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L’odissea di un quarantasettenne di Marano di Mira per essere risarcito dei danni patiti: l’assicurazione dell’Ente locale non intende riconoscergli neanche un euro 

Scivola e “vola” sui “sampietrini” sconnessi (e indegni) del parco giochi, poteva benissimo capitare a un bambino, rovina per terra e il ginocchio fa “crack”, ma per l’assicurazione del Comune, Generali, è solo colpa sua.

Da più di due anni un “papà” di Marano di Mira, in provincia di Venezia, sta portando avanti con Studio3A una battaglia, sin qui contro i mulini a vento, per essere risarcito dei pesanti danni fisici, morali e anche patrimoniali subiti a seguito di una caduta occorsagli l’8 ottobre 2020, alle 18, al parco giochi di piazza Francesco Marco Vedoà, di fronte alle scuole del paese dove risiede. Il malcapitato, oggi 47 anni, era con la moglie e il figlioletto in compagnia di altri genitori e bambini e si trovava seduto sul più alto dei gradini circolari realizzati a mo’ di auditorio che separano l’area verde attrezzata con scivoli e altalene dal piazzale, intento, appunto, a sorvegliare il suo bimbo.

Avendolo visto correre all’improvviso verso il piazzale, si è subito alzato per seguirlo ma ha messo accidentalmente il piede su uno dei cubetti di porfido letteralmente disastrati e non più ancorati al suolo della scalinata. Il “blocchetto” si è praticamente capovolto e in questo modo il genitore ha perso l’appoggio e l’equilibrio, cadendo, anzi volando, in avanti e battendo in pieno il ginocchio destro a terra. Nonostante i dolori fortissimi, a fatica il quarantasettenne, aiutato dalla moglie e dagli astanti, è riuscito a rialzarsi e, zoppicando, a ritornare a casa, ma l’indomani, non riuscendo a restare in piedi ed essendosi gonfiato vistosamente il ginocchio, si è dovuto per forza recare al pronto soccorso dell’ospedale di Mirano. E qui, purtroppo, è arrivata subito, attraverso le radiografie, l’amara diagnosi: frattura della rotula. Con tutte le relative conseguenze: mesi di immobilità e di costose e lunghe terapie per recuperare la funzionalità dell’arto, che comunque non ritornerà più come prima, essendogli residuata un’invalidità permanente non trascurabile, e svariati lavori già acquisiti perduti, trattandosi per di più di un artigiano edile libero professionista. Una botta tremenda.

Per essere quindi risarcito, il danneggiato, attraverso il responsabile della sede di Dolo, Riccardo Vizzi, si è rivolto a Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini, che ha subito chiesto i danni al Comune di Mira, proprietario e custode di quel parco pubblico, allegando tutta la documentazione, tra cui  le cartelle cliniche, le testimonianze di svariati altri genitori che hanno assistito al fatto e le foto del luogo, prima e dopo, quando l’Amministrazione comunale, al solito fuori tempo massimo, ha fatto apporre delle transenne per delimitare i punti più dissestati, operazione tanto più gravemente tardiva in un parco giochi per bambini. E oggi la situazione non è per nulla migliorata, la gradinata si trova ancora in uno stato pietoso, con la pavimentazione dissestata in più punti, stesso dicasi per il marciapiede che conduce alle scuole.

Ma è stato tutto inutile. Dopo essere stata incalzata e inseguita per mesi per ottenere un riscontro che non arrivava mai, la compagni assicurativa dell’Ente, Generali, ha risposto picche, asserendo che il dissesto della scalinata era visibile, che il papà doveva stare più attento e che quindi è solo colpa sua, ed escludendo qualsiasi transazione: nessun riferimento alla lapalissiana omissione di manutenzione e custodia da parte del proprio assicurato, cioè il Comune di Mira. Risultato: si dovrà anche andare in causa.

Caso seguito da:

Dott. Riccardo Vizzi

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Categoria:

Responsabilità della Pubblica Amministrazione

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