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La Corte di Cassazione è recentemente tornata su un tema caldo per gli automobilisti: quello della legittima installazione degli autovelox. Con la con sentenza n. 23726, depositata il primo ottobre 2018, la Suprema Corte ha affrontato la questione della legittimità dell’operato di un Comune che aveva posizionato l’autovelox sul lato opposto della carreggiata rispetto a quello per il quale era stata emanata l’autorizzazione prefettizia all’installazione di cui all’art. 4 del d.l. 121/2002 e smi.

I giudici di legittimità hanno effettuato un’ampia ricostruzione delle disposizioni normative vigenti in tema di autovelox, sottolineando come da tale disciplina emergano una serie di oneri che l’amministrazione deve adempiere per poter correttamente installare l’apparecchiatura.

In particolare, il Collegio ha evidenziato come esigenze di vario tipo – non ultima quella al compimento in sicurezza delle rilevazioni di velocità dei veicoli – portino alla necessità che il Comune segnali in modo chiaro la possibile presenza degli autovelox.

Da tali premesse deriva quindi che il posizionamento di un autovelox su di un lato della carreggiata diverso da quello in ordine al quale erano state rispettate tutte le previsioni normative (ossia quello opposto) è illegittimo.

E in tal senso la pronuncia cita un precedente analogo focalizzato sul principio secondo cui l’autorizzazione prefettizia che non citi il senso di marcia per il quale è autorizzata l’installazione di autovelox si interpreta estesa a entrambe le carreggiate, notando che, nel caso di specie, era invece avvenuto il caso opposto (Cass. 10206/2013).

Scritto da:

Dott. Nicola De Rossi

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Categoria:

Blog Responsabilità della Pubblica Amministrazione

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