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La carneficina sul lavoro non si ferma, anzi.

Il 31 marzo 2022 l’Inail ha pubblicato i dati relativi alle denunce di infortunio presentate all’Istituto nel primo bimestre del 2022 e le cifre sono sempre più allarmanti: le denunce infatti sono state 121.994, in aumento del 47,6% rispetto alle 82.634 del primo bimestre del 2021 e del 26,4% rispetto alle 96.549 del periodo gennaio-febbraio 2020, numero, quest’ultimo, ancora più significativo, in quanto nel primo bimestre 2020 gli effetti della pandemia da Covid-19 non si erano ancora fatti sentire.

Quasi 122mila denunce di infortunio nei primi due mesi del 2022, in netto aumento sul 2021

I dati rilevati al 28 febbraio di ciascun anno evidenziano a livello nazionale per il primo bimestre del 2022 un incremento rispetto al pari periodo del 2021 sia dei casi avvenuti in occasione di lavoro, passati dai 74.688 del 2021 ai 111.975 del 2022 (+49,9%), sia di quelli in itinere, occorsi cioè nel tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il posto di lavoro, che hanno fatto registrare un aumento del 26,1%, da 7.946 a 10.019.

A febbraio 2022 il numero degli infortuni sul lavoro denunciati ha segnato un +46,9% nella gestione Industria e servizi (dai 70.565 casi del 2021 ai 103.661 del 2022), un +2,5% in Agricoltura (da 3.351 a 3.435) e un +70,9% nel Conto Stato (da 8.718 a 14.898).

L’analisi territoriale, poi, evidenzia un incremento delle denunce di infortunio in tutte le aree del Paese: più consistente nel Nord-Ovest (+65,4%), seguito da Sud (+55,5%), Isole (+53,3%), Centro (+44,3%) e Nord-Est (+28,6%). Tra le regioni con i maggiori aumenti percentuali si segnalano la Campania, la Liguria e la Valle d’Aosta.

L’aumento che emerge dal confronto di periodo tra il 2022 e il 2021 è legato sia alla componente femminile, che registra un +65,8% (da 34.990 a 58.004 denunce), sia a quella maschile, che presenta un +34,3% (da 47.644 a 63.990).

L’incremento, infine, ha interessato sia i lavoratori italiani (+50,8%), che quelli extracomunitari (+36,0%) e comunitari (+20,1%). Dall’analisi per classi di età emergono incrementi generalizzati in tutte le fasce. Il 39% dei casi confluisce nella classe 45-59 anni.

 

In aumento anche le morti bianche, 114 in due mesi

Purtroppo, sono risultate in aumento anche le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate all’Istituto entro il mese di febbraio 2022, ben 114, 10 in più rispetto alle 104 registrate nel primo bimestre del 2021 e sei in più rispetto alle 108 del periodo gennaio-febbraio 2020.

A livello nazionale i dati rilevati al 28 febbraio di ciascun anno evidenziano per il primo bimestre del 2022 un incremento rispetto al pari periodo del 2021 dei casi in itinere, passati da 19 a 29, mentre quelli avvenuti in occasione di lavoro sono stati 85 in entrambi i periodi. L’aumento ha tuttavia riguardato solo l’Industria e servizi (da 84 a 100 denunce), mentre l’Agricoltura scende da 15 a nove casi, e il Conto Stato registra cinque decessi denunciati in entrambi i periodi.

Dall’analisi territoriale emerge un incremento di 10 casi mortali nelle Isole (da 2 a 12), di otto nel Centro (da 19 a 27), di sei nel Nord-Ovest (da 23 a 29) e un calo di otto casi al Sud (da 31 a 23) e di sei nel Nord-Est (da 29 a 23). Tra le regioni con i maggiori aumenti si segnalano la Lombardia (+10 decessi) e la Sicilia (+7), con i maggiori decrementi il Piemonte e la Campania (-4 casi per entrambe), il Veneto (-3) e la Puglia (-2).

L’incremento rilevato tra i primi bimestri del 2021 e del 2022 è legato sia alla componente maschile, i cui casi mortali denunciati sono passati da 97 a 101, sia a quella femminile (da 7 a 13). In aumento le denunce dei lavoratori italiani (da 89 a 97) ed extracomunitari (da 10 a 13), mentre diminuiscono quelle dei comunitari (da 5 a 4). Dall’analisi per classi di età, da segnalare gli aumenti dei decessi tra i 30-44enni (da 15 a 28 casi) e tra i 55-64enni (da 33 a 38), mentre il dato dei 45-54enni (31 casi) è stabile.

 

E le denunce di malattia professionale

Per completare il tragico quadro, aumentano anche le denunce di malattia professionale protocollate dall’Inail nel primo bimestre 2022, 8.080, in aumento di 279 casi rispetto allo stesso periodo del 2021 (+3,6%).

I dati rilevati al 28 febbraio di ciascun anno mostrano incrementi nelle gestioni Industria e servizi (+2,8%, da 6.497 a 6.681 casi) e Agricoltura (+10,2%, da 1.222 a 1.347) e un calo nel Conto Stato (-36,6%, da 82 a 52). L’analisi territoriale evidenzia un aumento delle denunce nelle Isole (+18,7%), nel Nord-Est (+9,4%) e nel Centro (+1,9%), e un decremento nel Nord-Ovest (-3,0%) e nel Sud (-1,4%).

In ottica di genere si rilevano 295 denunce di malattia professionale in più per i lavoratori, da 5.671 a 5.966 (+5,2%), e 16 in meno per le lavoratrici, da 2.130 a 2.114 (-0,8%). Nel complesso, l’incremento ha interessato le denunce dei lavoratori italiani (passate da 7.217 a 7.477, pari a +3,6%) e dei comunitari, da 170 a 226 (+32,9%), mentre quelle degli extracomunitari risultano in calo (da 414 a 377, -8,9%).

Le patologie del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo, quelle del sistema nervoso e dell’orecchio continuano a rappresentare, anche nel primo bimestre del 2022, le prime tre malattie professionali denunciate, seguite dai tumori e dalle malattie del sistema respiratorio.

Scritto da:

Dott. Nicola De Rossi

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Categoria:

Infortuni sul Lavoro

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