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E’ successo all’ospedale di Dolo, vittima una 78enne del posto. Il Pm di Venezia, riscontrando l’esposto dei familiari, ha disposto l’autopsia, che si svolgerà oggi

La ricoverano per un’infezione alle vie urinarie e dopo due settimane la dimettono, ma a distanza di soli sei giorni muore nello stesso ospedale per una setticemia conseguente alla medesima patologia. Riscontrando l’esposto dei familiari, che si sono affidati a Studio3A, la Procura di Venezia, attraverso il Pubblico Ministero dott. Giovanni Gasparini, ha aperto un procedimento penale con l’ipotesi di reato di omicidio colposo in ambito sanitario, al momento contro ignoti, per il decesso di Loredana Carabellese, 78 anni, di Dolo, avvenuto nel nosocomio della stessa città rivierasca il primo agosto 2023.

L’anziana, come riportato nella denuncia querela, il 10 luglio era stata condotta in ambulanza al pronto soccorso dell’ospedale di Dolo in seguito a forti algie addominali e dolori nell’urinare, e gli esami ematochimici e colturali a cui era stata sottoposta erano risultati positivi ad alcuni batteri. La paziente era stata quindi ricoverata in Geriatria per le cure del caso e per proseguire e approfondire gli accertamenti, che avevano rivelato anche altre problematiche e, in particolare, un significativo scompenso tiroideo, trattato con un farmaco a base di ormoni e con un dosaggio massiccio.   

Il 26 luglio i medici del reparto, ritenendo che le condizioni dell’anziana fossero migliorate, hanno quindi deciso di rimandarla a casa, ma la donna, complice anche i tanti giorni di degenza in cui evidentemente è stata tenuta quasi esclusivamente allettata, non riusciva più a camminare né a reggersi in piedi, era disorientata, continuava a manifestare difficoltà e urgenza minzionale, unita anche all’incapacità di controllare l’impulso delle feci, e alla fine non era neppure più in grado di deglutire il cibo. Nella tarda mattinata del primo agosto, quindi, i figli hanno deciso di chiamare il 118 e la settantottenne è stata nuovamente trasportata al pronto soccorso di Dolo, ma questa volta in condizioni critiche, al punto che, purtroppo, nel pomeriggio di quello stesso giorno è deceduta per verosimile “shock settico”, a quanto i medici hanno riferito ai congiunti.

Ai quali sono quindi insorti sempre maggiori dubbi e perplessità circa l’accertamento delle effettive condizioni cliniche, evidentemente non indagate a fondo, l’adeguatezza delle cure prestate per contrastare l’infezione batterica e la complessiva gestione del caso della loro cara da parte dei sanitari che l’avevano seguita in occasione del precedente ricovero, fino a pochi giorni prima, nello stesso presidio ospedaliero. Di qui la loro decisione, per fare piena lue sui fatti, di rivolgersi, attraverso l’Area manager Veneto e responsabile della sede di Dolo, Riccardo Vizzi, a Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini. E’ stata così predisposta una denuncia querela che i familiari hanno depositato presso la tenenza dei Carabinieri di Dolo il 4 agosto chiedendo all’autorità giudiziaria di avviare tutti gli opportuni accertamenti, in primis l’esame autoptico, per stabilire le esatte cause del decesso ed eventuali responsabilità da parte dei sanitari.

Richiesta prontamente accolta dal Sostituto Procuratore di Venezia dott. Gasparini, che ha aperto un fascicolo contro ignoti, posto sotto sequestro e acquisito tutte le cartelle cliniche e disposto l’autopsia sulla salma. L’incarico è stato conferito lunedì 7 agosto, in Procura a Venezia, al consulente tecnico medico legale dott.ssa Alessia Viero, che dovrà appunto accertare le cause del decesso di Loredana Carabellese, la correttezza diagnostica e terapeutica delle cure a cui è stata sottoposta durante il ricovero all’ospedale di Dolo dal 10 al 26 luglio, e anche di quelle prestategli il primo agosto, il rispetto delle linee guida e delle buone pratiche del settore, e se siano ravvisabili profili di colpa, e a carico di chi, nella causazione della morte.

La dott.ssa Viero procederà all’accertamento tecnico non ripetibile nel pomeriggio di oggi, mercoledì 9 agosto, presso l’obitorio dell’ospedale di Dolo. Alle operazioni peritali parteciperà anche il medico legale dott. Arcangelo Di Nino, quale consulente tecnico per la parte offesa messo a disposizione da Studio3A. Per avere le prime risposte, data la complessità del caso che comporterà, con ogni probabilità, anche l’ulteriore nomina di uno specialista infettivologo, bisognerà però attendere gli esiti degli esami di laboratorio sui campioni prelevati. Una volta ultimata l’autopsia, l’autorità giudiziaria darà il nulla osta alla sepoltura e i congiunti potranno fissare la data dei funerali: la signora Carabellese ha lasciato in un grande dolore il marito Adriano, i figli Massimiliano e Alfredo e due nipoti.

Caso seguito da:

Dott. Riccardo Vizzi

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Categoria:

Malasanità

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