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La tragedia il 17 luglio al Maria Eleonora Hospital: il paziente ha subìto un’infezione, è stato rioperato ed è anche caduto in reparto. Esposto dei familiari, disposta l’autopsia

Il calvario per la sostituzione di una valvola aortica, l’infezione, l’ulteriore intervento chirurgico, la caduta nel reparto di Cardiologia e l’arresto cardiaco fatale. Sarà la Procura di Palermo, che ha riscontrato la denuncia dei familiari, assistiti da Studio3A, a fare chiarezza sulla via Crucis e sul decesso di un appena cinquantottenne di Corleone, L. L., avvenuto sabato 17 luglio nella clinica palermitana “Maria Eleonora Hospital”. Il Pm Francesca Mazzocco ha aperto un procedimento penale con l’ipotesi di reato di omicidio colposo, ad ora contro ignoti, e disposto l’autopsia.

Il paziente era costantemente seguito a livello cardiologico per un problema di stenosi alla valvola aortica, che si era gradualmente aggravato. Dopo l’ultima visita specialistica, a maggio, e ulteriori accertamenti, uno dei cardiologi che lo aveva in cura, K. F., ha ritenuto di dover intervenire e l’8 giugno il paziente è stato sottoposto al Maria Eleonora Hospital, una delle strutture dove il dottore lavora, a un’operazione di sostituzione della valvola con impianto di una protesi meccanica, e una settimana dopo, il 15 giugno, è stato dimesso, senza alcuna prescrizione di antibiotici.

Ma da lì è iniziato il calvario: qualche giorno dopo il cinquantottenne ha cominciato a manifestare febbre sempre più alta, sin quasi a 40. La moglie ha contattato il cardiologo, che tuttavia quel giorno non era in clinica, e allora ha chiesto aiuto al medico di famiglia, che ha consigliato una terapia con antibiotici e antipiretici. Ma persistendo l’alterazione ed essendo subentrata anche una preoccupante tachicardia, i congiunti hanno deciso di trasportare il loro caro al pronto soccorso dell’ospedale “Dei Bianchi” di Corleone, dove gli hanno riscontrato una grave sepsi in corso.

L. è stato riportato d’urgenza al “Maria Eleonora Hospital” dove il 7 luglio è stato nuovamente operato per rimuovere la protesi meccanica aortica appena innestata, per impiantarne una biologica e per la ricostruire la continuità mitro-aortica con un patch di pericardio: l’infezione gli aveva completamente consumato il tessuto. Inoltre, il 9 luglio gli è stato impiantato anche un pacemaker in quanto non gli arrivavano più impulsi al cuore. La situazione sembrava in miglioramento, tanto che dal 19 luglio il paziente avrebbe dovuto iniziare il percorso riabilitativo.

Ma non ha fatto a tempo. Trasferito dalla Terapia Intensiva (forse troppo presto) al reparto di Cardiologia, L. L., stando al poco che è stato riferito ai familiari dai medici in servizio, all’alba di sabato sarebbe rimasto vittima di una caduta accidentale dovuta a un calo di pressione: cadendo si è procurato un taglio al sopracciglio e poco dopo è andato in arresto cardiaco. Vani i tentativi di rianimazione proseguiti per 45 minuti. Al loro arrivo, alle 8, la moglie e i figli, invitati un’ora prima per telefono a raggiungere la clinica, hanno ricevuto la notizia shock della morte del loro caro.

Sconvolti dal dolore e non riuscendo a capacitarsi di questa sequela di eventi avversi, i familiari del cinquantottenne, per fare piena luce sui fatti, attraverso il consulente legale Alessio Tarantino, si sono affidati a Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini, e domenica 18 luglio hanno presentato denuncia querela alla stazione dei carabinieri di Corleone, chiedendo all’autorità giudiziaria di avviare opportuni accertamenti su tutta la vicenda medica che ha portato alla morte di L. L., appurando in modo particolare eventuali responsabilità da parte dei sanitari che l’hanno avuto in cura.

Istanze giudicate legittime dalla Procura palermitana che, come detto, tramite la dott.ssa Mazzocco, ha aperto un fascicolo e disposto l’esame autoptico per accertare le cause del decesso, verificare poi tutte le attività diagnostiche e terapeutiche praticate dai medici dei reparti dove la vittima è stata ricoverata, fin dal primo accesso al Maria Eleonora Hospital del 5 giugno, comprese quelle chirurgiche, e in ultima analisi appurare se sussistano profili di colpa generica e/o professionale nelle condotte dei sanitari casualmente legate al decesso, “considerando anche la caduta del 17 luglio” precisa il Pubblico Ministero nei quesiti posti al consulente tecnico medico legale scelto per l’accertamento non ripetibile, il dott. Andrea Palmeri. L’incarico è stato conferito oggi, mercoledì 21 luglio, alle 9, negli uffici del Palazzo di Giustizia di Palermo: alle operazioni peritali, che si effettueranno sempre oggi, con inizio alle 13, al Policlinico di Palermo, parteciperà anche il medico legale dott. Mario Guarino, come consulente di parte per la famiglia della vittima messo a disposizione da Studio3A.

Caso seguito da:

Alessio Tarantino

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Categoria:

Malasanità

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