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Il segno “più” continua, drammaticamente. Il 30 giugno l’Inail ha pubblicato i dati sul fenomeno infortunistico aggiornati ai primi cinque mesi del 2022 e le cifre sono sempre più allarmanti. Le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’Istituto tra gennaio e maggio di quest’anno sono state 323.806, in aumento del 47,7% rispetto alle 219.262 dei primi cinque mesi del 2021 (+56,1% rispetto alle 207.472 del periodo gennaio-maggio 2020 e +20,2% rispetto alle 269.431 del periodo gennaio-maggio 2019): numeri che hanno bisogno di ben pochi commenti.


Da gennaio a maggio 2022, 323.806 infortuni denunciati

I dati rilevati al 31 maggio di ciascun anno evidenziano a livello nazionale per i primi cinque mesi del 2022 un incremento rispetto al pari periodo del 2021 sia dei casi avvenuti in occasione di lavoro, passati dai 194.280 del 2021 ai 290.283 del 2022 (+49,4%), sia di quelli in itinere, occorsi cioè nel tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il posto di lavoro, che hanno fatto registrare un aumento del 34,2%, da 24.982 a 33.523.

Il numero degli incidenti sul lavoro denunciati ha segnato un +44,2% nella gestione Industria e servizi (dai 182.561 casi del 2021 ai 263.242 del 2022), un -1,6% in Agricoltura (da 10.447 a 10.276), unico segno meno, e un +91,5% nel Conto Stato (da 26.254 a 50.288). Si osservano incrementi generalizzati degli infortuni in occasione di lavoro in quasi tutti i settori produttivi, in particolare nei Trasporti e magazzinaggio (+144,3%), nella Sanità e assistenza sociale (+134,4%) e nelle Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione (+105,1%).

L’analisi territoriale evidenzia un incremento delle denunce di infortunio in tutte le aree del Paese: più consistente nel Sud (+65,8%), seguito da Isole (+61,5%), Nord-Ovest (+55,7%), Centro (+48,2%) e Nord-Est (+30,2%). Tra le regioni con i maggiori aumenti percentuali si segnalano principalmente la Campania (+112,1%), la Liguria (+75,7%) e l’Abruzzo (+66,5%).

 L’aumento che emerge dal confronto di periodo tra il 2022 e il 2021 è legato sia alla componente femminile, che registra un +71,0% (da 83.764 a 143.274 denunce), sia a quella maschile, che presenta un +33,2% (da 135.498 a 180.532).

L’incremento, poi, ha interessato sia i lavoratori italiani (+50,6%), sia quelli extracomunitari (+35,0%) e comunitari (+28,1%). Dall’analisi per classi di età emergono incrementi generalizzati in tutte le fasce. Quasi la metà dei casi confluisce però in quella 40-59 anni.

 

In lieve calo invece le morti bianche

L’unico aspetto un po’ meno amaro è che le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate all’Inail tra gennaio e maggio 2022 sono state 364, 70 in meno rispetto alle 434 registrate nei primi cinque mesi del 2021 (68 in meno rispetto alle 432 del periodo gennaio-maggio 2020 e 27 in meno rispetto alle 391 del periodo gennaio-maggio 2019): sul dato, tuttavia, incidono i decessi per infezione professionale da Covid-19, che nei primi mesi del 2021e erano ancora numerosi.

A livello nazionale i dati rilevati al 31 maggio di ciascun anno evidenziano, pur nella provvisorietà dei numeri, un incremento per i primi cinque mesi del 2022 rispetto allo stesso periodo del 2021 solo dei casi in itinere, passati da 72 a 96, mentre quelli avvenuti in occasione di lavoro sono scesi da 362 a 268. Il calo ha riguardato l’Industria e servizi (da 359 a 303 denunce), l’Agricoltura (da 45 a 42) e il Conto Stato (da 30 a 19).

Dall’analisi territoriale emerge un incremento di due casi mortali nelle Isole (da 26 a 28) e un decremento di 57 casi al Sud (da 130 a 73), di otto nel Nord-Est (da 94 a 86), di quattro al Centro (da 81 a 77) e di tre nel Nord-Ovest (da 103 a 100). Tra le regioni con i maggiori aumenti si segnalano la Lombardia (+6 casi mortali), la Sardegna (+4), il Veneto e la Toscana (+3 ciascuna). I maggiori decrementi, invece, sono quelli della Campania (-19), dell’Abruzzo (-15), della Puglia (-12) e del Molise (-10).

Il calo rilevato tra i primi cinque mesi del 2021 e del 2022 è però legato solo alla componente maschile, i cui casi mortali denunciati sono passati da 390 a 317, mentre quella femminile sale da 44 a 47 casi. In diminuzione le denunce dei lavoratori italiani (da 380 a 300 decessi), in aumento quelle dei comunitari (da 14 a 22) e degli extracomunitari (da 40 a 42). Dall’analisi per classi di età, da segnalare gli aumenti dei casi mortali tra i 30-44enni (da 66 a 85 casi) e i decrementi tra i 45-64enni (da 287 a 213).

 

In crescita anche le denunce di malattia professionale

Risultano in aumento, infine, anche le denunce di malattia professionale protocollate dall’Istituto nei primi cinque mesi del 2022, che sono state 25.593, 1.672 casi in più (+7,0%) rispetto allo stesso periodo del 2021 (8.909 casi in più, per un incremento percentuale del 53,4%, rispetto al pari periodo del 2020, e 1.792 casi in meno rispetto al periodo gennaio-maggio 2019, con una riduzione del 6,5%).

I dati rilevati al 31 maggio di ciascun anno mostrano un aumento per i primi cinque mesi di quest’anno rispetto allo stesso periodo del 2021 nelle gestioni Industria e servizi (+7,3%, da 19.605 a 21.029 casi) e Agricoltura (+6,4%, da 4.082 a 4.343), mentre il Conto Stato fa registrare una flessione (-5,6%, da 234 a 221). L’analisi territoriale evidenzia un incremento delle denunce nel Nord-Ovest (+13,8%), nel Sud (+9,9%), nelle Isole (+9,7%), nel Centro (+6,5%) e nel Nord-Est (+0,2%).

In ottica di genere si rilevano 1.496 denunce di malattia professionale in più per i lavoratori, da 17.488 a 18.984 (+8,6%), e 176 in più per le lavoratrici, da 6.433 a 6.609 (+2,7%). Nel complesso, l’aumento ha interessato le denunce dei lavoratori italiani, passate da 22.172 a 23.657 (+6,7%), degli extracomunitari, da 1.193 a 1.270 (+6,5%) e dei comunitari, da 556 a 665 (+19,6%).

Le patologie del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo, quelle del sistema nervoso e dell’orecchio continuano a rappresentare, anche nei primi cinque mesi del 2022, le prime tre malattie professionali denunciate, seguite dai tumori e dalle malattie del sistema respiratorio.

Scritto da:

Dott. Nicola De Rossi

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Categoria:

Infortuni sul Lavoro

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