilità stessa delle nostre istituzioni – ha affermato il premier – Su Rigopiano restano interrogativi e le istituzioni a tutti i livelli hanno il dovere di rispondere. Sarà la magistratura a fare chiarezza sulle modalità dei soccorsi e sulla scelta di localizzare quell’albergo in quello specifico territorio. Tocca però al Governo e al prossimo Parlamento intensificare l’impegno per la prevenzione e verificare le modalità di funzionamento delle regole che riguardano queste tragedie e in particolare le vittime sul lavoro. Oggi, per noi qui al Quirinale, la casa di tutti gli italiani, esprimiamo l’obbligo di non dimenticare. Lo Stato non può più trovarsi impreparato”.
“L’accertamento delle responsabilità e della sanzione delle responsabilità è rimesso, nella sua indipendenza, alla magistratura – ha aggiunto Mattarella –, ma non è un problema soltanto vostro. È un problema dell’intero Paese, per motivi di giustizia e per evitare che possano ripetersi tragedie come questa”.
Poi è iniziato il momento più intimo e atteso dell’incontro, durante il quale ognuno dei familiari ha potuto finalmente guardare negli occhi le due alte cariche dello Stato spiegando, seppur in breve, tutto quello che, oltre alla tragedia subita, devono affrontare quotidianamente facendo i conti anche con una burocrazia che non conosce dolore.
Tra le varie richieste, poi formalizzate nella lettera letta pubblicamente a nome del Comitato Familiari Vittime di Rigopiano, una ha riguardato la possibilità di avvalersi di quanto già previsto dalla cosiddetta “Legge Viareggio” per i familiari delle vittime di quella tragedia, e che darebbe la possibilità di usufruire di risorse economiche necessarie per finanziare esperti di parte nella battaglia giudiziaria; un’altra l’inserimento anche degli orfani di Rigopiano nel disegno di legge 2528, presentato il 15 settembre 2016, appena dopo Amatrice, che tutela gli orfani dei terremoti e delle calamità, e che divenga subito decreto legge urgente. Tanti sono infatti i problemi con cui si trovano a fare i conti i figli rimasti improvvisamente privi di mamma o papà, come il mutuo o le tasse, ma anche il sostegno negli studi e una via preferenziale nella ricerca del lavoro: tra loro anche la figlioletta di Giampaolo Matrone e Valentina Cicioni.
Scritto da:
Dott. Nicola De Rossi
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Categoria:
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