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Dopo l’autopsia, il Pm lunedì affiderà un incarico per verificare se il trattore agricolo e l’attrezzatura posteriore contro cui il bracciante ha battuto la testa fossero a norma 

La Procura di Cuneo intende fare piena luce sull’ennesima morte bianca, quella del bracciante agricolo di origini maliane Moussa Dembele, di appena trent’anni, residente a Rifreddo, deceduto nella mattinata di domenica 10 luglio 2022 a causa di un tragico infortunio sul lavoro occorsogli nell’azienda agricola e zootecnica dell’imprenditore Federico Tesio, in via Racconeria a Revello, per la quale lavorava da circa sei mesi. 

Il Pubblico Ministero titolare del fascicolo, il dott. Mario Pesucci, anche come atto dovuto per consentire loro di nominare eventuali consulenti tecnici di parte per partecipare agli accertamenti tecnici non ripetibili, ha iscritto nel registro degli indagati con l’ipotesi di reato di omicidio colposo, con l’aggravante di essere stato commesso in violazione delle norme antinfortunistiche, il 43enne titolare dell’impresa, ma successivamente ha indagato anche L G., 53 anni, legale rappresentante dell’omonima ditta di Busca (Cn) che si occupa di progettazione e costruzione di impianti per stoccaggio di cereali e per la produzione di mangimi zootecnici, che ha fornito il macchinario fatale al lavoratore, posto sotto sequestro e al centro delle indagini: si tratta di un trattore agricolo Ford completo di attrezzatura agricola posteriore, desilatore e miscelatore. 

Dopo aver disposto e affidato al medico legale, dott.ssa Clara Bioletti, l’esame autoptico, già effettuato, sulla salma della vittima, ricomposta nella camera mortuaria dell’ospedale di Saluzzo in attesa di essere rimpatriata, per stabilire con certezza le cause della morte e la natura delle lesività, il magistrato ha ordinato anche un ulteriore accertamento non ripetibile, per verificare la rispondenza alla normativa in materia, l’integrità, l’assenza di modifiche e il funzionamento del macchinario che, per cause che dovranno essere appunto stabilite dalla perizia, avrebbe “risucchiato” il giovane bracciante maliano mentre era intento a distribuire il mangime ai bovini lungo la rastrelliera, che vi avrebbe picchiato contro violentemente il capo: un trauma cranico alla base della testa risultatogli letale. 

L’incarico sarà conferito lunedì 18 luglio, alle 9.30, negli uffici della Procura di Cuneo al consulente tecnico d’ufficio dott. Paolo Occelli. I familiari del lavoratore, per fare piena luce sui fatti e ottenere giustizia, attraverso l’Area manager Piemonte e responsabile della sede di Torino, dott. Giancarlo Bertolone, si sono affidati a Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini. 

Dembele, che aveva raggiunto l’Italia nel 2013 per trovare lavoro e dare un futuro ai suoi cari in Mali, a cui spediva buona parte di ciò che guadagnava, lascia nel dolore immenso e senza più un sostegno economico nel Paese africano la moglie, due figlie piccole i genitori e due fratelli, oltre ad un altro fratello che risiede a Giambasca. 

Caso seguito da:

Dott. Giancarlo Bertolone

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Categoria:

Infortuni sul Lavoro

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