La Procura di Venezia vuole vederci chiaro sul tragico incidente costato la vita in via Asseggiano, a soli 16 anni, a Gregorio Bertoli

Il Pm inquirente, che procede per omicidio e lesioni stradali gravi nei confronti dell’automobilista coinvolto nello scontro, ha disposto una perizia cinematica

La Procura di Venezia intende fare piena luce sul tragico indicente stradale costato la vita, ad appena 16 anni, a Gregorio Bertoli (in foto) e successo la sera di mercoledì 29 gennaio 2025 lungo via Asseggiano, nell’omonima frazione del comune di Venezia.

Il Pubblico Ministero titolare del relativo procedimento penale, il dott. Andrea Petroni, ha da prassi subito iscritto nel registro degli indagati l’automobilista, D. M., 61 anni, di Scorzè, coinvolto nel sinistro con lo scooter del ragazzo di Spinea, con l’ipotesi di reato di omicidio stradale e di lesioni personali stradali gravissime, essendo rimasta gravemente ferita nello schianto anche l’amica e coetanea trasportata da Gregorio nel suo ciclomotore: si salverà ma ha riportato traumi pesanti.

Il Sostituto Procuratore, inoltre, dopo aver convalidato il sequestro dei mezzi a cui avevano proceduto nell’immediatezza gli agenti del reparto Motorizzato della polizia locale di Venezia, che ha effettuato i rilievi, nella giornata di ieri, lunedì 3 febbraio, ha disposto una consulenza tecnica cinematica per ricostruire nel dettaglio la dinamica, le cause e tutte le responsabilità dell’incidente: l’incarico sarà conferito martedì 11 febbraio, alle ore 9.30, in Procura a Venezia, all’ingegnere forense Mario Piacenti.

Alle operazioni peritali parteciperà quale consulente tecnico per la parte offesa anche l’ing. Mattia Gremes messo a disposizione da Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini a cui si sono affidati, attraverso il general manager dott. Riccardo Vizzi, i genitori e la sorella maggiore di Gregorio Bertoli per fare appunto chiarezza sul terribile sinistro e ottenere giustizia, con la collaborazione dell’avv. Andrea Piccoli del foro di Treviso. Familiari che hanno accolto con estremo favore lo scrupolo e l’attenzione per il loro caso dimostrati dall’autorità giudiziaria inquirente, nella quale ripongono totale fiducia.