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Il 21 settembre 2021 Annies Morales Portales, 36 anni (ne avrebbe compiuti 37 di lì a pochi giorni, essendo nata il 28 settembre 1984), di origini cubane ma residente a Latina con il marito, viene ricoverata all’ospedale Santa Maria Goretti per un intervento programmato di parto cesareo effettuato l’indomani, 22 settembre 2021: il bimbo, Stefano Fabian, oggi ha quasi un anno e sta bene. Non si trattava peraltro della prima gravidanza della donna, che aveva già dato alla luce altri due bambini avuti da una precedente relazione. 

La paziente era sanissima, nessuna patologia di rilievo, nessuna allergia, non fumava né beveva. Tuttavia, presentava la cosiddetta placenta accreta o acclara, condizione che si verifica quando la placenta cresce troppo in profondità nella parete uterina, con il risultato di rimanere, tutta o in parte, ancorata alle pareti dell’utero. Un parto per via vaginale avrebbe determinato con molta probabilità un’emorragia intrapartum, per cui correttamente i medici che la seguivano avevano deciso di praticarle il taglio cesareo e avevano anche allertato la Radiologia Interventistica per un eventuale, rapido intervento nel caso in cui questa complicanza si fosse verificata ugualmente: il rischio, quindi, era ampiamente noto. 

E purtroppo si è materializzato lo stesso. Alla fine dell’intervento di cesareo, iniziato alle 9.30 e conclusosi alle 14, Annies Morales Portales viene trasferita in rianimazione in condizioni cliniche già   delicatissime a causa di un gravissimo shock emorragico e viene quindi riportata d’urgenza in sala operatoria alle 17.45 di quella stessa giornata. In tutto subirà altri tre interventi chirurgici (oltre al parto) finalizzati a tamponare l’emorragia, ma invano: muore alle 21.26 del 24 settembre. 

Il marito, sconvolto, per fare piena luce sui fatti, per prima cosa, come da prassi in questi casi, ha presentato un esposto all’autorità giudiziaria, il 25 settembre 2021 avanti i carabinieri di Latina, chiedendo alla Procura di procedere con gli accertamenti del caso per stabilire le cause del decesso ed eventuali responsabilità da parte dei sanitari che hanno avuto in cura la paziente, assistito da Studio3A e dall’Avv. Penalista del Foro di Santa Maria Capua Vetere Vincenzo Cortellessa.

Il Pubblico Ministero di Latina, dott.ssa Simona Gentile, riscontrando la richiesta, ha aperto un procedimento penale per omicidio colposo, contro ignoti, e disposto l’autopsia incaricando a tal fine, il 28 settembre, quale proprio medico legale il Prof. Saverio Potenza, che poi ha chiesto e ottenuto di farsi assistere anche dal prof. Francesco Sesti, ginecologo: alle operazioni peritali ha partecipato attivamente anche il dott. Augusto Canali quale medico legale di parte per il marito della vittima nominato dall’Avv. Cortellessa. L’esame, svoltosi lo stesso 28 settembre presso la camera settoria dell’ospedale di Latina, non ha fatto che confermare come il decesso sia stato dovuto a un’emorragia massiva.

Successivamente i Ctu hanno depositato la loro perizia escludendo tuttavia, a loro dire, responsabilità di natura penale del medici (“non si ravvisano elementi di censurabilità sotto il profilo della colpa professionale penalmente rilevante”) e sulla base di queste conclusioni il Sostituto procuratore lo scorso mese di maggio 2022 ha chiesto al Gip l’archiviazione del procedimento, rimasto sempre contro ignoti. 

Fermo restando che questo non esclude affatto, anzi, una pesante responsabilità sul piano civile, l’Avv. Cortellessa non ha in alcun modo condiviso le conclusioni dei consulenti tecnici della Procura anche per quanto riguarda l’esclusione della responsabilità penale, sulla base della relazione del consulente tecnico medico legale di parte dott. Augusto Canali, il quale ha invece evidenziato il ruolo determinante nel decesso rivestito dalla imperita rottura dell’arteria uterina, dell’arteria ipogastrica e dell’arteria iliaca interna causata dai chirurghi durante il cesareo: Cortellessa, nel mese di luglio 2022, entro i termini di legge, ha quindi presentato al Giudice per le Indagini preliminari del Tribunale di Latina atto di opposizione alla richiesta di archiviazione e si è in attesa della fissazione della relativa udienza di discussione. 

Caso seguito da:

Angelo Novelli

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Categoria:

Malasanità

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