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A metà anno la situazione è sempre più allarmante. Lo scorso 29 luglio 2022 l’Inail ha diffuso i periodici dati relativi al fenomeno infortunistico e si tratta di un documento doppiamente rilevante in quanto riguarda nella sua interezza il primo semestre del 2022.

Ebbene, le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’Istituto entro il mese di giugno sono state 382.288, in aumento del 43,3% rispetto alle 266.804 dei primi sei mesi del 2021 (+56,1% rispetto alle 244.896 del periodo gennaio-giugno 2020 e +18,1% rispetto alle 323.831 del periodo gennaio-giugno 2019): numeri che purtroppo non hanno bisogno di tanti commenti.

Nei primi sei mesi del 2022 denunciati 382.288 infortuni sul lavoro

I dati rilevati al 30 giugno di ciascun anno evidenziano a livello nazionale per il primo semestre del 2022 un incremento rispetto al pari periodo del 2021 sia dei casi avvenuti in occasione di lavoro, passati dai 234.739 del 2021 ai 340.784 del 2022 (+45,2%), sia di quelli in itinere, occorsi cioè nel tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il posto di lavoro, che hanno fatto registrare un aumento del 29,4%, da 32.065 a 41.504.

Nello scorso mese di giugno il numero degli infortuni sul lavoro denunciati ha segnato un +40,5% nella gestione Industria e servizi (dai 223.162 casi del 2021 ai 313.474 del 2022), un -2,6% in Agricoltura (da 12.950 a 12.612), unica eccezione, e un +83,1% nel Conto Stato (da 30.692 a 56.202). Si osservano incrementi generalizzati degli infortuni in occasione di lavoro in pressoché tutti i settori produttivi, in particolare nei Trasporti e magazzinaggio (+136,4%), nella Sanità e assistenza sociale (+133,1%) e nelle Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione (+95,7%).

L’analisi territoriale evidenzia un incremento delle denunce di infortunio in tutte le aree del Paese: più consistente nel Sud (+60,4%), seguito da Isole (+57,7%), Nord-Ovest (+50,8%), Centro (+45,0%) e Nord-Est (+26,1%). Tra le regioni con i maggiori aumenti percentuali si segnalano in particolare la Campania (+105,5%), la Liguria (+70,1%) e il Lazio (+66,4%).

L’aumento che emerge dal confronto di periodo tra il 2022 e il 2021 è legato sia alla componente femminile, che registra un incremento del 66,8% (da 98.952 a 165.055 denunce), sia a quella maschile, in aumento del 29,4% (da 167.852 a 217.233). L’incremento ha interessato sia i lavoratori italiani (+46,1%), sia quelli extracomunitari (+31,6%) e comunitari (+24,5%). Dall’analisi per classi di età emergono aumenti generalizzati in tutte le fasce. Quasi la metà dei casi confluisce nella classe 40-59 anni.

 

I casi mortali diminuiscono ma restano sempre troppi, in media cinque vittime ogni due giorni

L’unica nota un po’ meno dolente riguarda le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate all’Istituto entro lo scorso mese di giugno, che sono state 463, comunque sempre tante e troppe, ma 75 in meno rispetto alle 538 registrate nei primi sei mesi del 2021 (-13,9%), sintesi del decremento delle denunce osservato nel quadrimestre gennaio-aprile (-23,3%) e dell’incremento nel bimestre maggio-giugno (+15,4%), nel confronto tra i due anni. Il calo è di 107 casi rispetto al periodo gennaio-giugno 2020 (570 decessi) e di 19 rispetto al periodo gennaio-giugno 2019 (482 decessi).

A livello nazionale i dati rilevati al 30 giugno di ciascun anno evidenziano, pur nella provvisorietà dei numeri, un incremento per i primi sei mesi del 2022, rispetto allo stesso periodo del 2021, solo dei casi in itinere, passati da 94 a 121, mentre quelli avvenuti in occasione di lavoro sono scesi da 444 a 342. La flessione ha riguardato sia l’Industria e servizi (da 447 a 388 denunce), sia l’Agricoltura (da 58 a 57) e il Conto Stato (da 33 a 18).

Dall’analisi territoriale emerge un incremento di cinque casi mortali nelle Isole (da 33 a 38) e un decremento di 62 casi al Sud (da 157 a 95), di nove nel Nord-Est (da 118 a 109), di otto nel Nord-Ovest (da 128 a 120) e di uno al Centro (da 102 a 101). Tra le regioni con i maggiori aumenti si segnalano la Toscana (+8 casi mortali), il Veneto (+7), le Marche e la Calabria (+5 ciascuna). I maggiori decrementi, invece, sono in Campania (-24), Abruzzo e Puglia (-16 ciascuna) ed Emilia Romagna (-12).

Il calo rilevato tra i primi sei mesi del 2021 e del 2022 è legato solo alla componente maschile, i cui casi mortali denunciati sono passati da 487 a 408, mentre quella femminile sale da 51 a 55 casi. In diminuzione le denunce dei lavoratori italiani (da 463 a 378 decessi), in aumento invece quelle dei comunitari (da 17 a 25) e degli extracomunitari (da 58 a 60). Dall’analisi per classi di età, da segnalare gli aumenti dei casi mortali tra i 25-44enni (da 109 a 136 casi) e i decrementi tra gli over 44 anni (da 407 a 305).

Al 30 giugno di quest’anno risultano otto incidenti plurimi avvenuti nei primi sei mesi, per un totale di 18 decessi, tutti stradali. Nel primo semestre 2021 gli incidenti plurimi erano stati nove, per un totale di 23 decessi, 15 dei quali stradali.


Incremento anche per le denunce di malattia professionale

Infine, le denunce di malattia professionale protocollate dall’Inail nei primi sei mesi del 2022 sono state 31.085, in aumento di 2.230 casi (+7,7%) rispetto allo stesso periodo del 2021 (10.748 casi in più, per un incremento percentuale del 52,8%, rispetto al pari periodo del 2020, e 1.490 casi in meno, con una riduzione del 4,6%, rispetto al periodo gennaio-giugno 2019).

I dati rilevati al 30 giugno di ciascun anno mostrano un aumento per il primo semestre di quest’anno rispetto allo stesso periodo del 2021 nelle gestioni Industria e servizi (+7,6%, da 23.704 a 25.507 casi), Agricoltura (+8,6%, da 4.887 a 5.308) e Conto Stato (+2,3%, da 264 a 270). L’analisi territoriale evidenzia un incremento delle denunce nel Nord-Ovest (+16,2%), nelle Isole (+11,9%), nel Sud (+10,0%), nel Centro (+5,9%) e nel Nord-Est (+2,9%).

In ottica di genere, si rilevano 2.016 denunce di malattia professionale in più per i lavoratori, da 21.038 a 23.054 (+9,6%), e 214 in più per le lavoratrici, da 7.817 a 8.031 (+2,7%). Nel complesso, l’aumento ha interessato sia le denunce dei lavoratori italiani, passate da 26.734 a 28.725 (+7,4%), sia quelle degli extracomunitari, da 1.460 a 1.579 (+8,2%), e dei comunitari, da 661 a 781 (+18,2%).

Le patologie del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo, quelle del sistema nervoso e dell’orecchio continuano a rappresentare, anche nei primi sei mesi del 2022, le prime tre malattie professionali denunciate, seguite dai tumori e dalle malattie del sistema respiratorio.

Scritto da:

Dott. Nicola De Rossi

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Categoria:

Infortuni sul Lavoro

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