Hai bisogno di aiuto?
Skip to main content

Solo poco più di un terzo degli italiani allaccia le cinture di sicurezza sui sedili posteriori dell’auto. L’allarmante e disarmante dato emerge dall’ultimo rapporto, diffuso il 26 ottobre 2023, del sistema di Sorveglianza “Passi”, acronimo di Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia, avviato nel 2006 dall’Istituto Superiore della Sanità (Iss) con l’obiettivo di effettuare un monitoraggio a 360 gradi sullo stato di salute della popolazione adulta italiana.

L’indagine ha riguardato, appunto, anche l’utilizzo dei sistemi di ritenzione nella circolazione stradale, alla luce della loro fondamentale rilevanza nel limitare i danni alla salute conseguenti ai sinistri.

Da un’indagine dell’Iss solo il 36 per cento degli italiani usa le cinture posteriori

Ebbene, dalle risposte del campione intervistato per il biennio 2021-22 è risultato che l’uso della cintura di sicurezza anteriore in auto è ormai diffuso, anche se non raggiunge ancora la copertura totale richiesta dalla legge (anche nel biennio 2020-2021 più di otto intervistati su dieci dichiaravano di usare sempre la cintura anteriore viaggiando in auto come guidatori o come passeggeri sul sedile anteriore), ma restano invece grosse criticità sull’utilizzo di quella posteriore che, sebbene in graduale aumento nel tempo, è ancora molto lontano da quanto l’obbligo di legge imporrebbe: nel biennio 2021-2022, come detto, solo poco più di un terzo degli intervistati, il 36 per cento, dichiara di usare sempre la cintura posteriore quando viaggia in auto. Nel biennio 2021-22 soltanto un intervistato su quattro riferiva di indossarla sempre: il trend in crescita c’è ma ancora troppo insoddisfacente.

L’uso del casco in motocicletta/motorino sembra invece ormai una pratica consolidata: circa il 96 per cento degli intervistati che viaggia in moto (come guidatore o passeggero) dichiara di indossarlo sempre.

E al Sud del Paese va ancora peggio

Questi dati, peraltro, sono i valori medi nazionali perché le differenze geografiche sono ampie e significative e disegnano un chiaro gradiente Nord-Sud a sfavore delle regioni meridionali, sia per l’uso dei sistemi di ritenzione in auto (l’utilizzo costante delle cinture posteriori è del 21 per cento al Sud contro il 58 per cento al Nord del Paese, con record negativo della Campania al 15,3 per cento), sia del casco in motocicletta/motorino (92 per cento al Sud contro il 99 per cento al Nord). Così come rilevanti e significative sono le differenze sociali per cui persone meno istruite o con minori risorse economiche usano meno i dispositivi di sicurezza alla guida.

 

Note dolenti anche sui seggiolini per i bambini: due persone su dieci non li utilizzano

Note dolenti anche per la sicurezza dei bambini. A partire dal 2011 la sorveglianza Passi indaga anche l’utilizzo di seggiolini e/o adattatori per il trasporto in auto dei bimbi. E nel biennio 2021-2022 due persone su dieci hanno riferito di avere difficoltà a far uso di questi dispositivi, di non utilizzarli affatto o perfino di non avere alcun dispositivo di sicurezza, pur viaggiando in auto. E nelle regioni meridionali questa quota raggiunge il 28 per cento, contro il 20 per cento nel Centro e il 12 per cento nelle regioni settentrionali).

Anche qui emerge che il non utilizzo, o l’utilizzo “inadeguato” dei seggiolini/adattatori per il trasporto dei bambini in auto, è più frequente tra le persone socialmente svantaggiate, per bassa istruzione o per difficoltà economiche (32 per cento, contro il 17 per cento fra le persone senza difficoltà economiche).

Guida sotto effetto di alcol

Dagli ultimi dati Passi risulta anche che cinque intervistati su cento hanno guidato sotto l’effetto dell’alcol nei 30 giorni precedenti l’intervista (avevano assunto due o più unità alcoliche un’ora prima di mettersi alla guida). La guida in stato di ebbrezza è in ogni caso più frequente nella fascia d’età 25-34 anni (otto per cento) e tra gli uomini (sette per cento contro il 2 per cento tra le donne).

Il grave fenomeno è in riduzione costante nel tempo, ma il calo significativo osservato nel biennio 2020-2021 potrebbe essere solo il risultato delle misure di contenimento per il contrasto alla pandemia da Covid-19 secondo gli esperti, dal momento che nel 2022 si è subito tornati a un valore analogo al 2019 e in linea con la tendenza osservata nel periodo pre-pandemico.

Scritto da:

Dott. Nicola De Rossi

Vedi profilo →

Categoria:

Incidenti da Circolazione Stradale

Condividi

Affidati a
Studio3A

Nessun anticipo spese, pagamento solo a risarcimento avvenuto.

Contattaci

Articoli correlati


Skip to content