Nel 2015 sono aumentati i decessi sul lavoro. Rispetto al 2014, le morti bianche sono cresciute del 16 per cento, toccando quota 1.172 contro 1.009, anche se le denunce di infortunio sono diminuite del 3,9 per cento, toccando 632.685 contro 658.514. I dati sono stati resi noti dall’Inail alla vigilia del Primo maggio, Festa del lavoro.
Si tratta di un elemento su cui riflettere, in controtendenza rispetto al trend positivo del quinquennio 2010-2014, dove si era registrato un calo del 24,21 per cento.
Nel primo trimestre 2016, invece, si è tornati al segno negativo per gli infortuni mortali, con un meno 14,6 per cento, anche se Veneto, Toscana e Campania hanno registrato valori in controtendenza: le denunce d’infortunio, decessi, compresi, sono arrivate a quota 152.573, ridotte dello 0,8 per cento rispetto allo stesso periodo del 2015.
Sono numeri, come osserva l’Inail, che si riferiscono a denunce oggetto di procedimenti istruttori ancora in corso e, dunque, ancora provvisori.
I settori più a rischio sono la Riparazione, manutenzione e l’installazione di macchine e apparecchiature (più 22,3 per cento), Fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata (più 14,7 per cento), Attività dei servizi d’informazione e comunicazione (più 12,9 per cento) Fabbricazione di autoveicoli, rimorchi e semirimorchi (più 11,5 per cento).
Sempre nel primo trimestre dell’anno in corso, le denunce di malattia professionale sono crescite del 4,6 per cento.
Scritto da:
Dott. Nicola De Rossi
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Categoria:
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