Quando una persona perde la vita a causa di un incidente stradale mortale, i familiari non solo subiscono un dolore incalcolabile, ma hanno anche diritto a un risarcimento per i danni subiti. In particolare, oltre al danno proprio che spetta ai congiunti per la perdita affettiva e relazionale, è fondamentale conoscere anche il risarcimento dei danni iure hereditatis, ossia quei danni che spettavano direttamente alla vittima prima del decesso e che vengono trasmessi agli eredi in quanto suoi successori legittimi.
Comprendere la distinzione tra queste due tipologie di risarcimento è fondamentale per ottenere un ristoro economico completo, specialmente quando la compagnia assicurativa tenta di liquidare solo il danno da lutto ai familiari, omettendo la parte iure hereditatis. È un ambito tecnico che richiede assistenza legale specializzata, soprattutto in fase stragiudiziale.
Indice
Cosa significa “iure hereditatis”?
L’espressione latina “iure hereditatis” significa “in forza di eredità“. Si tratta di un principio cardine del diritto civile, secondo cui gli effetti giuridici patrimoniali (compresi i crediti) si trasmettono agli eredi in seguito all’apertura della successione, che avviene con la morte del de cuius.
Nel contesto degli incidenti mortali, questo principio assume un valore risarcitorio importante: se la vittima ha subito un danno prima di morire, tale danno entra nell’asse ereditario.
Ciò implica che anche una sofferenza psicofisica durata pochi minuti può essere oggetto di risarcimento se accertata, e gli eredi potranno esercitare un’azione legale per ottenerlo. Tuttavia, è necessario accettare formalmente l’eredità, anche con atto implicito (come la presentazione della domanda di risarcimento), per legittimarsi come parte attiva nel procedimento.
Quali danni sono risarcibili iure hereditatis?
Il codice civile non elenca espressamente le singole voci di danno risarcibile iure hereditatis, ma è la giurisprudenza a delineare l’ambito applicativo. La giurisprudenza di merito e di legittimità ha elaborato tre principali tipologie di danno trasmissibile:
- Danno biologico terminale
È il danno alla salute, definito anche come “danno tanatologico” nei periodi precedenti. Viene riconosciuto alla vittima che ha sofferto fisicamente a seguito delle lesioni riportate, pur per un breve tempo prima del decesso. È essenziale dimostrare una sopravvivenza consapevole, anche se di pochi minuti, con documentazione clinica, testimonianze e perizie.
La giurisprudenza riconosce tale danno anche in casi di brevissima durata (es. Cass. Civ. 23183/2014), purché vi sia un’effettiva coscienza del dolore e del peggioramento delle condizioni.
- Danno morale terminale
Questo danno rappresenta la sofferenza psichica provata dalla vittima che si rende conto della gravità delle lesioni e della morte imminente. È risarcibile anche in assenza di dolore fisico, se vi è una lucida agonia. Le sentenze lo considerano come un autonomo pregiudizio, diverso dal danno biologico.
Anche in questo caso, la prova della lucidità della vittima è essenziale. La valutazione può essere condotta tramite una consulenza medico-legale, basata sul tipo di trauma, i tempi di soccorso e le condizioni cliniche.
- Danno da perdita della vita (o tanatologico)
Si tratta di una figura dibattuta: il danno tanatologico, cioè la perdita della vita in sé, non è riconosciuto dalla giurisprudenza dominante se la morte è istantanea. Tuttavia, alcuni orientamenti minori ne ammettono la risarcibilità come lesione estrema e irreversibile della persona. Il dibattito resta aperto, ma nella pratica non è facilmente ottenibile un risarcimento per questa voce se non c’è stato un periodo di agonia o consapevolezza.
Quando NON spetta il risarcimento iure hereditatis
Il risarcimento iure hereditatis non è dovuto quando la vittima dell’incidente è deceduta immediatamente o quasi, senza avere il tempo di sviluppare consapevolezza o di subire un danno alla salute in senso civilistico.
La Cassazione, con sentenze come la n. 15350/2015, ha ribadito che la coscienza e la sopravvivenza anche solo per alcuni minuti sono elementi imprescindibili. In assenza di questi, l’azione risarcitoria dovrà essere limitata al danno proprio dei congiunti, che include la sofferenza per la perdita, ma non i diritti patrimoniali del defunto.
Attenzione: non basta che il cuore abbia battuto per qualche minuto, serve che la vittima sia stata cosciente e reattiva. Spesso, le assicurazioni si difendono sostenendo l’istantaneità della morte: una ricostruzione tecnica accurata può fare la differenza.
Cosa devono fare gli eredi per ottenere il risarcimento?
Per avviare un’azione di risarcimento iure hereditatis, gli eredi devono:
- Accettare l’eredità, anche tacitamente (es. avviando una pratica di risarcimento);
- Documentare le sofferenze della vittima, raccogliendo referti medici, referti del 118, cartelle cliniche, eventuali filmati o testimonianze oculari;
- Richiedere una perizia medico-legale indipendente, che attesti il danno subito dal defunto;
- Rivolgersi a un legale esperto, perché le compagnie spesso tentano di escludere questa voce di danno dalle trattative stragiudiziali.
È fondamentale agire entro i termini di prescrizione, che per i danni da fatto illecito sono generalmente 5 anni dall’evento. Tuttavia, se è in corso un procedimento penale, i termini possono essere sospesi.
Giurisprudenza rilevante
Riportiamo alcune sentenze chiave che hanno definito i contorni del risarcimento iure hereditatis:
- Cass. Civ. n. 15350/2015: riconosce il danno biologico terminale trasmissibile agli eredi se la vittima è sopravvissuta anche per breve tempo in stato di coscienza.
- Cass. Civ. n. 23183/2014: anche pochi minuti di lucidità possono giustificare la trasmissione agli eredi del danno morale.
- Cass. Civ. n. 1361/2014: esclude la trasmissibilità di qualsiasi danno in caso di decesso istantaneo, in mancanza di tempo per provare dolore o consapevolezza.
- Cass. Civ. n. 28423/2020: distingue nettamente il danno tanatologico dal danno biologico terminale, sottolineando che la perdita della vita non è risarcibile se non preceduta da sofferenze consapevoli.
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Il risarcimento dei danni iure hereditatis è un diritto importante, spesso trascurato o non correttamente riconosciuto dalle compagnie assicurative. In caso di incidente stradale mortale, è essenziale valutare con precisione le condizioni cliniche della vittima, anche per pochi istanti, e tutelare l’eredità risarcitoria che spetta ai familiari.
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Scritto da:

Emanuele Musollini
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Categoria:
Incidenti da Circolazione StradaleCondividi
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