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L’incarico sarà conferito mercoledì, ordinato anche il sequestro dei mezzi coinvolti. Domani intanto, alle 14.30, in chiesa a Sutrio, i funerali dell’operaio appena 50enne

La Procura di Udine intende fare piena luce sull’ennesimo, tragico infortunio sul lavoro costato la vita, sabato 3 maggio 2025, verso le 22.30, a soli cinquant’anni, a Paolo Straulino (in foto) nello stabilimento di Ovaro (Ud) della grossa cartiera Reno De Medici: il funerale dell’operaio, peraltro, sarà celerato domani, martedì 13 maggio, alle 14.30, nella chiesa di San Ulderico di Sutrio (Ud), il paese dove risiedeva con il fratello gemello e dove il sindaco ha proclamato il lutto cittadino, così come si fermerà la produzione della fabbrica per dare modo a tutti i suoi dipendenti di partecipare alle esequie.

Il Pubblico Ministero titolare del relativo procedimento penale, la dott.ssa Claudia Danelon, dopo l’esame autoptico sulla salma effettuato venerdì 9 maggio, per stabilire le cause del decesso, e che ha confermato come la vittima sia deceduta in seguito a un terribile trauma cranico da schiacciamento prodotto dalla balla di carta da macero del peso di 12 quintali che stava movimentando un collega con una benna e che gli è piombata addosso, ha disposto un ulteriore accertamento tecnico non ripetibile finalizzato all’esatta ricostruzione della dinamica e delle cause dell’incidente. Dopo l’autopsia si è inoltre proceduto anche al sequestro dei mezzi, sia la benna sia il muletto con cui anche Straulino stava spostando alcuni rotoli di carta di piccole dimensioni (ma al momento dell’incidente sarebbe sceso a terra per recuperarne uno che era caduto), nella speranza che eventuali tracce ematiche (sulla benna) si siano conservate, dato che l’azienda ha continuato a utilizzare i macchinari anche nei giorni successivi.

L’incarico sarà conferito mercoledì 14 maggio 2025, alle ore 10, negli uffici della Procura di Udine all’ingegner Franco Curtarello, che avrà 45 giorni di tempo per depositare le sue conclusioni. Il consulente tecnico della Procura, esaminati gli atti, tutta la documentazione, i macchinari e il luogo, dovrà ricostruire la dinamica del sinistro specificando se sia riconducibile a violazioni della normativa antinfortunistica e, se sì, individuando i soggetti a cui esse siano imputabili. Più in particolare, il Ct dovrà descrivere le attività svolte da Straulino e dal collega Giulio Migotti, 54 anni, di Forni Avoltri (Ud), precisando se siano state eseguite secondo le modalità operative e le procedure da adottare in relazione alle specifiche lavorazioni svolte, se il modello organizzativo della società contemplasse tali attività e con quali modalità, se vi sia stata un’idonea valutazione di tutti i rischi in materia antinfortunistica e di formazione professionale, e ancora dovrà accertare le misure di prevenzione e protezione, anche di tipo organizzativo e formativo, adottate dall’azienda con riferimento alle mansioni lavorative degli operai coinvolti e come siano state attuate in concreto.

Com’è noto, il Sostituto Procuratore, oltre al collega di lavoro Migotti, ha iscritto nel registro degli indagati per il reato di omicidio colposo altre tre persone, figure apicali dell’azienda, Gianluca Scaglioni, 55 anni, di Milano, in qualità di Consigliere delegato della R.D.M. Ovaro Spa e datore di lavoro del cinquantenne; Rosario De Marchi, 57 anni, di Ovaro, quale procuratore della società e direttore dello stabilimento nonché titolare di poteri decisionali e di spesa in materia di salute e sicurezza sul lavoro; Luca Rupil, 51 anni, di Ovaro, come preposto alla sicurezza e capoturno presente al momento del fatto. E’ stata inoltre indagata la società, nella persona del legale rappresentante Simone Montanari, cui il magistrato inquirente contesta l’illecito amministrativo previsto dall’articolo 25 del Testo unico sulla Sicurezza nei luoghi di lavoro, per “omicidio colposo o lesioni gravi o gravissime commesse in violazione delle norme sulla salute e sicurezza sul lavoro”. La fabbrica di Ovaro non è purtroppo nuova a gravi infortuni, nel 2018 vi perse la vita un altro lavoratore di 35 anni, Patrik Cattarinussi, per la cui morte nel 2023 è stato condannato in primo grado a sei mesi l’allora direttore dello stabilimento.

Alle operazioni peritali parteciperà, quale consulente per la parte offesa, anche l’ingegner Mario Piacenti messo a disposizione da Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini, a cui si sono affidati, per fare appunto chiarezza sul tragici fatti e tutte le responsabilità e ottenere giustizia, i familiari di Straulino, attraverso l’Area Manager per il Friuli Venezia Giulia e responsabile della sede di Udine, Armando Zamparo e con la collaborazione dell’avv. Elisabetta Zuliani, del foro di Udine: Studio3A ha fornito un consulente di parte anche per l’autopsia nel medico legale dott.ssa Elisa Polonia, che pure ha preso parte all’esame.

I congiunti di Straulino che, oltre al gemello, ha lasciato un altro fratello e una sorella, così come Studio3A, hanno accolto con estremo favore l’attenzione dell’autorità giudiziaria per il loro caso e la volontà di andare fino in fondo per chiarire bene cosa sia successo quella maledetta sera nello stabilimento e di chi siano le colpe.

Caso seguito da:

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Armando Zamparo

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Infortuni sul Lavoro

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